Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo…
Sono un uomo che dagli anni ’70 del secolo scorso si e’ posto all’ascolto e alla scuola del movimento di liberazione delle donne.
So che nel XX secolo, in cui alla fine dei miei giorni avro’ comunque vissuto la maggiore e miglior parte della mia vita, sono state donne le persone che hanno pensato i pensieri decisivi per l’umanita’, che hanno formulato per tutte e tutti i compiti dell’ora, che hanno detto le verita’ necessarie. So che sara’ solo grazie al pensiero e al movimento di liberazione delle donne che l’umanita’ potra’ impedire la catastrofe bellica ed ecologica alla quale il potere totalitario maschile ci sta trascinando. Credo che Rosa Luxemburg e Hannah Arendt, Simone Weil e Virginia Woolf, siano non solo tra le massime pensatrici dell’intera umanita’ del XX secolo, ma che sulla guerra e sul razzismo, sulla violenza del capitale e del totalitarismo, sulla violenza patriarcale e maschilista – che e’ la prima radice e il primo modello di ogni violenza che lacera e opprime l’umanita’ – abbiamo scritto le cose decisive che ogni essere umano convocano alla presa di coscienza e all’azione nonviolenta.
Ma non solo singole donne geniali, ma lo storico movimento di liberazione delle donne nella preziosa pluralita’ dei suoi volti, delle sue voci, delle sue esperienze, ha risvegliato ed educato ogni persona di volonta’ buona alla lotta necessaria per il bene comune, a contrastare il veleno fascista che la barbarie maschilista sparge nel mondo e nelle menti, a sconfiggere l’ideologia e la prassi che da tempi immemorabili spacca in due l’umanita’ ed impone la logica e il comando della gerarchia, della diseguaglianza di diritti, dell’oppressione schiavista e rapinatrice, militarista e mafiosa.
L’8 marzo per me e’ un giorno di meditazione e di lotta, e sono grato alle donne che accogliendo l’appello di “Non una di meno” anche a Viterbo renderanno visibile il significato e il fine di questa giornata cosi’ come Clara Zetkin la penso’ e la propose al movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione dell’umanita’ da ogni violenza, da ogni ingiustizia, da ogni oppressione, da ogni menzogna. Ed a maggior ragione dopo il voto del 4 marzo, in cui il trionfo della manipolazione, della narcosi e dell’alienazione ha portato alla vittoria la piu’ squallida destra militarista, razzista e maschilista, la giornata dell’8 marzo quest’anno illumina ancor piu’ le nostre coscienze e ci convoca alla resistenza nonviolenta, all’antifascismo integrale concreto e coerente che a tutte le violenze si oppone, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell’intero mondo vivente casa comune dell’umanita’.
Ebbi a scrivere anni fa alcune parole ripetendo le quali vorrei concludere questa dichiarazione di gratitudine che non si estingue.
“Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che vi e’ una sola umanita’, composta di persone tutte differenti le une dalle altre e tutte eguali in diritti.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che sfera personale e sfera politica non sono separate da un abisso: sempre siamo esseri umani.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza del partire da se’.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza dell’incontro con l’altro.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che e’ la nascita, l’esperienza e la categoria che fonda l’umana convivenza, l’umano sapere.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la pluralita’, e quindi la relazione, e’ la modalita’ di esistenza propria dell’umanita’.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che i corpi contano, che noi siamo i nostro corpi.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che ogni forma di autoritarismo, ogni forma di militarismo, ogni forma di dogmatismo reca gia’ la negazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la prima radice dell’organizzazione sociale e della trama relazionale violenta e’ nel maschilismo e nel patriarcato.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo la nonviolenza contrasta la violenza, che solo il bene vince il male, che solo l’amore si oppone alla morte, che solo l’ascolto consente la parola.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e’ generare e proteggere la vita, prendersi cura delle persone e del mondo per amore delle persone e del mondo.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e’ opporsi ad ogni oppressione, ad ogni sfruttamento, ad ogni ingiustizia, ad ogni umiliazione, ad ogni denegazione di umanita’, ad ogni devastazione della biosfera.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo l’arte della compassione fonda la lotta di liberazione.
Il femminismo che e’ il massimo inveramento storico della nonviolenza.
Il femminismo che e’ la corrente calda della nonviolenza.
Il femminismo che e’ il cuore pulsante del movimento di autocoscienza e di liberazione dell’umanita’.
E diciamo femminismo e sappiamo che dovremmo dire femminismi, che dovremmo dire pensiero delle donne e movimenti delle donne.
Ma diciamo femminismo e pensiamo a una tradizione che lega infinite donne che hanno praticato l’etica della responsabilita’ e della liberazione, da Saffo a Vandana Shiva, da Simone Weil a Virginia Woolf, da Edith Stein a Milena Jesenska, da Etty Hillesum a Ginetta Sagan, da Rosa Luxemburg ad Hannah Arendt, da Germaine Tillion ad Anna Politkovskaja, da Simone de Beauvoir a Franca Ongaro Basaglia, da Olympe de Gouges a Luce Fabbri.
Dal femminismo molti doni tutte e tutti abbiamo ricevuto.
In questo otto marzo di ascolto, di memoria, di lotta, diciamo anche la nostra gratitudine”. Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo
“Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt@gmail.com (segnaliamo che il Centro cura dal 2000 la pubblicazione del notiziario telematico quotidiano “La nonviolenza e’ in cammino” cui e’ possibile abbonarsi gratuitamente attraverso il sito www.peacelink.it)