CR7 Business Model
Dagli esperti la guida per diventare campioni sul lavoro seguendo l’esempio di Cristiano Ronaldo.
L’estate 2018 ha un solo re: Cristiano Ronaldo. La notizia del suo stellare trasferimento alla Juventus ha oscurato persino le ultime fasi del Mondiale e ora cresce l’attesa per il suo debutto in bianconero sul campo del Bentegodi per la prima gara della stagione. Un colpo destinato a rimanere negli annali del campionato italiano, costato alla Vecchia Signora oltre 100 milioni di euro. Per la gioia dei bianconeri e l’invidia del resto dei tifosi di Serie A, è sbarcato a Torino il detentore di 5 Palloni d’Oro. Campione d’Europa in carica col Portogallo e vincitore dell’ultima Champions League, guadagnata battendo proprio la Juventus. Ed ecco il CR7 Business model!
“Cristiano Ronaldo è un esempio non solo per gli appassionati di calcio, poiché rappresenta un modello di leadership di se stesso e degli altri – afferma la prima Master Certified Coach in Italia, Marina Osnaghi – Il DNA del nuovo acquisto della Juventus è quello del leader, il portoghese possiede tratti caratteristici che possono portare a risultati ottimali e diventare il segno distintivo di una ‘singolarità’ che rappresenta l’uomo e l’individuo”.
Dietro il personaggio il duro lavoro di un professionista
Se nel palmarès di CR7 risplendono innumerevoli titoli e se la sezione “Record” della sua pagina Wikipedia è di una lunghezza impressionante, non è solo merito di doti naturali, ma anche di tanto duro lavoro e, soprattutto, della sua capacità di guidare il gruppo in cima alla vetta. Per raggiungere i traguardi da lui conquistati, occorre perseguire con costanza il successo, una parola che deriva dal latino successus, ovvero avvenimento, buon esito, quindi rappresenta la capacità di far accadere qualcosa, ciò che si desidera e si vuole, la cosa migliore in assoluto.
“La leadership si può riconoscere da alcuni tratti caratteristici – prosegue Marina Osnaghi – Persino le parole che comunemente usiamo nel linguaggio ci riportano a una storia di comportamenti che possono cambiare il risultato”.
Secondo la Master Coach sono 4 le capacità indispensabili per essere un campione sul lavoro come CR7 lo è sul campo:
- Capacità di disciplinarsi a seguire regole.
È un aspetto che di certo non manca a Cristiano Ronaldo che afferma di allenarsi molto anche lontano dai campi di calcio. È fondamentale ricordare che la competenza tecnica e la precisione si conquistano attraverso lo studio e la ripetizione dei gesti. Per questo motivo, la capacità di disciplinarsi diventa fondamentale per avere un metodo da seguire ed ottenere i risultati attesi. - Capacità relazionale.
Per diventare uomini e donne di successo servono empatia e capacità comunicativa. Dobbiamo usare la parola, i gesti e il corpo per trasmettere i nostri messaggi, senza temere la fatica comunicativa che rappresenta una sfida che va raccolta. Se non ci si dedica a questo aspetto, anche il miglior piano diventa fallimentare perché non viene correttamente trasferito o capito da chi lo deve realizzare. Un capitano, un allenatore, un Leader, vivono costantemente la necessità di realizzare un gioco che funzioni come un orologio. Sanno quando essere i protagonisti e quando tirarsi indietro e ingaggiare la squadra a portare a termine gli schemi di gioco migliori con tecnica e cuore. - Capacità di guidare.
Determinazione significa ‘cosa deliberata’; è proprio l’etimo di questa parola a suggerirci quanto sia importante lottare per far succedere qualcosa secondo le proprie intenzioni. Per raggiungere il successo dobbiamo, quindi, essere determinati. Un aspetto non banale, dato che bisogna aggiungere una bella dose di coraggio per esporsi e agire come guida. Verso un risultato che si promuove in prima persona. Comunicando anche al gruppo che quella è la strada migliore. - Capacità di vivere le proprie emozioni con efficacia.
Pensate all’espressione che si dipinge sul volto di Cristiano Ronaldo prima delle sue chirurgiche punizioni. Si tratta di una lucida freddezza, un’emozione, che si connette alla più attenta concentrazione. Le emozioni ci mettono in movimento, sono la nostra forza propulsiva. Dobbiamo imparare a non farci travolgere. Lasciarle fluire e nello stesso tempo orientarle poiché senza le emozioni un leader non sarebbe un leader.