Il sacrificio del cervo sacro
L’ultimo film di Yorgos Lanthimos è una potente e angosciante discesa agli inferi di una famiglia borghese di Cincinnati.
Tutto sembra perfetto, tutto asettico e per nulla rassicurante, questa famigliola composta da padre, affermato chirurgo di successo (Colin Farrell), madre oftalmologa (Nicole Kidman), sottomessa il più delle volte nell’intimità ai rituali “anestetici” del marito. Due figli, un maschio e una femmina. Pellicola somigliante fortemente ai film di Stanley Kubrick, con Michael Haneke che lascia una traccia di violenza psicologica.
Un regista considerato molto importante per gli anni a venire, con una visione tutta particolare nella narrazione cinematografica. L’accoppiata Farrell Kidman funziona perfettamente sul grande schermo, alla seconda collaborazione insieme, la precedente risale al film “L’inganno” di Sofia Coppola. Il film trasmette un forte senso di inquietudine, a metà strada fra “Lo squalo” di Spielberg e “Shining” di Kubrick, questo rifarsi alla tragedia greca di Ifigenia di Agamennone. L’atmosfera è pesante per tutto il corso del film fino al tragico ed inevitabile epilogo.
La domanda che ci facciamo continuamente è: chi è veramente Martin? E’ questa la particolarità del cinema di Lanthimos, tra surrealismo e crudeltà. Non a caso, il film si apre con un’operazione a cuore aperto, con la musica di Stabat Mater di Schubert, che tiene inchiodati per la sua schietta rappresentazione. Distribuito da Lucky Red, e vincitore del Premio per la Miglior Sceneggiatura a Cannes 2017, “The Killing of Sacred Deer – Il sacrificio del cervo sacro”, di Yorgos Lanthimos è senza dubbio un film che resterà nella mente degli spettatori italiani nell’estate 2018.
In attesa della prossima (e anche questa mainstream) pellicola del cineasta greco, “The Favourite”, con Olivia Colman, Emma Stone e Rachel Weisz, che sarà (probabilmente) presentata alla 75esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
