Il Cinema Lumière riapre al pubblico

Da giovedì 29 aprile, 6 spettacoli al giorno con Nomadland e il restauro del film di Wong Kar Wai In the Mood for Love. Domenica un programma speciale per i più piccoli con Versi perversi.


Il Cinema Lumière della Cineteca di Bologna (Piazzetta Pasolini) riapre al pubblico da giovedì 29 aprile. Due i titoli in cartellone, suddivisi nelle due sale, per un totale di sei spettacoli quotidiani (due la mattina, quattro il pomeriggio): fresco di trionfo agli Oscar, Nomadland di Chloé Zhao (ore 10.30, 16.15 e 18.30); fresco di restauro realizzato dal laboratorio L’Immagine Ritrovata e supervisionato dallo stesso regista, il cult di Wong Kar Wai In the Mood for Love (ore 10.45, 16.30 e 18.45).

Domenica 2 maggio, alle ore 16.30, una proiezione dedicata ai più piccoli con il film d’animazione Versi perversi sostituirà quelle di In the Mood for Love.

Da giovedì 29 aprile al Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini)

Ore 10.30, 16.15 e 18.30

NOMADLAND (USA/2020) di Chloé Zhao (108’)

Versione originale con sottotitoli italiani

Vedova e senza lavoro, Fern lascia il Nevada in cerca di una vita al di fuori della società convenzionale. Con il suo terzo lungometraggio, Chloé Zhao conquista una lunga serie di riconoscimenti, tra cui due Golden Globe e il Leone d’oro a Venezia, coronata dalle tre statuette appena vinte agli Oscar (tra cui miglior film e regia). Il film s’immerge nei passaggi dell’Ovest con spirito uguale e opposto a quello della frontiera: non rinuncia all’epica e all’elegia ma ci porta ai confini estremi del sogno americano, dove pochi prosperano sulle spalle di molti. A fare da amalgama tra realtà e finzione, in continuo dialogo con i veri homeless che incontra sul suo cammino, un’incredibile Frances McDormand (anche produttrice), a cui è andato il terzo meritatissimo Oscar.

Ore 10.45, 16.30 e 18.45

IN THE MOOD FOR LOVE (Fa yeung nin wa, Hong Kong-Francia-Tailandia/2000) di Wong Kar-wai (97’)

Versione originale con sottotitoli italiani

Un classico moderno, il film che più di ogni altro a inizio millennio ha fatto innamorare l’occidente del nuovo cinema asiatico, torna in sala in una nuova versione restaurata. Nella Hong Kong dei primi Sessanta un uomo e una donna (i meravigliosi Tony Leung e Maggie Cheung), vicini di casa, scoprono che i rispettivi coniugi, sempre invisibili, hanno una relazione. I due si incrociano, si guardano, si amano, senza mai prendersi. Un film di sfioramenti, sguardi, carezze fuggevoli, incastonato come un diamante nel supporto di un’opera lirica postmoderna, “un capolavoro senza tempo costruito sui vuoti, sui neri che scorrono tra una scena e l’altra, sulle attese, sulle ellissi che riempiono una vita” (Emanuela Martini). E un finale da leggenda nel tempio di Angkor Wat.

Restaurato in 4K nel 2020 da Criterion presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata con la supervisione di Won Kar-Wai

Domenica 2 maggio Ore 16.30

VERSI PERVERSI (Revolting Rhymes, GB/2016) di Jan Lachauer e Jakob Schuh (56’)

Immaginate che Cappuccetto Rosso e Biancaneve diventino grandi amiche, che Jack, noto a tutti per aver barattato una mucca per un fagiolo, s’innamori di Cenerentola, che il più furbo dei tre porcellini sia diventato un banchiere. E se il principe non fosse così azzurro? E se Cappuccetto Rosso decidesse di vendicare la nonna? Il lupo, in ogni caso, ha la sua versione dei fatti da raccontare… Tratto dal capolavoro di Roald Dahl, Versi perversi trasforma e ribalta alcune favole tradizionali con risvolti ironici e sorprendenti. Apprezzato e premiato (vanta anche una candidatura agli Oscar), è prodotto dalla Magic Light Pictures di Il Gruffalò, La strega Rossella, Bastoncino, Zog e Il topo brigante.

 

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