Notti magiche
Amarcord anni 90’ per Paolo Virzì.
Con lo sfondo della storica partita Italia – Argentina (persa dal nostro paese ai rigori), il regista livornese prova a ricostruire un affresco di sogni, speranze, ma anche disillusioni di quegli anni.
Si parte dalla storica serata del 3 luglio 1990 a Roma, quando avviene l’omicidio di un famoso produttore, Leandro Saponaro (Giancarlo Giannini, in una figura potenzialmente ricalcata su quella di Cecchi Gori) e tre giovani (aspiranti) sceneggiatori sembrano coinvolti: Mauro Lamantia (Antonino), Giovanni Toscano (Luciano), Irene Vetere (Eugenia).
Nel loro sogno come finalisti al Premio Solinas, si confronteranno con le luci e le tenebre che il mondo del cinema nella Capitale, può offrire. Di contorno un cast stellare, insieme al già citato Giannini, anche Roberto Herlitzka, Marina Rocco, Paolo Sassanelli, Giulio Berruti, Giulio Scarpati, Ornella Muti.
Sullo sfondo le riprese dell’ultimo Fellini, “La voce della Luna”, il tutto condito dalla nostalgia di anni carichi di consapevolezza, passione, disillusioni, che nella rancorosa epoca odierna, acquista ancora di più un pregnante significato simbolico. La sconfitta della Nazionale italiana come il tramonto di un’epoca, e l’analisi della pomposità, e al tempo stesso ingannevole dei personaggi all’interno della settima arte.
Prodotto da RaiCinema, Lotus Production e Leone Film Group, le “Notti magiche” non rappresentano solo quelle dell’atmosfera calcistica, ma quelle di un passato, che Virzì cerca di esplorare e riportare (a fasi alterne) all’occhio dello spettatore contemporaneo, contaminato dall’overdose seriale e social, dove l’attuale gioventù dovrebbe momentaneamente spegnere per abbracciare la purezza delle passioni autentiche.