La lirica a Mofetta è seriamente divertente

Far scoprire il genere lirico in una maniera inedita, svecchiandolo, avvicinandolo ai giovani e proponendolo in una forma inconsueta, visto che da sempre i molfettesi apprezzano la lirica e sono assidui frequentatori di teatri, è stata la sfida, riuscita di Sara Allegretta, direttore artistico della Fondazione Valente.


La professoressa, docente di canto e quindi esperta del settore, ha portato a Molfetta, nella Chiesa Sacro Cuore Immacolato di Maria gli Italian Harmonists. La loro esibizione rientra nel fitto e vario cartellone programmato che sta spaziando, toccando vari generi musicali e commistioni delle arti.

Gli Italian Harmonists sono un gruppo vocale italiano formato interamente da artisti del coro del Teatro alla Scala, che esegue in maniera filologicamente aderente all’armonia originale dei brani, un vasto repertorio che comprende musica classica vocale, lied, arie d’opera, intermezzi operistici e brani da musical, arrivando fino a canzoni degli anni trenta e quaranta, in lingua italiana, inglese, francese e soprattutto in lingua tedesca.

Durante la serata molfettese hanno proposto alcuni pezzi del loro repertorio classico che comprende brani di Luigi Boccherini, Robert Schumann, Franz Schubert, Gioacchino Rossini, Johannes Brahms, Antonín Dvořák, Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e Leonard Bernstein mentre nel repertorio canzonettistico comprendono brani come Crapa pelada (di Gorni Kramer), Quel motivetto che mi piace tanto, Bellezze in bicicletta, La leggenda di Radames (lanciata dal Quartetto Cetra).

I cinque geniali interpreti hanno “giocato” con la voce, ma dietro questa sopraffina  interpretazione c’è tantissimo lavoro e studio dietro, a cominciare proprio dall’ armonizzazione compita dal pianista arrangiatore. L’attività del gruppo è un susseguirsi di successi e gratificazioni, proprio per l’originalità della formazione e del progetto portato in palcoscenico. Sono ospiti in  importanti trasmissioni radio  e studi televisivi.

L’attività concertistica porta il gruppo ad esibirsi in diverse città e province d’Italia e la Fondazione Valente non si è fatta scappare l’occasione di farli ascoltare anche nella sua Molfetta, da sempre amante del bel canto.

E ora conosciamogli meglio, riportando cosa scrivono su di loro.
ANDREA SEMERARO – Tenore (alla Scala dal 2002). Inizia a cantare a 6 anni e la voglia ancora non gli è passata! Talentuoso discendente di una famiglia di musicisti, ha studiato oboe e saxofono, ed è sua “l’illuminazione” artistica che ha dato origine agli Italian Harmonists. Sensibilità vocale dolce e controllata all’interno del gruppo, caparbietà e decisione all’esterno. Irrefrenabile.

JADER COSTA – Pianoforte (alla Scala dal 2000). E’ diplomato in pianoforte, organo, composizione, composizione organistica, clavicembalo, strumentazione per banda, musica vocale da camera e altre cose delle quali anche lui si è dimenticato. Affermato concertista, possiede un tocco delicato sostenuto magistralmente da una tecnica raffinata. Quella piccola vena di elegante pazzia che lo contraddistingue lo ha portato, nel tempo, a scrivere per gli Italian Harmonists numerosi geniali arrangiamenti.
Un Einstein del pentagramma.

GIORGIO TIBONI  – Tenore (alla Scala dal 1996). La sua rara versatilità vocale gli ha consentito di spaziare dal barocco al musical, passando per i compositori più classici dell’800. Tenore, nel sestetto interpreta la parte del “jolly”: linee melodiche tipicamente baritonali ma spesso in tessitura acuta e con frequenti alternanze timbriche. Si fa fatica a farlo star zitto e quindi non possono che essere sue le presentazioni e le interazioni col pubblico.

LUCA DI GIOIA – Tenore (alla Scala dal 2001). Violinista affermato, ha suonato nelle più importanti orchestre sinfoniche italiane, ma i suoi ricordi più goliardici risalgono alle 6 edizioni del Festival di Sanremo cui ha preso parte. A furia di imitare i tenori che sentiva in concerto si è scoperto tenore egli stesso ed in breve tempo si è ritrovato ad affrontare ruoli d’opera e recital in tutta Italia. Vocalità precisa e possente, cura ogni dettaglio musicale dei brani del gruppo.

MICHELE MAURO – Tenore (alla Scala dal 2012). Giovanissimo e dal talento indiscutibile, Michele rappresenta una sana iniezione di freschezza e novità. Dalla voce piena ai falsetti morbidi e controllati, gestisce con padronanza l’impervia tessitura del tenore I. La voce adamantina ed il corretto “physique du rôle” lo rendono ideale stereotipo del “vero tenore”.

SANDRO  CHIRI – Basso (alla Scala dal 1989). Inizia come violinista ma la sua voce decisamente non comune gli prospetta da subito scenari differenti. Si ritrova con facilità finalista in vari concorsi internazionali di canto, nonchè interprete di vari ruoli in numerosi teatri italiani ed esteri. Fine musicista, arguto conversatore, ma anche preciso e pignolo, rappresenta la “coscienza” del gruppo. Il vero Basso che ispira e garantisce solidità.

Quindi dal “Teatro alla Scala” di Milano a Molfetta per uno spettacolo unico nel suo genere che sta attirando l’attenzione di pubblico e critica in tutta Italia. “Classicheggiando”  è stato  il terzo appuntamento della rassegna “Concerti d’estate” della Fondazione Molfetta. Il quintetto di voci liriche maschili sono andati in scena con un repertorio vocalmente ancora inesplorato  che sta affollando teatri e arene per ascoltarli dal vivo nella loro reinterpretazione di autori come Rossini, Verdi e Puccini.

L’ispirazione musicale e lo stile interpretativo, ha commentato la professoressa Allegretta,  è quella dei “Comedian Harmonists”, gruppo vocale berlinese che negli anni ’30 raggiunse elevate vette di successo internazionale, prima che le leggi razziali ne interrompessero la carriera. Ed è su quello stile che gli Italian Harmonists propongono le grandi sinfonie, gli intermezzi operistici e le parti più suggestive di celebri arie d’opere, affiancandole alle più belle melodie di autori classici, romantici e moderni.

Dunque, un vero e proprio concerto di musica lirica e classica vocale che ha proposto al pubblico della Fondazione Valente un evento di prestigio nazionale e a Molfetta ha dato  la possibilità di conoscere da vicino l’estro e il talento di questi artisti accumunati dall’esperienza al Teatro alla Scala, capace di cementare le loro peculiarità espressive in un unicum che coinvolge e trasporta, avvicinando lo spettatore (compreso quello meno abituato all’opera) le cui suggestioni non tramonteranno mai.

Gli spettatori rapiti e coinvolti da questo piacevolissimo ed inedito mix, hanno apprezzato e tributato calorosi ed affettuosi applausi agli interpreti che hanno ricambiato il calore dimostrato, eseguendo due bis. E’ giunta così al giro di boa la rassegna estiva della Fondazione Valente, presieduta da Marcello Carabellese, con la direzione artistica di Sara Allegretta. La lirica così ha assunto una forma diversa, forse più divertente, più vicina ad un pubblico giovane, ma non per questo è stata sminuita o ha perso la sua connotazione, anzi ha regalato nuove fresche emozioni.

Crediti fotografici G. Clemente

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