Metalli sovrani

La festa, la caccia e il firmamento nell’Islam medievale.


La seconda tappa del viaggio di avvicinamento alla grande mostra dell’autunno dedicata all’arte dei paesi tra estremo Oriente e centro Asia fino alle sponde del Mediterraneo è un progetto espositivo dedicato ai più raffinati oggetti di arte islamica in metallo dal titolo Metalli sovrani. La festa, la caccia e il firmamento nell’Islam medievale e rappresenta la prima collaborazione fra il Museo d’Arte Orientale e The Aron Collection.

La mostra, che succede a Lustro e lusso dalla Spagna islamica all’interno della galleria islamica del MAO, presenta una mirata selezione delle principali tipologie di oggetti della metallistica islamica (bruciaprofumi, portapenne, candelieri, vassoi, bacili, coppe, bottiglie porta profumo) che, insieme alla miniatura, può essere considerata tra le più alte espressioni della creatività artistica islamica.

Una creatività che dalla Persia si diffondeva nel mondo come un linguaggio, raggiungendo a Oriente l’India e la Cina e arrivando in Occidente alle pendici dell’Atlante. Frutto di ammirazione e di imitazione raggiunse anche l’Europa, dimostrando quanto le frontiere politiche e religiose non corrispondessero affatto a quelle della percezione estetica.

Quali erano i soggetti preferiti dagli artigiani per decorare questi preziosi oggetti in metallo? Senza dubbio quello della caccia, e in particolare l’iconografia del re a cavallo affiancato da alcuni animali (spesso un falcone o un ghepardo) e da una schiava, che poteva essere un’artista scienziata e musicante.

L’astronomia, che insieme all’astrologia, rivestiva un ruolo centrale nella vita dei sovrani e ne influenzava le scelte politiche, militari e persino amorose, era un tema figurativo molto comune con pianeti, costellazioni e segni zodiacali, ma anche immagini legate alla predizione del futuro; infine le scene di festa e banchetto, legate anche al genere letterario conosciuto come Bazm-o-Razm, ovvero “banchetto e battaglia” ad indicare come i fasti della pace si contrapponessero in maniera ciclica all’ardore dei combattimenti.

In particolare l’astrologia, con le scene di vita di corte, e gli sfarzi della regalità riescono a sfuggire nel Medioevo all’iconoclastia islamica, diventando le raffigurazioni predilette anche per gli oggetti destinati alla fiorente borghesia medievale islamica che, a partire dal X secolo, popola le città del Califfato.

A questo repertorio straordinario e metafisico si associa infine il rigore delle arti calligrafiche, utilizzato in prevalenza negli oggetti destinati all’illuminazione, quali candelieri e lampade, fondamentali non solo nella vita quotidiana e secolare, ma anche nella più sfarzosa dimensione spirituale e sacra.

Fra gli oggetti più raffinati in esposizione troviamo un portapenne incrostato in argento (Mosul, Iraq, fine XIII secolo), che reca una raffigurazione del sole circondato dai pianeti, motivo iconografico tipico degli oggetti destinati a governanti e ad altri membri dell’élite nonché emblema dell’iconografia astrologica nell’Islam medievale, e un grande bacile in ottone inciso e ageminato in argento (Fars, Iran meridionale, XIV secolo) dalla decorazione altamente simbolica: le scene di caccia col ghepardo, col falcone e con l’arco che ricorrono su tutta la superficie dell’oggetto erano espressione di una prerogativa reale e, rimandando alle eccezionali qualità di combattente del sovrano, ne legittimavano il potere.

Come già accaduto per altri progetti espositivi del MAO, anche Metalli sovrani intende costruire un dialogo tra opere antiche e contemporanee, offrendosi come dispositivo di studio e di approfondimento di culture e materiali. Questa volta, all’interno del percorso espositivo, il MAO ha il piacere di presentare l’opera Monochrome bleu (1959) di Yves Klein (1928-1962).

La sperimentazione artistica di Yves Klein, che ha trasformato il colore in arte esaltando la luminosità e l’intensità del blu oltremare, rappresenta in qualche modo il compiersi di una ricerca che ha origini antichissime. Il blu oltremare può senza dubbio essere considerato come il più importante dei colori naturali già conosciuto e usato in pittura nell’antichità.

La ricerca stilistica del colore ha coinvolto in maniera assoluta anche i miniaturisti islamici dediti all’illustrazione dei manoscritti. Il blu oltremare, il cosiddetto blu di Persia, domina infatti nelle pregiatissime miniature ed è spesso sapientemente accompagnato dall’uso della foglia oro.

In quest’ottica l’opera Monochrome Bleu permetterà di apprezzare l’evoluzione della sapienza tecnica, artigianale e artistica, in continua tensione espressiva, divenuta un modello filosofico nell’interpretazione di Klein, e poter godere a pieno della profondità dirompente del suo colore.

L’esposizione Metalli sovrani sarà l’occasione per mostrare al pubblico numerosi oggetti attualmente custoditi nei depositi del MAO, che verranno accostati e messi in dialogo con le opere provenienti dalla Aron Collection e da altre importanti collezioni private.

L’ingresso in mostra è incluso nel biglietto delle collezioni permanenti.

Grazie alla convenzione con l’Istituto dei Sordi di Torino, i contenuti della mostra sono disponibili in LIS Lingua dei Segni italiana e in versione audio.

Nella foto: Portapenne (qalamdan), Iraq (Mosul), XIII secolo, Lamina di ottone, battuta, incisa e incrostata d’argento e oro, Foto © Valerio Ricciardi.

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