Ghali, la nuova musica italiana
Il giovane rapper di origine tunisine col disco d’esordio “Album” fa numeri da record e ci rivela in barba ai media tradizionali e alla stampa musicale, cosa ascoltano realmente i ragazzi fino ai 20 anni: il rap, anzi, la trap.
Chi di voi ha mai sentito parlare di Tedua, Laioung, Izi, Rkomi, Sfera Ebbasta? E del produttore Charlie Charles? Se non avete la più pallida di chi siano sappiate che non state vivendo nel presente. Questa scena musicale molto seguita dai giovanissimi ruota attorno ad un genere chiamato trap, nato nell’ambito rap a inizio anni ’90 nel sud degli Stati Uniti d’America, in particolare ad Atlanta, presenta una struttura ritmica aggressiva, sincopata, un suono aggressivo composto da basso profondo tipicamente dub, suoni elettronici, archi e parti vocali rappate spesso con l’ampio utilizzo di Auto-Tune. Tra i principali artisti di tale genere negli Stati Uniti vi sono: Travis Scott, Migos, Drake, Rick Ross, 2Chainz, Gucci Mane, Future.
In Italia questa scena è uscita dall’underground soprattutto grazie al giovanissimo produttore Charlie Charles raccogliendo streaming, visualizzazioni tra appassionati perlopiù giovanissimi. Tra gli artisti ponte che stanno portando al grande pubblico italiano i suoni e l’approccio del genere il più importante al momento è Ghali, rapper milanese di origini tunisine che col suo ufficiale disco d’esordio che si chiama “Album” non solo ci fornisce tutti gli stilemi del genere ma va oltre andando verso una certa varietà musicale.
Tutto è cominciato con “Pizza Kebab”, pezzo che divide parecchio chi non è tanto abituato a questo slang e al nonsense, pregio e difetto del brano. Già da “Ninna nanna” Ghali mostra la volontà di allargare gli orizzonti della trap ma è sulla lunga distanza che vengono fuori le sorprese: il nuovo singolo “Happy days” si affaccia al pop e i fumosi nonsense lasciano spazio alla sua vera storia raccontata nell’arco del disco. Scopriamo così le sue origine marocchine, il suo controverso rapporto col padre, la dedica alla mamma e le sue origini umili in “Ricchi dentro” dove ricorda però che “il successo è come una Ferrari, devi mantenere il turbo”. Riusciamo persino a ballare in “Vida”, a riflettere in “Milano” e viviamo insieme a lui la gioia di essere arrivato alla gente in “Oggi no”.
La copertina di “Album” è realizzata dallo street artist Ozmo ed è un trittico in cui immagini e simboli si fondono e dialogano con la foto-ritratto di Ghali in una composizione piramidale dove si notano evidenti citazioni, come quella di “Michael”, l’album postumo di MIchael Jackson. In definitiva, la prima prova su album di Ghali è varia e più adulta di quello che ci si poteva aspettare, andando oltre agli slang e ai luoghi comuni del genere trap all’italiana. Il futuro è insidioso, si sa, ma per ora il rapper può godersi il momento di gloria, conscio da oggi di poter parlare ad ancora più persone.
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