Dogman

La fiaba nera di Matteo Garrone.


Tante soddisfazioni e continuerà a darne con il rastrellamento premi, il film dell’autore di “Gomorra” è basato su una vicenda reale, premiato con la Palma d’Oro per il miglior Attore, Marcello Fonte, all’ultimo Festival di Cannes, uno di quei pochi casi di miracolo all’italiana. Gli applausi presi alla kermesse gli ricordavano gli scrosci della pioggia sulle lamiere della barocca dove ha vissuto.

 

La voglia di combattere contro le forze ostili della natura e pensare in maniera positiva. Il suo personaggio era destinato a Roberto Benigni, ma nel corso del tempo le sorti si sono capovolte, ovvero l’attore toscano ha premiato Fonte a Cannes. La vicenda reale e cruenta del Canaro della Magliana, è stata adattata in un approccio atipico da Matteo Garrone, quasi da western metropolitano. Il rapporto vittima – carnefice tra il toelettatore Marcello (Marcello Fonte) e il feroce Simoncino (Edoardo Pesce), bullo del quartiere che si diverte a tormentare gli abitanti e anche i commercianti.

 

L’ispirazione degli sceneggiatori fidati di Garrone, Ugo Chiti e Massimo Gaudioso, è stato lo scrittore russo Fedor Dostojevskij con il suo “Memorie dal sottosuolo”, soprattutto per l’incapacità meschina del protagonista di essere uomo d’azione. A differenza dei fatti reali (presi solo come ispirazione), Marcello non si trasforma in carnefice, ma rimane fedele alla sua natura, nonostante il precipitare degli eventi e un finale non proprio rassicurante dove a seguire è (l’apparente) quiete dopo la tempesta.

 

La Magliana del 1988 è stata re-immaginata nell’area di Castelvolturno, in un villaggio sul mare fuori dal tempo e dallo spazio (dove Garrone aveva già girato “L’imbalsamatore” e Edoardo De Angelis il suo “Indivisibili”), in uno scenario a metà strada tra le pellicole di Fellini e Mad Max. Il personaggio di Marcello ricorda molto quelli pasoliniani alla costante ricerca di un senso di riscatto. Prodotto da Archimede Film con RaiCinema, “Dogman” è un piccolo gioiello della cinematografia italiana che probabilmente sarà in prima fila nella corsa per l’oscar al Miglior Film Straniero e ai David di Donatello 2019.

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