Il museo dell’arco

A Cremona da anni è aperto il museo del violino dove sono esposti strumenti ad arco dei grandi della liuteria classica cremonese.


Del seicento e del settecento, dal Carlo IX di Francia di Andrea Amati il capostipite nato nel 1505 all’Hammerle di Nicola Amati detto “il grande” il vero fondatore della scuola di Cremona, ai vari strumenti di Antonio Stradivari dal Cremonese ex Joachim 1715, al Vesuvio ecc. ai violini di Giuseppe Guarnieri a quelli Giuseppe Guarnieri detto del Gesù sino a Storioni quindi a Simone Fernando Sacconi l’autore del libro I segreti di Stradivari sino ai vincitori delle Triennali degli strumenti ad arco che vengono organizzate a Cremona.

Da sottolineare infine la presenza dei cimeli stradivariani disegni forme attrezzi ecc. della bottega di Stradivari acquistati dal conte Cozio di Salabue dal figlio ultimogenito di Stradivari Paolo e successivamente da Giuseppe Fiorini il grande liutario bolognese che nel 1930 li regalò al Comune di Cremona e nessun museo al mondo può competere quindi con Cremona ma vorrei sottolineare l’importanza del museo degli archi e del violino di San Ginesio Marche

L’idea della sua istituzione nasce dal fatto che San Ginesio è il patrono degli artisti quindi anche dei musicisti e dei liutai ed inoltre che in questo paese è nato il liutaio Ricucci cui viene dedicata un concerto con un suo strumento suonato dal vincitore del concorso Postacchini di Fermo nella giornata del 24 agosto di ogni anno la festa del  patrono ed infine perché poco più di cento anni fa qui nacque uno dei più grandi archettai italiani Floriano Nofri il 21-12-1921.

L’Italia non ha in questo campo (la costruzione degli archi), le grandi tradizioni che può vantare la Francia ma con Arturo Fracassi di Cesena e proprio Floriano Nofri e poi più tardi con Giovanni Lucchi è riuscita a farsi un nome nel panorama liutario internazionale.

Nofri in particolare grazie alla sua versatilità e al suo impegno costruì un numero notevole di archi per ogni tipo di strumenti ad arco in particolare a Macerata dove si era trasferito.

Tornando al museo degli archi di San Ginesio, qui si possono vedere i suoi attrezzi il banco da lavoro alcune sue gigantografie oggetti personali ed il suo primo arco. Vi sono poi poster sulla costruzione dell’arco con le sue parti costitutive ed inoltre si possono vedere filmati  sulle fasi di realizzazione.

Lo stesso dicasi poi per il violino sottolineando che è esposto un quartetto. Vi è quindi il violino Ricucci ed una serie di strumenti donati in questi anni oltre alle riproduzioni degli strumenti che San Ginesio suona in alcuni quadri opera del maestro Sergio Maggi e donati al comune.

Il museo è visitato dagli allievi di varie scuole che giungono a San Ginesio per turismo e per conoscere le bellezze artistiche di un borgo considerato tra i più belli d’Italia.

I giovani possono vedere anche una bottega di liuteria e di archi aperta nel centro del paese dalla figlia di Floriano Nofri anch’essa archettaia e possono partecipare poi al programma che prevede la presentazione del museo e il suono di un violino dall’albero al violino il legno si fa musica proposto e voluto da anlai.

Una visita che lascia i giovani meravigliati e coinvolti dagli strumenti e dalla musica e che ogni anno aumentano notevolmente. Da notare infine che ogni anno Comune e anlai organizzano Gli incontri di liuteria che prevedono concerti simposi convegni molti seguiti e apprezzati.

L’auspicio è che con il nuovo istituto scolastico ipsa Frau che sarà realizzato dalla fondazione Bocelli possa prendere vita un professionale per la costruzione di archi e di strumenti ad arco e pizzico.

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