Cristina Donà, la canzone d’autore tra terra e stelle
“deSidera” è un album intenso e denso di significati che racconta le fragilità e i limiti umani. Il disco è prodotto da Saverio Lanza e frutto di una fortunata campagna crowdfunding.
In tempi in cui la musica è spesso legata a numeri virtuali che vengono continuamente sbandierati, in giorni in cui gli artisti si sfidano per i followers sui social e si improvvisano coach o giudici nei programmi televisivi (ed hanno tutto il diritto di farlo, che sia chiaro), è importante avere ancora figure che si distinguano soltanto per la propria cifra stilistica, per la qualità della proposta musicale, per il livello di attenzione e di affezione del proprio pubblico.
“deSidera” è il nono album di una ormai trentennale carriera sui palchi per Cristina Donà, attuale manifesto di un’artista onesta prima nei confronti di sè stessa e poi nei confronti di chi la segue, tanto che la campagna di autofinanziamento a cura di Produzioni Dal Basso per lanciare il disco ha superato ben presto gli obiettivi prefissati, coinvolgendo fin da subito più di mille sostenitori pronti ad appoggiarla praticamente a scatola chiusa.
Il titolo “deSidera” fa riferimento all’etimologia latina della parola che richiama la “mancanza di stelle” e naturalmente al concetto di desiderio, che in questa società consumistica, frenetica e arrivista diventa a suo dire “cannibale”, sia che si parli di beni materiali che di rapporti tra le persone.
“E’ tutta colpa delle stelle, cosi lontane che non si possono prendere”, è proprio nel brano “Desiderio” che Cristina descrive il nostro non essere mai soddisfatti in questo errare, continuamente “Distratti” (come il titolo del brano d’apertura) da bisogni indotti e da modelli che ci allontanano sempre di più dalla nostra essenza primordiale.
“Colpa” racconta del nostro cercarci continuamente un nemico o capro espiatorio, per lavarci la coscienza, mentre in “Oltre” canta “Com’è difficile andare oltre alle montagne dei nostri pregiudizi, alla nostre sacrosante verità, alla paura che ci domina”, ricordandoci in qualche modo Battiato.
“Conto alla rovescia”, “Torna” e “Titoli di coda” affrontano il tema della mancanza in amore come piccoli cortometraggi che andrebbero visti (pardon, ascoltati) senza fare “spoiler” (come si direbbe oggi), “L’autunno” ci offre uno scorcio naturale della sua Val Seriana, territorio della provincia di Bergamo dove lei vive e dove nella primavera 2020 il Covid aveva messo a dura prova la popolazione.
E proprio “Senza fucile nè spada”, scritta proprio in quel periodo, ci racconta di come tutti noi siamo stati mandati a combattere una guerra, pur stando ognuno nelle proprie case.
La frase di Carlo Mazzacurati, “Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente, sii gentile” spiega meglio di ogni altra cosa la storia vera raccontata in “Come quando gli alberi si parlano”, un suicidio di coppia trattato senza giudizi e oltre ogni apparenza.
Il rock cantautorale rimane il linguaggio di Cristina Donà, in questo caso integrato da un’elettronica definita “primordiale” dal suo collaboratore e braccio destro, il polistrumentista, produttore Saverio Lanza al quale va il merito di avere creato un tessuto sonoro originale a un disco che, nonostante la sua asprezza e apparente spigolosità, mantiene una classe invidiabile e una piacevolezza d’ascolto costante.
“deSidera” è un disco stratificato che merita più ascolti per essere assimilato e compreso, un ritorno per certi versi ai tempi di “Tregua” (’97) e “Nido” (’99) ma anche uno sguardo verso il suo (e il nostro) futuro prossimo, sia per la musica che per i temi trattati, tutto questo, visti i tempi, non è poco.
Qui il video di “Desiderio” (Cannibal Version):
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MUSICAL EXPRESS è un programma di Fabio Alberti, in onda tutti i giorni alle 10,10 – 14,30 – 21,00 su Radio Budrio