Il Nuovo l’Antico

Le voci dei Tallis Scholars aprono la rassegna bolognese.


Mercoledì 21 settembre ore 20.30 nella Chiesa dei Santi Bartolomeo e Gaetano (Strada Maggiore 4) con il concerto del gruppo vocale The Tallis Scholars diretto da Peter Phillips si apre la rassegna IL NUOVO L’ANTICO di Bologna Festival, storico ciclo di concerti dedicati al repertorio antico e contemporaneo.

Nuovo e antico si intersecano alla perfezione nelle polifonie vocali dei Tallis Scholars: il sacro minimalismo di Arvo Pärt prende voce insieme ai più antichi Miserere di Gregorio Allegri, Sancte Deus di Thomas Tallis e Libera nos di John Sheppard, due compositori attivi nell’Inghilterra del Cinquecento.

Del compositore estone Arvo Pärt (Paide 1935) si ascoltano Triodion, Which was the son of…, The woman with the alabaster box, Tribute to Caesar. Fondato nel 1973 da Peter Phillips l’ensemble Tallis Scholars è apprezzato per le sue qualità vocali: intonazione perfetta, densità e omogeneità di timbro, chiarezza nel contrappunto.

Con la sua inconfondibile cifra interpretativa ha saputo avvicinare il grande pubblico al repertorio rinascimentale, proponendo lavori come le Messe di Palestrina, i Mottetti di Josquin o la musica sacra di Gesualdo. I Tallis Scholars svolgono una intensa attività concertistica in tutto il mondo e hanno inciso più di 60 dischi.

IL NUOVO L’ANTICO
Mercoledì 21 settembre 2022 ore 20.30
Basilica dei Santi Bartolomeo e Gaetano

The Tallis Scholars

Peter Phillips direttore
“Polifonie senza tempo”
Thomas Tallis Loquebantur variis linguis
Jean Mouton Nesciens mater virgo virum
Arvo Pärt The woman with the alabaster box
Arvo Pärt Tribute to Caesar
Thomas Tallis Sancte Deus
John Sheppard Libera nos
Gregorio Allegri Miserere mei, Deus
Thomas Tallis Miserere nostri
Arvo Pärt Triodion
Arvo Pärt Which was the son of…

LA RASSEGNA IL NUOVO L’ANTICO.

Il ciclo di concerti d’autunno che Bologna Festival propone nella sala dell’Oratorio di San Filippo Neri, quest’anno sviluppa una particolare attenzione verso la musica per strumenti a tastiera, nuovi o antichi, tradizionali o preparati, elettronici o giocattoli con programmi che innestano i Preludi di Couperin su Játékok di Kurtág come nei folgoranti “Aforismi” impaginati dalla pianista Maria Grazia Bellocchio (26 settembre) o percorrono la produzione per tastiera preclassica o protoromantica di C.P.E Bach, Mozart e Haydn come nell’excursus al fortepiano di Andreas Staier (20 ottobre). Emanuele Arciuli (11 ottobre) nel suo American Landscapes per cinque tastiere scorre da John Cage a George Crumb, Missy Mazzoli o Marga Richter passando da un clavicembalo a un toy piano, da un pianoforte preparato ad un pianoforte a coda o una tastiera elettronica.

Totalmente proiettato verso la contemporaneità il concerto del percussionista Simone Rubino (17 ottobre), protagonista di un’impressionante esibizione virtuosistica con piatti, gong, marimbe, temple-block, xilofoni, claves in pagine di Iannis Xenakis, John Cage, Keiko Abe, Tan Dun.

Il violinista Enrico Onofri con il suo Imaginarium Ensemble – complesso barocco formato da Simone Vallerotonda, Alessandro Palmieri, Federica Bianchi – chiude la programmazione d’autunno riportandoci all’Antico, alla scoperta del più raro e sconosciuto territorio della “sonata a violino solo” del Seicento.

Crediti fotografici Eric Richmond

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