Bohème, Boris Godunov, Madama Butterfly e Fidelio nella settimana musicale di Rai5

Anche nella settimana che va dal 27 aprile al 1° maggio prosegue su Rai5 la proposta musicale quotidiana di Rai Cultura nella fascia oraria del tardo pomeriggio, dalle 17.30 alle 20 circa.


Il lunedì è il giorno dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, e il 27 aprile alle 18.30 su Rai5 va in onda un concerto registrato all’Auditorium Rai di Torino nel maggio 2019, che vede protagonista il giovane direttore anglo-indiano Alpesh Chauhan.

La sua rapidissima ascesa sul podio delle maggiori orchestre del mondo ha il sapore di una favola bollywoodiana: nato in una famiglia a digiuno di musica, è già primo violoncello della Cbso Youth Orchestra di Birmingham quando, a sedici anni, comincia la sua formazione da direttore, che lo porterà al debutto ai Bbc Proms nel 2016.

Da allora collabora con orchestre prestigiose come la Bbc Philharmonic e la London Symphony Orchestra. È stato Assistant Conductor di Andris Nelsons alla City of Birmingham Symphony Orchestra dal 2014 al 2016, ed è Direttore Principale della Filarmonica Arturo Toscanini di Parma dal 2017.

Per il suo concerto di debutto con l’Orchestra Rai propone il Concerto in si minore per violoncello e orchestra op. 104 di Antonín Dvořák, pagina fra le più note del compositore boemo scritta intorno al 1895 verso la fine del suo soggiorno americano. A interpretare questo capolavoro della letteratura violoncellistica è chiamato il grande Mario Brunello.

Apprezzato a livello internazionale non solo per le indiscutibili doti di interprete, ma anche per i suoi progetti che coinvolgono forme d’arte e sapere diversi, dal teatro alla letteratura, dalla filosofia alla scienza. Vincitore del Premio Čajkovskij di Mosca nel 1986, è ospite regolare di formazioni quali la London Philharmonic, la NHK Symphony di Tokyo, la Mahler Chamber Orchestra e ha collaborato con direttori come Myung-whun Chung, Vladimir Jurowski e Valery Gergiev.

Chiude la serata la Sinfonia n. 5 in re minore op. 47 di Dmitrij Šostakovič, brano fra i più rappresentativi del musicista russo, composto nel 1937, all’indomani degli attacchi della censura di regime contro le tendenze formalistiche dell’opera Lady Macbeth del Distretto di Mcensk.

Il concerto è stato dedicato al Maestro Michele Messerklinger scomparso la scorsa primavera, già autorevole timpanista dell’Orchestra di Torino della Rai, che si è successivamente occupato della sua gestione con competenza ed energia. A lui va il pensiero di affetto e gratitudine dell’Orchestra Rai e della sua Direzione. La regia tv è di Maria Baratta.

Il martedì è il giorno del teatro musicale italiano. Il 28 aprile alle 17.30 su Rai5 va in onda La bohème di Giacomo Puccini, proposta nell’edizione andata in scena al Teatro Lirico di Cagliari nel 1998. Protagonista nella parte di Mimì la grande voce di Daniela Dessì, il soprano prematuramente scomparsa nel 2016.

La direzione musicale è affidata all’americano Steven Mercurio, la regia teatrale a Lorenzo Mariani, mentre le scene e i costumi sono di Pierluigi Samaritani. Al fianco della Dessì Andrea Bocelli veste i panni di Rodolfo, Patrizia Ciofi quelli di Musetta, Renato Girolami è Marcello, mentre Erwin Schrott e Davide Damiani interpretano rispettivamente Colline e Schaunard. La regia televisiva è di Ilio Catani.

Mercoledì 29 aprile alle 18.15 su Rai5 è protagonista l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia con l’olandese Ton Koopman. Il concerto, registrato nell’aprile 2019, è dedicato al genio di Wolfgang Amadeus Mozart fra repertorio sacro e profano. Organista, clavicembalista, direttore d’orchestra, grande interprete e ricercatore fra i più accreditati al mondo nel repertorio antico, Koopman propone due capolavori mozartiani come la Messa in do minore per soli, coro e orchestra K 427 e la Sinfonia n. 41 in do maggiore K 551 detta “Jupiter”.

Apre il programma la Grande Messa in do minore, composta fra Salisburgo e Vienna nel 1783 per invocare la guarigione della moglie Konstanze da una malattia a pochi mesi dal matrimonio e rimasta incompiuta per privilegiare lavori più urgenti. Ultima pagina sacra mozartiana prima del Requiem, non dipende da alcuna committenza. Libertà che permise all’autore di avvicinare questa Messa al linguaggio del melodramma, senza i vincoli stilistici imposti fino ad allora dall’arcivescovo Colloredo.

A interpretarla, accanto al Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, un quartetto di voci di prestigio quali i soprani Maria Grazia Schiavo e Roberta Mameli, il tenore Tilman Lichdi e il basso Luca Tittoto. Chiude la Sinfonia “Jupiter”, scritta nell’estate del 1788 nell’arco di un paio di mesi insieme alle Sinfonie in mi bemolle maggiore K 543 e in sol minore K 550. Ultimo tassello della celebre trilogia, fu così soprannominata dall’impresario tedesco Johann Peter Salomon per la maestosità quasi “divina” che sprigiona. Regia televisiva a cura di Alessandra De Sanctis.

Il giovedì è dedicato alla danza, e il 30 aprile alle 17.30 su Rai5 va in onda un grande classico del balletto: “Onegin” di John Cranko, coreografo britannico fra i più importanti del Novecento. Ispirato all’omonimo romanzo in versi di Aleksandr Puškin che Cranko rivisitò nel 1965 su musiche di Pëtr Il’č Čajkovskij arrangiate e orchestrate da Kurt-Heinz Stolze, il balletto è proposto nella versione eseguita dal Balletto di Stoccarda nel 2017 con le scene e i costumi di Jürgen Rose e la direzione musicale di James Tuggle.

Interpreti principali Friedemann Vogel (Onegin), Alicia Amatriain (Tatiana), David Moore (Lensky), Elisa Badenes (Olga), Jason Reilly (Principe Gremin), Melinda Witham (Madame Larina) e Marcia Haydée (Balia di Tatiana e Olga). Concepito proprio per il Balletto di Stoccarda, compagnia di danza tra le più apprezzate al mondo di cui Cranko fu riformatore e direttore artistico dal 1961 al 1973, “Onegin” non si avvale delle musiche della celebre opera di Čajkovskij, ma è costruito su una partitura musicale composita, che raccoglie soprattutto brani del compositore russo poco noti al grande pubblico.

Esempio perfetto di balletto d’azione di tipo romantico, è il racconto di un giovane aristocratico annoiato dalla vita che, dopo aver ucciso un amico in duello e giocato senza pietà con il vero amore, riconoscerà troppo tardi i propri errori. Regia televisiva a cura di Michael Beyer.

La settimana si chiude venerdì 1° maggio alle 18.45 su Rai5 con il capolavoro di Modest Musorgskij Boris Godunov, un grande affresco della Russia tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600, ambientato negli anni di intrighi e di rivolte seguiti alla morte di Ivan il Terribile. Lo spettacolo è andato in scena al Teatro Regio di Torino nel 2011 con la regia di Andrei Konchalovsky e con la direzione musicale di Gianandrea Noseda che, pur basandosi sulla prima edizione dell’opera, scritta da Modest Musorgskij del 1869, esegue di seguito, e non separate dalla morte di Boris, la scena “davanti a san Basilio” e quella “nella foresta di Kromy” aggiunta dall’autore per la nuova edizione del 1874.

Tratta dalla tragedia omonima di Aleksandr Puškin e dalla “Storia dello Stato russo” di Nikolaj Karamzin, l’opera vede protagonisti Orlin Anastassov nel ruolo del titolo, Vladimir Vaneev come Pimen e Alessandra Marianelli nella parte di Ksenija. Orchestra e Coro sono quelli del Teatro Regio, il Coro di voci bianche invece è quello del Teatro Regio e del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino. Regia televisiva a cura di Francesca Nesler.

Foto Marco Brescia & Rudy Amisano

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