Filo Rosso non Solo Food
Accanto ai Comitati delle PMI eventi e ristoranti. Partire bene e in sicurezza per parlare di Agenda 2030 e sostenibilità alimentare.
L’Europa chiede di rilanciare l’Italia con forte attenzione alla catena del valore prodotto di tutta la filiera produttiva agroalimentare. Filo Rosso Bologna – Non Solo Food ha accettato la sfida di monitorare e valorizzare le nostre tradizioni partendo dalla vetrina dei ristoranti e dalla cultura di Bologna. Ma prima bisogna ripartire e le condizioni oggi mettono a rischio passato e futuro dei comparti e l’indotto.
Il Gruppo Tecnico di Filo Rosso – Non Solo Food che si onora di avere al suo interno Chef rinomati, professionisti del settore agroalimentare, ricercatori, giornalisti e le PMI selezionate in base a criteri si sostenibilità ambientale e alimentare, si è messa a disposizione dei Comitati di Bologna che hanno avviato richieste alle istituzioni per approvare protocolli di rilancio da affiancare ai DPCM. Dalla pagina dell’attualità a quella dell’economia e della cultura.
Il tavolo degli approfondimenti del progetto Filo Rosso Bologna – Non Solo Food è aperto a tutte le iniziative a favore del rilancio della nostra città che vedono coinvolti i ristoranti come anche vetrina della cultura. Marcella Marzari, ideatrice del progetto che oggi rappresenta 10 eccellenze e 30 aziende di filiera, accende i fari su proposte e obiettivi sposando il protocollo di Michele Cocchi e Mondo Eventi, partecipando alla manifestazione in Regione E-R, venerdì 26 febbraio 2020, dalle ore 10.
Progetto e protocollo hanno già ricevuto il sostegno di media locali e nazionali. “I cambiamenti di questo periodo ci obbligano a rivedere il ruolo delle aziende di ristorazione per procedere in vista dei fondi messi a disposizione dall’Europa sulle food policy, la strategia Farm To Fork e i bandi di innovazione e ricerca dei progetti Horizon 2020. Si parla di 10/20 milioni di euro che potranno transitare attraverso progetti che mettono al centro i target dell’Agenda 2030 e proposte di ricerca e innovazione. Noi crediamo nelle proposte delle PMI, come il protocollo di Michele Cocchi che nella figura di titolare di Idea in Cucina, è parte del team dell’esecutivo.
Siamo certi che i locali diventeranno anche luoghi di formazione e cultura alla cucina sostenibile, al risparmio delle risorse naturali e l’innovazione energetica, con un occhio particolare all’economia circolare e spreco Zero. Credo fermamente che il vero cambiamento sia nell’attivare tavoli di lavoro partecipati in vista del ruolo fondamentale che i locali avranno. Dai grandi eventi in un solo luogo a tenti luoghi per settimane di eventi. Ci portiamo a favore la conoscenza della Dieta mediterranea e delle ricette di Artusi per parlare di futuro. Tutto questo è rilancio e lo è immediato, ma per partire dobbiamo fidarci dei luoghi e di coloro che vi lavorano. Ben vengano idee a sostegno con protocolli che trasformano gli stessi luoghi ed eventi in presidi sanitari. Trovare un sistema per affrontare una o più pandemie è un lavoro da fare tutti insieme, ascoltando tutte le voci e scegliendo la strada più sicura e percorribile. A volte è la più semplice!”