Claudio Baglioni, la musica e i sentimenti

“In questa storia che è la mia” è il nuovo atteso album del cantautore. Un disco classico, analogico, orchestrato e realizzato con grande mestiere.


“Ho vissuto per lasciare un segno come se non fosse mai finita”. Non passa inosservata la prima frase che Claudio Baglioni pronuncia e canta per rompere un silenzio musicale di sette anni con un album lungo, articolato (ben 78 minuti di musica) che ripercorre luoghi, suoni e armonie care a chi lo segue da sempre.

L’album ha una struttura da opera breve, composta da 14 brani, 4 overture piano e voce e il fine storia, a richiamare i concept degli anni ’70 e in parte anche i suoi ultimi 30 anni di carriera.

Il disco contiene infatti i pregi e difetti dell’ultimo Baglioni, lontano da quella figura popolare di “cantautore da falò” che svettava nelle classifiche fino a tre decenni or sono, è un manufatto artigianale di qualità ma schiavo di una lunghezza narrativa che oggi lo fa sembrare, a torto o a ragione, un cantautore d’altri tempi.

In un’epoca infatti dove le giovani generazioni sono solite esprimersi in 2 minuti e mezzo e massimo 3 a brano, Claudio ci propone brani curati, pensati e realizzati in modo impeccabile, certosino, che toccano spesso i 5 o 6 minuti l’uno.

E’ un problema questo? Assolutamente no, anzi, è una medaglia al valore per Claudio questo non voler essere contemporaneo per forza e porsi invece, stavolta in maniera ancora più decisa, come un vero classico della nostra canzone.

“In questa storia è la mia” si fa riconoscere per le orchestrazioni morriconiane, le armonie e i testi baglioniani al 100%, prendere o lasciare.

Tra i brani spiccano “Gli anni più belli”, già colonna sonora dell’omonimo film di Gabriele Muccino, “Come ti dirò” che potrebbe essere benissimo un brano di Andrea Bocelli, la complessa e oscura “Pioggia blu” fino ad arrivare ai brani che nella parte finale del disco ne rappresentano l’apice e la piena realizzazione.

“Mal d’amore” racconta la fine di un sentimento, mentre “Dodici note” e “Uomo di varie età” parlano della sua passione per la musica e della tenacia nel voler trasformare un sogno nel proprio mestiere.

Il singolo che ha lanciato l’intero progetto è “Io non sono li”, parabola dell’assenza e del ricordo, musicalmente e testualmente sul solco di “Mille giorni di te e di me” e “Tu come stai?”.

Qui il video di “Io non sono lì”, con la regia di Duccio Forzano:

L’album conferma la “semplice complessità” di Baglioni, croce e delizia dei suoi lavori più recenti ma emoziona decisamente di più dei suoi precedenti lavori, onorando cosi al meglio i suoi 50 anni di onorata carriera.

Informazioni:

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MUSICAL EXPRESS è un programma di Fabio Alberti, in onda tutti i giorni alle 10,10 – 14,30 – 21,00 su Radio Budrio

Fabio Alberti

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