Lecce Capitale (del Cinema Europeo)
Per la 19esima volta, 18 se si esclude la prima volta a Corato, il capoluogo salentino ospita dal 9 al 14 aprile la manifestazione diretta da Alberto La Monica.
Ospiti nazionali (Kim Rossi Stuart, Jasmine Trinca) e internazionali (l’inglese Michael Winterbottom e l’ungherese Ildikò Enyedi) per un Festival, che quest’anno per la prima volta, ha un’assenza di peso: Cristina Soldano. La storica direttrice artistica è venuta a mancare nell’estate 2017, e la manifestazione, a cui ha dedicato per 18 intensi anni anni energie e passione, è dedicata a lei, con il premio al miglior Film per l’Ulivo d’Oro.
Si parte lunedì 9 con l’anteprima nazionale di “Rudy Valentino” (in uscita nelle sale a maggio), diretto da Nico Cirasola, con un cast composto da: Pietro Masotti, Tatiana Luter, Claudia Cardinale, Alessandro Haber, Nicola Nocella. La pellicola, ambientata nell’estate del 1923, racconta fra realtà e fantasia, il ritorno a Castellaneta di Rodolfo Valentino.
Martedì 10 è il turno di uno tra i più eclettici autori della scena britannica: Michael Winterbottom. La sua capacità autoriale gli ha permesso di contraddistinguersi anche nel cinema indipendente, unendo originalità e sperimentazione, con il generarsi di un prolifico connubio tra realtà documentaristica e finzione narrativa. Una rassegna delle sue pellicole all’evento comprende: Jude (1996), Welcome to Sarajevo (1997), Wonderland (1999), The Claim (2000), 24hour party people (2002), In this world (2002), The Road to Guantanamo (2006), Genova (2008), The Killer Inside Me (2010), Meredith – The Face of an Angel (2014).
Mercoledì 11 sarà presentato come evento speciale l’albanese “Broken” di Edmond Budina, con la presenza del regista in sala. La pellicola pone il dilemma tra sofferenza fisica e sofferenza morale: cosa fa più male? Trent’anni d’ingiusta sofferenza in un carcere straniero, o l’indifferenza delle persone care, pronte a trasformarsi per salvaguardare il profitto?
Giovedì 12 è il turno del cinema italiano: Kim Rossi Stuart riceverà l’Ulivo d’Oro alla carriera e incontrerà il pubblico del Multisala Massimo in una chiacchierata con il critico Enrico Magrelli. Per l’occasione sono stati selezionati dieci film che hanno segnato la sua carriera: “Il ragazzo dal kimono d’oro” (1987), Senza pelle (1994), Cuore cattivo (1995), Le chiavi di casa (2004), Anche libero va bene (2005), Romanzo Criminale (2005), Piano solo (2007), Questione di cuore (2009), Vallanzasca – Gli angeli del male (2010), Tommaso (2016).
Venerdì 13 la vincitrice dell’Orso d’Oro a Berlino 2017, e candidata all’Oscar per il miglior film straniero 2018, l’ungherese Ildiko Enyedi, avrà una retrospettiva dedicata che comprende le seguenti pellicole: Il mio XX secolo (1988), Vakond (1987), Magic Hunter (1994), Tamas et Juli (1997), Simon Magus (1999), Corpo e Anima (2017). La regista riceverà l’Ulivo d’Oro alla carriera in un incontro col pubblico moderato dal critico Massimo Causo.
Sabato 14 nuovamente cinema italiano per la conclusione della manifestazione: Jasmine Trinca. L’attrice, reduce dal Premio come Miglior Attrice per la sezione “Un certain regard” a Cannes 2017 per “Fortunata”, verrà premiata con l’Ulivo d’Oro alla carriera in un dibattito col pubblico condotto dalla giornalista e scrittrice italiana Laura Delli Colli. Verranno proiettati dieci suoi film rappresentativi : “La stanza del figlio” (2001), “La meglio gioventù” (2003), “Il grande sogno” (2009), L’Apollonide (2011), “Miele” (2013), “Un giorno devi andare” (2013), “Une autre vie” (2013), “Nessuno si salva da solo” (2015), “The Gunman” (2015), “Fortunata” (2017).
Per il Concorso Lungometraggi Ulivo d’Oro, la Giuria presieduta da Beki Probst (Presidente European Film Market) e composta da Eleni Androutsopoulou (Selezionatrice Thessaloniki IFF), Adriana Chiesa Di Palma (Produttrice e Distributrice), Antonella Gaeta (Giornalista e Sceneggiatrice) e Dubravka Lakic (Critica Cinematografica) assegnerà l’Ulivo d’Oro “Premio Cristina Soldano al Miglior Film”, il Premio Speciale della Giuria, il Premio per la Migliore Fotografia e il Premio per la Migliore Sceneggiatura. Sempre tra i film del Concorso, saranno assegnati anche il Premio FIPRESCI (Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica), attribuito dalla Giuria composta da Marta Bałaga, Tim Lindemann ed Ignazio Senatore; il Premio Cineuropa attribuito dalla Giuria composta da Guillame Calop (Cofondatore di Less Arcs European Film Festival, Paris Coproduction Village, Festi Ciné), Françoise Lentz (Responsabile promozione del Film Fund Luxembourg), Altijana Marić Đorđević (Capo della programmazione del Sarajevo Film Festival); il Premio del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani er il Miglior Attore Europeo attribuito dalla Giuria presieduta da Laura Delli Colli; il Premio Agiscuola attribuito da una Giuria di studenti delle Scuole Superiori di Lecce.
I film in anteprima nazionale sono stati selezionati da Alberto e Luigi La Monica, e alcuni saranno presentati dai registi o dagli attori che incontreranno il pubblico a termine della proiezione.
“Agape” di Branko Schmidt (Croazia, 2017) racconta del rapporto proibito tra alcuni ragazzi in procinto di ricevere la cresima e il parroco Miran, che si trova ad affrontare il disprezzo della società. “Beyond Words” di Urszula Antoniak (Olanda-Polonia, 2017) è la storia di Michael, emigrato dalla Polonia a Berlino, avvocato di successo, la cui vita viene messa a soqquadro da un bohémien polacco. “Cobain” di Nanouk Leopold (Olanda – Belgio-Germania, 2018) è un film sull’amore incondizionato di Cobain per la madre, che conduce una vita instabile, e che lui, sentendosi responsabile, decide di salvare. “Darling”, di Birgitte Stærmose (Danimarca, 2017), è una danzatrice danese di fama mondiale, che durante le prove di un balletto crolla a terra. La prognosi è chiara: la sua anca è irrimediabilmente fuori uso e non potrà danzare mai più. “Pororoca” di Constantin Popescu (Romania-Francia, 2017) narra il dramma di Cristina e Tudor, una coppia di trentenni con figli piccoli, che si trova ad affrontare la scomparsa della loro piccola Maria nel parco. “Scary Mother” di Ana Urushadze (Georgia -Estonia, 2017), è la storia di una casalinga cinquantenne, Manana, divisa fra l’amore per la vita in famiglia e quello per la scrittura, che ha represso per anni. “3/4 Three Quarters” di Ilian Metev (Bulgaria-Germania, 2017), è il ritratto di una famiglia, composta dal padre e dai suoi due figli, che a seguito della scomparsa della madre, cercano un nuovo equilibrio nell’ultima estate trascorsa insieme. “Yellow Heat” di Fikret Reyhan (Turchia, 2017). Ibrahim, figlio di una famiglia di agricoltori tradizionalisti in difficoltà economica, sogna un futuro diverso, ma scopre che non è facile trasformare i sogni in realtà. “The Party’s Over” di Marie Garel – Weiss (Francia, 2017) è la storia di una amicizia tra Céleste e Sihem, nata in centro di recupero. Amicizia che sarà la loro forza, ma anche un ostacolo fuori da un rifugio sicuro.
Per il terzo anno torna la sezione dedicata alla commedia, una vetrina con una selezione di cinque opere in anteprima italiana: “Taksim Hold’em” di Michael Önde (Turchia, 2017). È sabato sera e, come tutte le settimane, Alper si concede una rilassante serata di gioco al poker con il consolidato gruppo di amici dei tempi della scuola, nel suo appartamento vicino alla centrale piazza Taksim di Istanbul. Nelle strade sotto casa, però, sono in corso alcune proteste anti-governative, che danno vita a scontri con la polizia. La partita lentamente è contaminata da ciò che sta accadendo in strada e fra i giocatori esplodono discussioni accese sul proseguire o meno. “The End of the Chain / Keti lõpp” di Priit Pääsuke (Estonia, 2017), è la storia di una ragazza che lavora in un fast-food vicino a un parcheggio. Tutti i clienti si avvicendano e non ordinano mai cibo, ma vogliono solo parlare con la protagonista. In cima alla lista dei momenti più difficili c’è la visita dei suoi genitori, che sognavano ben altra sistemazione per la loro figlia e non mancano di farlo presente, aumentando l’amarezza nel suo cuore. “Streaker / Flitzer” di Peter Luisi (Svizzera, 2017) racconta di Balz Näf un professore che ha superato i cinquanta ed è al verde dopo una scommessa finita male. Per risollevarsi decide di affidarsi a una squadra di streaker, gli esibizionisti che corrono nudi per creare scompiglio sui campi da gioco, e di creare attorno a loro un giro di scommesse. “Les grands esprits” di Olivier Ayache –Vidal (Francia, 2017) è una commedia che narra le vicende di François Foucault, un professore associato di lettere presso il prestigioso Liceo Henri IV di Parigi, inviato, per motivi politici, per un anno in un istituto della banlieue parigina. Forte della sua esperienza e delle sue idee preconcette, è convinto che presto sarà in grado di indirizzare per la retta via i giovani alunni e che, per la maggior parte,il suo obiettivo consiste nell’insegnare quel rigore che è stato troppo a lungo trascurato. “Abracadabra” di Pablo Berger (Spagna, 2017) racconta la vita di Carmen, casalinga frustrata, sposata con Carlos, un uomo insensibile, aggressivo e animalesco. Durante un ricevimento di matrimonio a cui i due partecipano il cugino di Carmen cerca un volontario tra gli invitati per un numero di ipnotismo amatoriale e Carlos, sebbene scettico, accetta. Ma qualcosa non va e la situazione sfugge di mano.
Ogni anno il Parlamento Europeo, attraverso il Premio Lux, favorisce il dibattito sulle questioni sociali e i valori che più rappresentano la società europea. L’obiettivo del Premio è condividere la prosperità e la diversità del cinema europeo con il maggior numero di cittadini possibili e suscitare una discussione sugli argomenti trattati nei film selezionati. Il Parlamento sostiene finanziariamente le spese per le traduzioni e la sottotitolazione dei tre film finalisti nelle 24 lingue ufficiali dell’UE e l’adattamento per le persone con problemi di udito o ipovedenti del film vincitore. Al Festival del Cinema Europeo si potranno vedere i tre film finalisti: “Sámi Blood” di Amanda Kernell (Svezia-Norvegia-Danimarca, 2016) vincitore del Premio Lux 2017, “120 battiti al minuto” di Robin Campillo (Francia), “Western” di Valeska Grisebach (Germania- Bulgaria-Austria 2017).
Insieme al Premio Lux è dedicata ai migliori cortometraggi europei la rassegna “Short Matters”. Insieme alla consueta Vetrina di Cortometraggi della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, altra sezione collaterale e “sociale” del Festival è “Cinema e Realtà”, con la pellicola “Prima che il Gallo canti” pellicola originale su Don Andrea Gallo. La pellicola sarà presentata venerdì 13 con la presenza del regista Cosimo Damiano Damati e Moni Ovadia.
Tra i finalisti del Premio Mario Verdone abbiamo quest’anno come finalisti: Roberto De Paolis per “Cuori Puri”, Simone Godano per “Moglie e marito”, Antonio Padovan per “Finché c’è prosecco c’è speranza”. Per il secondo anno consecutivo è assegnato un Riconoscimento Speciale che in quest’ edizione va ad Andrea De Sica per “I figli della notte”.
Da qualche anno è stato istituito il Premio Emidio Greco per onorare il talento di un giovane regista italiano under 35 con il cortometraggio. La rassegna “Puglia Show” è una sezione curata da Luigi La Monica, un concorso pugliese anche questo riservato agli under 35. La Giuria del concorso, presieduta da Paolo Spina (produttore) e composta da Davide Barletti (regista) e Lia Furxhi (Presidente AIACE Nazionale), assegnerà il Premio CNC–Centro Nazionale del Cortometraggio, il Premio Augustus Color. Inoltre, verranno assegnati il Premio Rai Cinema Channel di €3.000, dalla Giuria composta da Maria Federica Lo Jacono e Manuela Rima (Marketing e Commerciale – Rai Cinema), e il Premio Unisalento dalla Giuria composta dagli studenti del Cineclub Universitario, attività di promozione e studio della cultura audiovisiva erogata dal Centro Interdipartimentale di Ricerca in Digital Humanities dell’Università del Salento e sostenuta dalla Fondazione Apulia Film Commission.
Il Festival da sempre dalla parte dei giovani, mira ad un sempre più alto coinvolgimento degli studenti, sia delle Scuole Superiori che Universitari (grazie anche alla convenzione stipulata per 300 studenti dalla Contessa Maria Josè Pietroforte). Il linguaggio cinematografico trova a Lecce nella settimana del Festival, la sua più alta espressione a livello europeo, con l’auspicio che possa diventare un appuntamento sempre più di riferimento nei prossimi anni.