Agroalimentare e Recovery Fund europeo

La Regione punta su innovazione, investimenti per competitività e la sostenibilità economica delle imprese, digitalizzazione e rafforzamento delle filiere.


Una forte accelerazione sul fronte dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione dei processi produttivi e il rafforzamento delle filiere agroalimentari, con focus su ortofrutta, vino e zootecnia.

Sono le priorità per la Regione Emilia-Romagna indicate nel documento che l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, ha illustrato ai rappresentanti del mondo agricolo organizzato nel corso della seduta della Consulta agricola di ieri pomeriggio, in vista della messa a punto del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) per concorrere all’utilizzo delle risorse europee del Recovery fund.

In ballo c’è un sostanzioso pacchetto di 8 miliardi di euro a disposizione dell’agroalimentare italiano nei prossimi anni per dare un potente stimolo economico e imprimere una decisa sterzata verso un’agricoltura più resiliente, sostenibile e digitale, in linea con le strategie europee.

Nei prossimi giorni verranno raccolti i contributi delle confederazioni agricole (Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri) e delle centrali cooperative (Legacoop, Confcooperative e Agci), con l’obiettivo di inviare entro la prossima settimana il documento di sintesi definitivo delle proposte della Regione Emilia-Romagna al ministro delle Politiche agricole, Bellanova.

“Si è trattato di un incontro estremamente proficuo- ha commentato Mammi- che è servito per raccogliere spunti di riflessione e suggerimenti per la stesura finale del documento di proposte che a breve invieremo al ministero. Un documento che sarà espressione delle esigenze dei territori e dei settori produttivi più rappresentativi in termini economici e che rappresenta il contributo della Regione Emilia-Romagna alla ripresa e modernizzazione del settore agricolo e agroindustriale italiano, concentrandosi su competitività, digitalizzazione e innovazione, sostegno alle filiere e transizione ecologica. L’obiettivo, come richiesto dal piano nazionale sul Recovery fund, è di tradurre queste linee strategiche in concreti progetti di investimento facilmente realizzabili in tempi brevi”.

Le proposte

Tra le proposte avanzate dalla Regione l’incremento del budget finanziario destinato ai contratti di filiera per favorire la riconversione varietale in campo ortofrutticolo, gli investimenti per l’adattamento al cambiamento climatico e la prevenzione dei danni da calamità (gelo, grandine, insetti dannosi) e il rafforzamento del sostegno ai progetti di ricerca e sperimentazione. Nell’ambito del settore vitivinicolo si punta sullo sviluppo delle tecniche innovative e sostenibili, con particolare riguardo alla cosiddetta agricoltura di precisione, basata sull’utilizzo delle più avanzate tecnologie informatiche e satellitari.

Altri interventi prioritari caldeggiati dalla Regione riguardano una politica di incentivi a sostegno della meccanizzazione per un’agricoltura a basso impatto ambientale e la mitigazione dei cambiamenti climatici, sfruttando le opportunità dell’economia circolare. Infine, sempre secondo la Regione, vanno potenziati gli investimenti per la prevenzione del dissesto idrogeologico e dei danni da calamità, oltre ad un’oculata gestione delle risorse idriche.

La nuova Pac e il bilancio di previsione 2021 

Nella riunione della consulta agricola sono stati toccati anche altri temi di grande rilevanza per il futuro dell’agricoltura regionale, dalla riforma della Pac (Politica agricola comunitaria) – alla vigilia dell’avvio del confronto decisivo, il cosiddetto “trilogo”, tra Europarlamento, Commissione esecutiva di Bruxelles e Consiglio europeo – alle linee di fondo del bilancio regionale 2021 per il settore agricolo.

“Il documento votato dal Parlamento europeo una decina di giorni fa- ha sottolineato Mammi– che ha rimesso al centro e riconosciuto il ruolo centrale delle Regioni come autorità di gestione della nuova Pac, per la progettazione e il coordinamento delle azioni e degli interventi che riguardano lo sviluppo rurale, è un’ottima base di partenza in vista del negoziato finale”. “È inoltre importante- ha proseguito l’assessore-, che i fondi europei, come chiediamo da tempo, siano assegnati in base ai risultati raggiunti e non solo in relazione al rispetto delle norme di conformità. L’auspicio è che nei triloghi delle prossime settimane le Regioni possono mantenere un ruolo di primo piano, come autorità di gestione, nei programmi di sviluppo rurale”.

Riguardo all’impostazione del bilancio di previsione dell’assessorato regionale all’Agricoltura per il prossimo anno, su un budget complessivo di circa 44 milioni di euro, 32 milioni sono la quota parte a carico della Regione dei fondi del Programma regionale di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020.

Tra le proposte in discussione lo stanziamento di 1,5 milioni di euro a sostegno della barbabietola da zucchero, oltre a risorse aggiuntive per il rimborso dei danni alle colture causati dagli animali selvatici e gli interventi per il sostegno al credito. Già definito l’indennizzo straordinario per i pescatori che hanno subito la moria delle vongole, ai quali andranno 400.000 euro complessivi.

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