Smart working in crescita del 541%

Rispetto al pre-Covid rimane un mercato in evoluzione che offre nuove opportunità!


“Lo smart working in Italia si consolida e torna a crescere”. È quanto emerge da un report dell’Osservatorio del Politecnico di Milano. In particolare, “nel 2023 i lavoratori da remoto nel nostro Paese si assestano a 3,585 milioni, in leggera crescita rispetto ai 3,570 milioni del 2022, ma ben il 541% in più rispetto al pre-Covid. Nel 2024 si stima saranno 3,65 milioni gli smart worker in Italia“.

In pratica, sottolinea l’Osservatorio, “tutte le grandi imprese prevedono di mantenere lo smart working anche in futuro, solo il 6% si dichiara incerta a tale proposito“.

Degli esempi concreti sono Luxottica e Intesa Sanpaolo, che nei nuovi accordi contrattuali hanno aumentato le possibilità di lavoro agile. Con benefici sia per i lavoratori sia per l’ambiente: “2 giorni a settimana di lavoro da remoto evitano l’emissione di 480kg di CO2 all’anno a persona, grazie alla diminuzione degli spostamenti e il minor uso degli uffici”.

Un altro elemento interessante: il 44% di chi lavora da remoto lo fa, almeno occasionalmente, “da luoghi diversi da casa propria, come spazi di coworking, altre sedi dell’azienda o altri luoghi della città” o della provincia. Per sfruttare le potenzialità di questo mercato è nata URBNX, la startup innovativa che ha sviluppato un nuovo modello per il lavoro da remoto.

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