Io Leonardo

Fascino e diversità gli ingredienti principali del nuovo film del regista messicano Jesus Garces Lambert.

Uscirà il 26 settembre alla prima a Milano  e nelle sale cinematografiche il 2 ottobre 2019 per poi girare il mondo “ Io Leonardo“  il film del regista messicano Jesus Garces Lambert prodotto da Cinema D’Arte Sky in collaborazione con Progetto Immagini

Prodotto in occasione delle celebrazioni per il cinquecentenario dalla scomparsa di Leonardo Da Vinci,  vuole rendere omaggio ad uno dei personaggi storici italiani fra i più conosciuti e amati in tutto il mondo, il più geniale che la storia dell’umanità abbia mai conosciuto e il più popolare protagonista della cultura universale, con uno sguardo diverso.

Jesus Garces Lambert è noto nel mondo del cinema per aver dato volto a altri personaggi dell’arte e delle scienze  e tra i più importanti ricordiamo “Caravaggio – L’anima e il sangue” del 2018. Hanno lavorato sulla sceneggiatura di “Io, Leonardo” anche Sara Mosetti e Marcello Olivieri. Unico l’attore Luca Argentero (nella foto) che interpreta il maestro Da Vinci in un ruolo inedito in quanto in genere protagonista di commedie

Nel  film vi è Leonardo  dai mille volti  uomo, il pittore,  scienziato e l’inventore, in  un viaggio unico,che affascina e coinvolge e pone in risalto una delle figure più geniali che la storia dell’umanità abbia mai conosciuto,.

E’ un  racconto che narra  un’esperienza inedita e coinvolgente nella mente di Leonardo da Vinci, con uno nuovo sguardo molto lontano dagli stereotipi.  Il film è infatti incentrato sulla viola da braccio d’argento a forma di teschio di un cavallo opera del maestro ma soprattutto nelle scene del film che riguardano la costruzione dello strumento sono inquadrate le mani del maestro liutaio Michele Sangineto che sarà presente alla prima unitamente a Gualtiero Nicolini che ha pubblicato il libro “IO MICHELE“ che uscirà in contemporanea e che racconterà la storia del maestro liutaio di Albidona un paesino della Calabria ionica trapiantato a Monza che è conosciuto come il maestro delle arpe celtiche e dei salteri dalle voci angeliche

Tornando al film Leonardo da Vinci personaggio eclettico e affascinante  nasce nel 1542 e muore nel 1519. Con la sua insaziabile curiosità è da considerasi il più autentico e importante esponente del rinascimento formatosi presso la bottega del Verrocchio a Firenze si interessò di scultura, architettura, musica, pittura, disegno; fu scenografo, anatomista, progettista

Come sappiamo tra i dipinti più famosi  “La Gioconda” “L’ultima cena” ma  fu anche artefice di innovazioni pittoriche che rivoluzionarono la rappresentazione della figura umana

La lira da braccio di Leonardo, e l’arrivo di Leonardo a Milano

Leonardo si era avvicinato alla politica medicea all’indomani della congiura dei Pazzi (26 aprile 1478) eseguendo, il 29 dicembre 1479, il disegno di Bernardo di Bandino Baroncelli, spietato assassino di Giuliano de’ Medici.

E sarà poi proprio Lorenzo il Magnifico che, nel 1482, in un quadro di strategia politica e diplomatica ad inviarlo alla corte di Ludovico il Moro, come giovane dotato di grande talento, Leonardo lascia Firenze per Milano all’età di trent’anni: siamo nel 1482, una sorta di spartiacque tra due fasi ben distinte della sua vita.

Milano, era capitale del ducato degli Sforza, non solo era una delle più grandi città europee ma era anche, per gli artisti, un formidabile polo di attrazione. La causa era da un lato, la pioggia di committenze, d’obbligo per una corte che tendeva alla magnificenza; dall’altro, la presenza di quello che era l’altro cantiere dell’epoca, il tiburio del Duomo, una cupola a spicchi destinata a chiudere la costruzione del grandioso edificio gotico.

Fu Leonardo a predisporre una lettera per Ludovico il Moro, uno dei pochi fogli scritti da sinistra a destra conservato nel Codice Atlantico. Vi elenca le sue capacità di architetto, ingegnere, esperto di tecniche militari e soltanto alla fine si dichiara pittore e scultore capace di realizzare il monumento equestre in bronzo che onorerà la memoria di Francesco, padre di Ludovico, e darà lustro alla casa degli Sforza. Nella conclusione Leonardo si dichiara pronto a dare prova delle sue capacità.

Da allora fu ospitato a Milano e nel periodo trascorso al servizio di Ludovico il Moro si ingegnò anche con la liuteria, benché questo lato della sua eclettica personalità creativa sia pressoché sconosciuto.

Leonardo abbandona la patria non generosa con lui e si sposta nell’ambiente milanese dove le sue prodigiose attitudini trovano enorme apprezzamento nella corte, tanto da portarlo a capolavori supremi come l’Ultima Cena o il progetto del Cavallo di Francesco Sforza. Qui Leonardo può esprimersi e infatti già il dono che egli porta al Duca di Milano ha in sé il fascino della stranezza e del mistero.

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