Investire nel mercato azionario cinese
L’approfondimento a cura di Mayur Nallamala, Senior Portfolio Manager e Head of Asian Equities, RBC BlueBay.
Il mercato azionario cinese ha registrato un forte rimbalzo negli ultimi mesi e, sulla base dei fondamentali che abbiamo potuto osservare finora, riteniamo che vi sia ancora un significativo margine di rialzo. Qui di seguito i dieci punti per cui il rapporto rischio/rendimento dell’azionario cinese è ancora interessante.
Dopo la massiccia inversione di rotta della Cina, con lo smantellamento della sua politica zero Covid, la maggior parte degli investitori è stata colta di sorpresa per la rapidità e l’ampiezza dell’intervento. Da qualche mese, l’indice MSCI China è salito di circa il 50%. Per gli investitori a breve termine, in particolare per quelli che si chiedono se sia un buon momento per acquistare azioni cinesi a livello di indice è comprensibile chiedersi se sia troppo tardi o se sia ancora possibile trovare valore.
Dobbiamo però ricordare che si tratta della seconda economia più grande a livello globale e che è in continua espansione, in termini di sviluppo, profondità e accesso al mercato azionario. Riteniamo che la maggiore attrattiva dell’investimento in azioni cinesi sia rappresentata dalle numerose opportunità di alfa idiosincratico ancora disponibili.
Ora si punta molto sulla domanda repressa perché, finito il lockdown, la gente desidera cenare fuori, incontrare persone e viaggiare. Con la ripresa delle attività, dovrebbero aumentare in modo significativo anche i consumi. La capacità di spesa è un altro motivo per cui i consumi potrebbero aumentare nel breve periodo.
Le statistiche governative mostrano che durante gli ultimi tre anni di blocco, la famiglia cinese media ha accumulato un bel po’ di risparmi. Alcuni economisti stimano che questo risparmio in eccesso possa raggiungere il 5-10% del Pil. Il governo ha dichiarato che “rilanciare con forza la fiducia del mercato” sarà una priorità politica per il 2023 e ha indicato il sostegno alla spesa in settori selezionati.
Come gli investitori possono trarne vantaggio
Forse non è una sorpresa che i titoli delle società che hanno goduto delle riaperture e dei consumi repressi siano stati i primi a salire l’anno scorso e di conseguenza molti di questi titoli non si trovano più a valutazioni stracciate. Molti titoli sono passati dall’essere a buon mercato nell’ottobre dello scorso anno, a registrare un rally negli ultimi tre mesi, in modo un po’ indiscriminato.
Per questo motivo, nel corso di quest’anno, saremo impegnati a monitorare la velocità di ripresa dell’attività economica e la destinazione dei risparmi in eccesso. Alcuni titoli che, negli ultimi tre mesi, hanno visto impennare le loro valutazioni deluderanno sui fondamentali, mentre altri supereranno le aspettative.
Negli ultimi anni, il giro di vite del governo sulle società tech è stato uno dei motivi principali del crescente scetticismo nei confronti del mercato azionario cinese, oltre al giro di vite normativo su altre attività del settore privato.
Alla fine del 2020, il braccio finanziario di Alibaba, Ant Group, è stato bloccato dal portare a termine un’importante Ipo che si prevedeva fosse di 300 miliardi di dollari. All’inizio di quest’anno, Ant Group è stata finalmente autorizzata ad aumentare il proprio capitale. Le preoccupazioni dei regolatori sembrano ora attenuarsi e il delta è certamente più positivo.
Il miglioramento della situazione in Cina sarà probabilmente un motore di crescita per i Paesi asiatici con forti legami economici con il Paese. Giappone, Corea e Tailandia sono destinazioni turistiche popolari per i turisti cinesi, mentre Corea, Giappone e Australia hanno molte esportazioni in Cina. Sebbene quest’anno l’economia globale potrebbe registrare un rallentamento della crescita, il riavvio dell’attività della Cina dovrebbe contribuire a compensare in qualche misura questa situazione.
Tuttavia, cresce la preoccupazione su quanto possa essere “discontinuo” e se possa creare pressioni inflazionistiche a livello globale, anche se sporadiche. La domanda sta tornando, ma l’offerta deve essere riportata ai livelli pre-pandemici per poter essere soddisfatta. Si tratta di un aspetto da monitorare nel corso del 2023.
Una nuova normalità
La pandemia ha mostrato come le catene di approvvigionamento eccessivamente concentrate possano essere vulnerabili, inoltre c’è incertezza per quanto riguarda la deglobalizzazione. A nostro avviso, gli ultimi anni sono stati un importante campanello d’allarme per le aziende e i settori che avevano una catena di fornitura particolarmente sbilanciata. L’inizio di uno spostamento verso altri Paesi asiatici è un fenomeno che vedremo manifestarsi lentamente ma chiaramente nei prossimi anni.
Apple ne è un esempio. Secondo quanto riferito, sta cercando di accelerare i piani per spostare la produzione dalla Cina a paesi come l’India e il Vietnam. Potrebbero volerci anni, ma se i grandi nomi come Apple si muoveranno in questa direzione potrebbe davvero essere un catalizzatore per altre aziende.
Dal punto di vista ESG, in Asia, negli ultimi decenni, abbiamo assistito a notevoli miglioramenti e abbiamo osservato che la consapevolezza e la relativa divulgazione aziendale in questo ambito hanno fatto passi da gigante. La maggior parte delle principali economie asiatiche, compresa la Cina, si sono impegnate a essere neutrali rispetto alle emissioni di anidride carbonica e ora è più facile confrontarci con le società partecipate su come considerano la loro impronta di carbonio e i rischi della transizione energetica per le loro attività. Lo stesso vale per altre questioni ESG legate al sociale o alla governance.
La Cina ha una solida industria nell’ambito delle energie rinnovabili e nel settore dei veicoli elettrici. Le aziende hanno investito in modo aggressivo in R&S e in capacità produttiva lungo tutta la catena di fornitura, sia per la domanda interna sia per accrescere i propri vantaggi competitivi a livello globale. Queste aziende vedono nella sostenibilità un motore di crescita e costruiscono i loro modelli di business di conseguenza.
Quali sono le prospettive?
Crediamo che gli investitori azionari possano ancora trovare valore, ma che sia necessario essere selettivi, comprendendo attentamente ciò che sta accadendo a livello dei fondamentali. Continuiamo a svolgere una due diligence diretta e, in particolare, la nostra comprensione specifica del settore sulla materialità ESG di ogni azienda fa davvero la differenza. Come sempre, il nostro approccio sui fondamentali e a lungo termine si concentra sulla ricerca di buone aziende in cui crediamo, mantenendo una mentalità aperta per calibrare le prospettive di crescita.