Uomo e Donna, esseri semplici e complessi

Il racconto di quest’analisi ha puramente una chiave umoristica e cercherà di evidenziare pregi e difetti.


Spesso sentiamo fare il paragone tra uomo e donna, due mondi simili e diversi, semplici e complessi tra loro ma che entrambi in simbiosi si completano per l’evoluzione della specie.

Partiamo con l’uomo. Due neuroni in completo isolamento in uno spazio cranico che vagano a volte con scopi ben precisi.

Il primo neurone, sguardo sempre concentrato sulle notizie sportive che seguono le sorti della propria squadra del cuore e con stati d’animo che passano dall’ansia all’esaltazione nel giro di pochi secondi. Un up e down continuo che mette a dura prova la propria resistenza cardiaca.

Il secondo, sdraiato sull’amaca, con occhiali da sole necessariamente scuri, stile Man in Black, musica di sottofondo stile Je t’aime… moi non plus cantata da Serge Gainsbourg & Jane Birkin e che ad ogni sintomo sessuale trasmesso dal corpo fino ad una certa età, strattona violentemente il primo neurone urlando: tocca a me, ora tocca a me, spostati tocca a me. Dopo un medio periodo, il primo neurone è ancora lì che si chiede che fine abbia fatto quel neurone così virile, prendendo coscienza di essere rimasto solo chiedendosi se c’è qualcuno come una particella di sodio in una nota pubblicità.

Dato lo spazio enorme cranico rimasto, uno dei maggiori problemi della conduzione di vita è legato soprattutto alla memoria. L’uomo dimostra notevoli difficoltà nei ricordi. Dimentica spesso anniversari, ricorrenze, in qualche caso anche il giorno del suo matrimonio (non so quanto questa dimenticanza sia voluta o no), e si ritrova spesso in difficoltà quando s’inerpica sulla rupe delle menzogne che a sua volta non riesce mai a confermare, autodenunciandosi dopo pochi minuti dall’interrogatorio iniziato dalla sua consorte che lo guarda con aria giustizialista prima che dia fiato alla prima sillaba.

La cattiva memoria è anche complice di una sua semplicità. Riesce ad elaborare un pensiero in pochi nano secondi sbagliato o corretto che sia e sulla fase interventistica sociale, di solito è il primo a prendere l’iniziativa.

La donna. Un essere evoluto con più di 700.000 neuroni. Un calcolatore elettronico vivente. Un archivio storico che wikipedia arriva seconda ogni qualvolta si attinge alla sua memoria. Di questa memoria se ne po’ agevolare l’uomo. Immaginatelo in un ambiente poliziesco, sotto interrogatorio con una lampada puntata in faccia e il commissario che gli chiede con piglio deciso dove era il 13 febbraio del 1997. Ha due possibilità in quel momento: chiamare il suo avvocato o chiamare la sua consorte. Io consiglio la seconda perché a volte il risultato del primo non è mai sempre così sperato per scagionarsi da ogni accusa.

Tornando alla donna, questi 700.000 neuroni a volte sono un problema. Nascondono insidie in alcuni casi insormontabili. Dei veri bug di calcolo. Non sempre coesi tra loro, capita che in alcune circostanze si dividano in due fazioni e si trasformino in una riunione condominiale, dove si discute anche sull’altezza dell’erba da tagliare in giardino. Una semplice azione quotidiana porta a momenti di profonda riflessione.

Ciò può accadere in ogni momento e luogo della terra. Immaginate la sera, momento d’intimità, dopo aver cenato e messo i figli a letto. L’uomo con fare piacione, da sfogo al suo corteggiamento sessuale, lei che innesca un dibattito neurologico tra fazioni a favore e contrarie e che generano un gran mal di testa, fino all’epilogo che tutti noi conosciamo e la frase che noi tutti uomini non vorremmo mai sentire.

Mi è capitato anche di osservare nei vari centri commerciali, lo sguardo femminile fisso su di un paio di scarpe o a volte perso su di una torta doppia al cioccolato e frutti di bosco, come se i due elementi comunicassero con il pensiero tra loro in un linguaggio sconosciuto, mentre passa affianco a loro un uomo che con fare caterpillar, getta nel carrello ogni cosa, fino a quando non arriva al bancone degli utensili, perdendo di vista ogni suo obiettivo sulla lista annotato e tornando a casa con una pinza, un trapano ed una mola in più da porre in cantina ed una confezione di sale fino in meno.

La donna nella sua complessità neurologica ha dei pregi sul gestionale della vita. La si vede contemporaneamente curare i suoi figli, mentre cucina, rifà il letto, gestisce i pagamenti e conversa con la sua migliore amica elogiando o denigrando il vestito visto pochi giorni prima nella vetrina di un negozio, il tutto usando due soli arti.

Questa complessità di calcolo però s’infrange in un momento particolare della serata. I due coniugi sono invitati a cena da amici.

L’uomo dopo aversi visto ridotto il confine del proprio armadio ormai ad un misero 20% indossa lo stesso vestito e si prepara in pochi minuti, la donna, detentrice e conquistatrice dell’80% restante di fronte ad una sempre più vastità multicolore e stile, ritarda la sua preparazione, accumulando sul letto matrimoniale, corpetti, gonne, pantaloni, giacche ed ogni altra tipologia di vestiario, esclamando alla fine: amore, non vengo perchè non ho nulla da…

Comunque la vediate, siamo esseri semplici e complessi che se coesi regaleremo un futuro migliore alle prossime generazioni.

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