Cosmo, la musica nasce dall’utopia
“Sulle ali del cavallo bianco” ha l’obiettivo di unire cantautorato ed elettronica, in una formula che l’artista di Ivrea sta rendendo sempre più intima e personale. Sulla piattaforma Mubi è disponibile il film “Antipop” che racconta la sua carriera.
E’ curioso come Marco Jacopo Bianchi in arte Cosmo sia uscito con il suo quinto album solista nei giorni in cui la Germania ha di recente riconosciuto alla techno berlinese lo status di bene immateriale Unesco.
Se la notizia da italiani ci può apparire bizzarra, dall’altra ci dimostra quanto certi suoni e una certa attitudine facciano parte del tessuto culturale europeo e siano serviti anche ad abbattere le differenze tra le persone, facendo da strumento aggregativo e da laboratorio culturale scevro da pregiudizi.
Così come è nato e si è sviluppato nel mondo l’ambito elettronico, frutto di una utopia di base, anche Cosmo nell’ambito italiano crede in qualcosa che oggi sulla carta è impossibile, in un pop che ancora nessuno ha fatto in Italia, che unisca ad esempio cantautorato e i synth della techno trance, musica immediata ma cbe segui schemi per noi inconsueti, come arrivasse da un mondo alieno.
“Abitare questo spazio di confine” è una frase contenuta nell’iniziale “Come un angelo” e rappresenta bene lo spirito del progetto, oltre alla fase delicata che si racconta, aperta ad ogni libera interpretazione, mentre “Gira che ti gira” è furbetta, esplicita e spericolata.
Il tema dell’utopia è presente in “Talponia”, “E se” cita in modo chissà quanto consapevole il classico del rap “White Lines”, mentre “L’abbraccio” è la canzone d’amore che non ti aspetti e “Tutto un casino” si apre a sorpresa ad un genere drum and bass anni ’90.
È un Cosmo più semplice ma che non vuole “normalizzarsi” pescando nelle sue autentiche passioni musicali, senza chiedersi più di tanto se quello che fa possa funzionare o meno, non a caso ad anticipare il disco era stata l’istintiva “Troppo forte”.
Cantare frasi come “Mi godrò ogni singolo momento” e declamare frasi contenute nella conclusiva “Il messaggio” è accontentare un bisogno istintivo, che non ha nulla a che fare col calcolo e con le eventuali aspettative del pubblico.
“Sulle ali del cavallo bianco”, il brano manifesto dell’album, è l’ideale incontro tra Lucio Battisti e la cassa in quattro alla Dargen D’Amico, è la musica d’autore delle quattro di notte in una discoteca affollata.
La parabola artistica di Cosmo è ben raccontata nel docu film “Antipop”, dove la desolazione e le difficoltà per un artista che riguardano la provincia (in questo caso Ivrea), gli aneddotti di una famiglia singolare, la gavetta e il non arrendersi mai sono l’ossatura di una storia a lieto fine.
Cosmo in tempi sguaiatamente pop insiegue l’obiettivo di una musica diversa, lontana dalla banalità. Ci è riuscito? A tratti, ma la sua strada l’ha presa, e si sta preparando a un vento che prima o poi cambierà, in quel momento allora davvero sarà lì a cavalcarlo, in sella al cavallo bianco della sua splendida utopia.
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MUSICAL EXPRESS è un programma di Fabio Alberti, in onda tutti i giorni alle 10,10 – 14,05 – 21,00 su Radio Budrio