Robbie Williams si regala un’orchestra

Il cantante britannico celebra i suoi primi 25 anni di carriera solista con “XXV”, album che contiene i suoi più grandi successi reinterpretati con la Metropole Orkest insieme a quattro inediti, il tutto in linea con il suo stile più classico e consolidato.


L’immagine e l’indole di Robbie Williams non corrispondono di certo ai concetti di sobrietà o di tradizione, per diversi motivi. L’ex Take That riesce però ad essere anche “classico” diventando cantante puro o crooner calcando palchi formalmente più impegnativi o affrontando repertori diversi, facendolo anche molto bene.

Con “XXV” Robbie ha scelto un approccio orchestrale ma anche molto rassicurante per celebrare i suoi primi 25 anni di carriera solista, in un viaggio musicale lungo ben 19 brani che diventano addirittura 29 nella versione deluxe.

Si parte con “Let me entertain you”, facendo già intuire la natura del progetto, una sorta di “meglio di” mascherato da disco orchestrale, meglio sicuramente di certi finti album dal vivo (ma realizzati in studio) di cui il mercato discografico passato è pieno, ma sicuramente aggiunge poco (o meno di quello che si poteva immaginare) a quello che Robbie ci ha proposto in 25 anni di carriera solista.

I flirt passati con l’elettronica, lo swing e persino le variazioni a tema natalizio in questo “XXV” non ci sono, ma Robbie, che non è uno sprovveduto, sa benissimo che, se ha potuto diventare un grande e conquistare platee importanti, lo deve a quel pop britannico classico e sbarazzino di album come “Life through a lens” (1997) o “Escapology” (2002), pezzi ormai leggendari come “Angels” e “Strong”, qui riproposti non tanto diversi dagli originali.

In “No regrets” arriva un sussulto grazie a un colpo d’archi inaspettato e un misto tra ottoni e ritmica funky, lasciando un po’ l’amaro in bocca su come sarebbe stato l’intero progetto con qualche piccolo colpo di scena in più.

Capiamo però che 80 milioni di album venduti in tutto il mondo possano un po’ condizionare le scelte artistiche e far preferire un percorso più lineare, anche se il lavoro dell’Orchestra rimane tecnicamente ineccepibile.

Gli eccessi li troveremo probabilmente tutti nell’annunciato film biografico “Better man”, diretto da Michael Gracey e in fase di realizzazione, dove Robbie ha promesso, un po’ sul solco di Elton John, di raccontarsi senza filtri o autoindulgenza.

Godibili ma non fondamentali sono gli inediti “Disco Symphony” (un mix anni ’80), “More Than This” e “The World and Her Mother”.

Un discorso a parte lo merita il singolo di lancio “Lost”, che in modo autobiografico racconta di quando Robbie aveva perso la fiducia in se stesso e nella vita, abbandonandosi a quegli eccessi dai quali per fortuna ha saputo riscattarsi.

In definitiva “XXV” è un album godibile e scorrevole, ma non è nulla al confronto di quello che Robbie sarebbe in grado di fare dal vivo con un’orchestra, mettendoci quell’ingrediente dell’imperfezione e del rischio che qui non si è voluto (o non si è potuto) prendere.

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MUSICAL EXPRESS è un programma di Fabio Alberti, in onda tutti i giorni alle 10,10 – 14,05 – 21,00 su Radio Budrio

Fabio Alberti

 

 

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