Poly in Tu sei

Radiografia della canzone esordio del giovane rapper pugliese.


Eccomi di nuovo alle prese con un testo di una canzone emergente, come sempre da… smontare! Oggi analizzo, come sempre a modo mio, il testo di una canzone; è il turno di “Tu sei”, il singolo di esordio di Paolo Guglielmi in arte Poly, un bravo e giovane rapper! Pugliese di origine ma trapiantato in Emilia, in questo brano parla si d’amore ma soprattutto di come lo si vive, di cosa si chiede ad esso e cosa ad esso si offre!

 

Poly, ci siamo

tu sei aria fresca nella testa

tu sei sole dopo la tempesta

tu sei tutto quello che volevo

l’ho trovato solo dentro te dentro te

tu sei aria fresca nella testa

tu sei sole dopo la tempesta

tu sei tutto quello che volevo

l’ho trovato solo dentro te dentro te
 

Ecco questo inizio, un po’ rap, ed un po’ melodico; presentazione parlata, in perfetto stile rap, meno male, dico, che Poly si presenta brevissimamente! Sono anni che mi domando a cosa servano quelle “presentazioni” chilometriche tipiche di molti rapper e che nulla c’entrano con la canzone che sta per iniziare! Il testo evidenzia il bisogno forte di qualcosa, di qualcuno, si sente la mancanza di un qualcosa di se, ma anche la consapevolezza di doverlo cercare altrove. Dopotutto ad ogni essere umano, senza un partner, manca qualcosa!

 

se mi guardo dentro sento

solo brividi per te

senti solo il mio lamento

per poi correre da me

questo è solo il mio momento

per spiegarti quanto sei

sole dentro a questo inverno

che gelava i giorni miei

io voglio che ti resti nella mente per

spiegarti che tu sarai mia per sempre perché

 

Il testo scorre via piacevole, semplice ma non banale e con rime non troppo ricercate (che troppo spesso lo appesantiscono!), è una sorta di dedica d’amore verso la persona amata, le si racconta di quanto lei sia importante e di quanto ci completi; si suggerisce, si avanza l’ipotesi, o la speranza per meglio dire, che questa sensazione sia ricambiata.

 

tu sei aria fresca nella testa

tu sei sole dopo la tempesta

tu sei tutto quello che volevo

l’ho trovato solo dentro te dentro te

ci metto quattro ore a prepararmi per

vederti e poi tu sei molto più bella di me

per questo a volte mi sento banale però

per questo mi innamoro ogni giorno di te

che non ti sei truccata ma sembri un miraggio

anche se piovesse tu sei il sole di maggio

tu che respiri piano piangi e ti dico ti amo

ma dammi la mano scappiamo lontano

 

Questi sono i versi forse più divertenti dell’intera canzone; a prima vista sembra “banalmente” che l’uomo dica alla propria compagna che lei è più bella di lui. Spesso, in questi momenti , nella vita reale non si ha un proprio pensiero, ma si proietta su di noi quello che si crede sia il pensiero di chi guarda, di chi vede. Per Poly non è così, e ciò si evidenzia dal bisogno di fuga e prima ancora da una bella dose di autoironia!

 

dove il sole sorge dopo per poterti dire che la notte è giovane

per poterti dire che ti amo e che voglio sposarti

vivere l’eterno sento il tuo viso bagnarsi

faccio un tuffo nelle lacrime che sanno di felicità

dimmi che mi ami e nulla ci dividerà

ti dico ti amo nulla ci dividerà

 

Ritornello a parte, questi sono i versi conclusivi, in cui il desiderio di scappare si materializza. Mi piace il mischiare lo spazio (scappiamo lontano) col tempo (la notte è giovane), e quel “vivere l’eterno” che crea una romanticissima dichiarazione d’amore, al di là dello sposarsi o meno, così come quel dirsi a vicenda “ti amo”, per non dividersi poi mai!

 

In realtà, è “solo” Poly a dirlo, poiché chiede a lei di dirlo ma… lei risponderà altrettanto? Si badi bene, vivere non in eterno, ma vivere eternamente quel preciso momento! Bello, e struggentemente vero, questo suggerire, questo ricordare che per amarsi bisogna volerlo entrambi!

 

tu sei aria fresca nella testa

tu sei il sole dopo la tempesta

tu sei tutto quello che volevo

l’ho trovato solo dentro te dentro te

 

Questa Poly è la mia interpretazione di “Tu sei”, ora ti chiedo di intervenire, dire dove ho compreso bene, ma anche dove l’interpretazione tua è un’altra!
Io mi complimento con te perchè sei entrato perfettamente nel testo e nei sentimenti che in quel momento provavo.

 

Non è sempre così, ma è perchè io non analizzo un testo, bensì la persona che ha scritto quel testo, logicamente per quel poco o molto che la conosco.
La presentazione è molto breve e concisa perché preferisco dare importanza alle parole più che al personaggio.

 

Giusto, segno di una semplicità ed umiltà non comune, soprattutto, concedimelo, nel mondo rapper e trapper, in cui ultimamente ci sono un pò troppi dei in terra! No, questa la cancello…
Poly, hai qualche integrazione o correzione da fare alla mia interpretazione? Non vorrei rubarti la scena, “Tu sei” è tua!
Ecco, diciamo che “Tu sei” è anche una vera e propria serenata moderna, il cambiamento  che si fa per amore come quando piove e all’improvviso esce il sole. Tu sei è un inno all’amore vero che ognuno di noi in fondo merita. Quando l’ho scritta avevo tra le braccia la mia musa ispiratrice ed attraverso i suoi occhi, beh “Tu sei” è nata!

 

Confermi che l’ispirazione è spesso talmente vicina da non riuscire quasi a percepirla! In un certo senso hai anticipato la mia prima domanda, ovvero… A chi dedichi questa tua canzone? Per cui passiamo alla seconda! Hai dato una chiave di lettura a tratti ironica e a tratti davvero interiormente impegnativa, qual è il lato di te che credi prevalga dei due?
Sono un mix di entrambe le cose ed il problema è che entrambi i lati sono molto marcati in me quindi… pazienza, con me ci vuole pazienza!

 

E tu, ce l’hai pazienza con te stesso?
Ne ho avuta tanta con me stesso e menomale!

 

Sarà questo che sembri una persona così tranquilla e posata! Come mai hai deciso di iniziare il testo di “Tu sei” col ritornello, che è una scelta appunto inusuale?
È una cosa che mi capita spesso, quando imparo una canzone inizio sempre dal ritornello.

 

Dunque anche quando la scrivi? Dipende dal fatto che il ritornello, in quanto tale, è la parte più importante del testo di una canzone?
Si diciamo che il ritornello è sia la parte più semplice che la più importante; se non mi convince il ritornello non scrivo il resto.

 

Ritorno un attimo ai versi conclusivi, “dimmi che mi ami e nulla ci dividerà, ti dico ti amo nulla ci dividerà”. Ricordi a chi ti ascolta, a chi ti legge che “amare” si fa da soli, ma che per “amarsi”, che poi è quello che racconti in “Tu sei”, bisogna essere in due! Ma poi, la protagonista di questa tua canzone… “Ti amo” te lo dice?
Ogni santo giorno.

 

Poly si ma parlavo della canzone 🙂
Ah! In ogni caso si la storia ha un lieto fine!

 

Allora sono io a non comprendere che questa frase non solo la dici ma ti viene anche detta!
Diciamo che nel testo per esempio “senti solo il mio lamento per poi correre da me” è un po’ come dire ti amo con i fatti più che con le parole.

 

Ecco, questo è un passaggio che non avevo del tutto colto! Beh, dimostri che anche con un testo alla fine semplice (ma non banale!)  si può leggere, e tanto, tra le righe! Vuoi raccontare qualche aneddoto, qualche altro messaggio nascosto su questa canzone?
No direi che è tutto molto limpido e chiaro.

 

Grazie Poly di avere così simpaticamente partecipato a questa doppia analisi di “Tu sei”!
Grazie a voi di cuore. Bello essere qui e… tanta roba!!Mi piace tanto tanto ed è molto azzeccata.

 

Ulteriori informazioni

https://www.facebook.com/Paolo.Poly.Guglielmi/

In rotazione audio su Radio Derbi Web

info@radioderbiweb.it

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