Motor Valley: arriva il docufilm

La pellicola di Stefano Ferrari dedicata all’Emilia-Romagna, terra di motori.


Al Museo del Patrimonio Industriale di Bologna la prima proiezione in città di Motor Valley, il primo docufilm ufficiale sulla storia del distretto industriale situato in Emilia-Romagna, noto a livello mondiale per essere il luogo dove sono nate ed hanno tuttora sede alcune delle industrie automobilistiche e motociclistiche più importanti del mondo.

Promosso da Regione Emilia Romagna e Apt Servizi Emilia Romagna, il film racconta in un affresco corale la storia di luoghi, personaggi e imprese che sono diventati leggendari.

Spiega Stefano Ferrari, il giornalista che ha realizzato il reportage: «Abbiamo realizzato il primo docufilm ufficiale sulla storia della Motor Valley. Grazie al contributo di quasi quaranta protagonisti, siamo stati in grado di raccontare cento anni di storia della valle dei motori, cioè di quella striscia lunga cento miglia nella quale sono sorti e continuano a conquistare trionfi, sportivi, commerciali e di alta qualità, alcuni fra i più grandi marchi di automobili e di motociclette del mondo».

Continua Stefano Ferrari – «Grazie alla collaborazione con enti pubblici quali la Regione Emilia Romagna e grazie al contributo di aziende private, al termine di un lavoro durato otto mesi fra ricerca, documentazione, interviste e montaggio, la nostra produzione coordinata da CineFrame è stata in grado di raccontare per la prima volta nella storia perché la Motor Valley, composta da sedicimila aziende dell’indotto e centinaia di migliaia di ingegneri, tecnici, addetti, operai specializzati ed artigiani, sia proprio qui in questa fetta d’Italia e non altrove, in un contesto speciale dove trionfano, insieme, opere d’arte, grande gastronomia e paesaggi fantastici.

Abbiamo voluto raccontare perché i conto terzisti emiliano-romagnoli siano i referenti esclusivi delle case automobilistiche più importanti a livello mondiale, perché il know how sia qui e non altrove. E poi c’è lo spirito agonistico, il cronometro come riferimento, la bellezza e la velocità che si fondono insieme, le vittorie, i traguardi, i trofei, i drammi, le tragedie.

I partner sono stati di livello assoluto: Formula One Group, Ferrari Spa, Maserati Spa, Gruppo Lamborghini, Dallara, Ducati, Pagani, Alpha Tauri, Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, sono solo alcuni degli interlocutori che ci hanno accolto e offerto sostegno, materiale, interviste e disponibilità.

Le numerose interviste sono montate ad arte per argomenti e non per monografie, le voci sono quelle dei protagonisti: Stefano Domenicali, Piero Ferrari, Gianpaolo Dallara, Horacio Pagani, Tonino Lamborghini, Giancarlo Minardi, Claudio Costa, Pierluigi Martini, Stephan Winkelmann, Pino Allievi, Antonio Giacobazzi, il campione del Mondo di F1 Jody Scheckter, Claudio Domenicali di Ducati, il direttore del Circuito di Imola Pietro Benvenuti, il Ceo di Ares Dany Bahar, il team principal dell’Alpha Tauri Franz Tost».

Il film ha la durata di circa 70 minuti ed è in lingua italiana con sottotitoli in lingua inglese. La regia è di Stefano Ferrari, il soggetto e la sceneggiatura di Miria Burani, la produzione di Miriste A.P.S., la realizzazione di CineFrame Video Production, le musiche originali di Stefano “Cisco” Bellotti.

Il Museo del Patrimonio Industriale si presta come sede naturale per la prima presentazione del progetto a Bologna. L’istituzione votata allo studio, alla documentazione e alla divulgazione della storia economico-industriale della città e del suo territorio da oltre due decenni è infatti impegnata nella valorizzazione della storia produttiva legata al distretto meccanico della motoristica e dell’automazione. Ne è testimonianza più attuale la mostra Antologia della moto bolognese, 1920-1970, aperta fino al 28 maggio 2023 che, attraverso l’esposizione di circa trenta motociclette realizzate dalle più importanti case produttrici bolognesi, ricostruisce i primi cinquant’anni di motociclismo in città.

Collocato nella suggestiva sede di una fornace da laterizi del XIX secolo, il museo studia e racconta la storia economico produttiva di Bologna e del suo territorio dal tardo Medioevo ai giorni nostri. Il percorso espositivo si apre con la ricostruzione dell’organizzazione produttiva dell’antica “Città dell’acqua e della seta” che, tra i secoli XV e XVIII, ha visto esportare filati e veli di seta in tutto il mondo occidentale.

Questa supremazia produttiva entra in crisi alla fine del secolo XVIII quando la Rivoluzione Industriale costringe ad aggiornare saperi e organizzazione del lavoro. La città è costretta a riprogettare il proprio futuro, puntando sulla formazione tecnica come elemento strategico di rinnovamento: nel corso del XIX secolo si afferma, così, l’Istituto Tecnico Aldini Valeriani.

Da questa scelta, oltre che dall’esistenza di fattori economici, organizzativi, logistici e amministrativi favorevoli, scaturisce la ripresa produttiva della città nella seconda metà dell’Ottocento che porterà un secolo dopo all’affermazione dell’attuale distretto industriale.

Bologna si configura oggi come una vera e propria capitale dell’industria meccanica ed elettromeccanica. La ricchezza e la complessità del distretto viene ricostruita attraverso le sue principali articolazioni produttive: le macchine da pasta, la motoristica e l’automazione meccanica, settore, quest’ultimo, nel quale la città compete a livello mondiale.

La presentazione si terrà sabato 11 marzo alle ore 17.00 alla presenza del regista Stefano Ferrari.
L’ingresso è gratuito, fino a esaurimento posti disponibili. Prenotazione obbligatoria.

Informazioni
Museo del Patrimonio Industriale
Via della Beverara 123 | 40131 Bologna
Tel. +39 051 6356611 | Fax +39 051 6346053
museopat@comune.bologna.it
www.museibologna.it/patrimonioindustriale
Facebook: Museo del Patrimonio Industriale
Instagram: @museopat
YouTube: Museo del Patrimonio Industriale

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