I Måneskin vincono Sanremo copiando gli Anthony Laszlo?

ChitarraFacile ha analizzato gli accordi delle due canzoni, evidenziandone la somiglianza, ma Sony (etichetta dei Måneskin) le definisce “diversissime”. Secondo il maestro Luca Valsecchi, massimo esperto in materia di plagi: “C’è piena corrispondenza musicale. L’analisi, che non si sa da chi sia firmata, rigetta l’accusa con motivazioni ridicole.


A trionfare nella 71° edizione del Festival di Sanremo sono stati i Måneskin con la canzone “Zitti e buoni”. Un brano che è stato accolto con entusiasmo da moltissime persone, critici e ascoltatori, meno da altri appassionati ed esperti di musica.

Secondo alcuni, infatti, sarebbe palese la somiglianza della melodia e di una parte del testo con un’altra canzone del 2015 degli Anthony Laszlo, F.D.T., sigla che sta ad indicare “fuori di testa”, che viene ripetuto nei ritornelli di entrambi i pezzi. Un’accusa lanciata prima della serata finale della kermesse e sostenuta anche da Dade, produttore degli Anthony Laszlo e voce del gruppo Linea 77.

In un video pubblicato nei giorni precedenti la vittoria dei Måneskin, David Carelse, chitarrista, ricercatore, innovatore musicale e fondatore della scuola online ChitarraFacile.com, ha fatto un’analisi degli accordi delle due canzoni, per vedere se si possa effettivamente parlare di plagio.

C’è molta somiglianza negli accordi, anche se sono un po’ girati. – Spiega David CarelsePer molti è difficile pensare che non sia un plagio, data la grande somiglianza di accordi e testo. Però, è anche vero che se uno volesse copiare un brano, non lo farebbe così identico, e mi sembra assurdo che un qualsiasi artista possa pensare di presentarsi a Sanremo, con tutta la visibilità che questo comporta, proponendo una canzone che sa essere un plagio. Quello che mi viene da pensare è che sia un plagio inconsapevole, magari chi ha messo le idee per il pezzo aveva sentito un po’ di tempo prima, forse anche con disattenzione, la canzone degli Anthony Laszlo”.

A rispondere all’accusa di plagio è stata un’analisi fatta da Sony, casa discografica dei Måneskin, che ha suscitato non poca ilarità tra i sostenitori degli Anthony Laszlo, che stabilisce che non vi sia stato plagio né sulla linea vocale, né strumentale.

Per avere un parere che sia più “super partes”, ChitarraFacile ha chiesto al maestro Luca Valsecchi, musicista, compositore, trascrittore spartiti/partiture e tra i massimi esperti periti in plagi musicali, (il suo intervento è disponibile a questo video) secondo il quale: “Noto che c’è scarsa conoscenza e una gran confusione in merito a cosa sia una perizia discografica e cosa si intenda per plagio, anche tra gli addetti ai lavori. – Ha detto Valsecchi – Premesso che solo un giudice può sentenziare un eventuale plagio, e nessuno, commentatori, esperti, musicisti vari, RAI o SIAE, può parlare di plagio o non plagio. Va però ammesso che l’inciso del ritornello della canzone vincitrice di Sanremo trova piena corrispondenza, sotto tutti i parametri musicali, all’interno del ritornello di “F.D.T.”, al punto che per decretarlo mi è bastato un ascolto, senza necessità di trascriverne testo e note, come faccio sempre in queste situazioni. A mio avviso, qui ci sono tutti i presupposti per parlare di corrispondenza musicale (ma non di plagio, termine che, come detto poc’anzi, potrà eventualmente essere usato solo da un giudice nell’esercizio delle sue funzioni). I due frammenti musicali sono pressoché identici, con delle differenze di frammenti minimali che non vogliono dire assolutamente nulla”.

E in merito all’analisi effettuata da Sony e RAI, il maestro ha commentato: “Su più articoli si parla di perizia, ma questa non lo è affatto. Innanzitutto, non si capisce da chi sia stata firmata l’analisi e, quindi, chi se ne assuma la responsabilità delle parole né chi siano i periti che abbiano valutato i due pezzi definendoli ‘diversissimi’, se siano o meno competenti e accreditati. Mi chiedo, però, come questi periti possano dire che i due rif siano diversissimi e che non si possa dire che sia un plagio solo perché su una canzone viene ripetuto più spesso rispetto all’altra. Io credo che, invece, questo renda la situazione ancora peggiore! Se io prendo un pezzettino di un’altra canzone e lo ripeto 100 volte, portandolo a caratterizzare il mio brano, del quale ne diventa l’essenza, come nel caso della canzone dei Måneskin, tant’è che chi la canticchia ripete proprio il rif “sono fuori di testa”, è forse da considerarsi meno plagio?”

Guarda il video completo dell’analisi fatta dal maestro Luca Valsecchi insieme a David Carelse e il commento all’analisi fatto in favore dei Måneskin:

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