Motta, un album nato dal silenzio

“La musica è finita” parte da un momento di crisi creativa per aprirsi a un nuovo modo di raccontarsi, cambiando prospettiva e aprendosi a collaborazioni con tanti amici come Francesco Bianconi, Giovanni Truppi, Willie Peyote e il produttore Tommaso Colliva.


La paura di molti artisti è, dopo qualche anno di carriera e consensi, quella di non riuscire più a comunicare qualcosa di nuovo e di vero, di essere costretti a ripetersi o a limitarsi a compiacere il proprio pubblico.

Intendiamoci: c’è anche chi questo lo fa tranquillamente, con molto mestiere e senza problemi, ma ci sono anche quelli come Francesco Motta, in arte Motta, che preferiscono rischiare di mandare se stessi alle ortiche pur di provare strade nuove.

“La musica è finita” è un titolo altisonante e poco rassicurante per un album, il quarto in carriera per il cantautore livornese, eppure è uno spunto assolutamente necessario, inevitabile, per voltare pagina portandosi dietro il proprio stile ma rielaborato in maniera diversa.

E’ arrivato un nuovo produttore, nientemeno che Tommaso Colliva (già al lavoro con Radiohead, Muse, Damon Albarn e tanti altri), musicisti come Whitemary (synth, elettronica) e Davide Savarese (batteria).

Ci sono tanti amici cantautori e musicisti dentro all’album, c’è un uso inedito e poco invasivo dell’elettronica, a dimostrare quanto Motta volesse mettersi in discussione, cercando nelle soluzioni musicali qualcosa che lo portasse fuori strada, essendo lui noto per i testi quadrati e taglienti, ma per essere armonicamente un po’ monocorde.

Danno (Colle der Fomento) ha partecipato alla scrittura di “Anime perse”, il brano di apertura che parla di una relazione tossica, una storia di altri, che lo porta fuori dal ruolo di cantautore autobiografico e autoriferito.

“La musica è finita”, brano un po’ alla White Stripes scritto insieme a Francesco Bianconi , descrive un anno della sua vita in cui si era chiuso in un silenzio riempito solo suonando e creando, insieme a “Non pensarci più” è il brano più rock d’assalto del disco.

“Alice” è un brano dedicato alla sorella, concluso da un toccante monologo del cantautore e amico di famiglia Giovanni Truppi, mentre la seconda parte dell’album vira verso un pop dove i testi di Francesco sono accompagnati da suoni più soft, le melodie sono decisamente più aperte, come se la rabbia si stemperasse e il punto di vista si spostasse verso l’esterno.

Significative in questo senso sono “Scusa” (con Jeremiah Fraites dei Lumineers) e “Maledetta voglia di felicità” (insieme alla dolce voce di Ginevra), leggere ma non banali.

“Titoli di coda” vede una felice collaborazione con un altro collega e amico fraterno, Willie Peyote, in un brano in cui i loro due stili si fondono raccontando la smania da protagonisti degli artisti che in questo caso escono da loro stessi trasformandosi in spettatori smarriti ma mai arrendevoli.

Qui le prossime date del tour di Motta:
16 novembre | Firenze | Viper
17 novembre | Bologna | Estragon
23 novembre | Pozzuoli (NA) | Duel Beat
24 novembre | Ciampino (RM) | Orion

Informazioni:
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MUSICAL EXPRESS è un programma di Fabio Alberti, in onda tutti i giorni alle 10,10 – 14,05 – 21,00 su Radio Budrio

Fabio Alberti

 

 

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