Ad Aosta torna Strade del Cinema
Marc Ribot, Fabrizio Bosso e Théo Ceccaldi sono solo alcuni dei grandi artisti che animeranno le pellicole scelte per la ventesima edizione del festival che fa rivivere in musica i capolavori del muto. In programma anche un ricordo a Ezio Bosso con il Quartetto d’archi di Torino.
Strade del Cinema celebra vent’anni e lo fa intrecciando alla narrazione dei generi cinematografici alcuni anniversari di pellicole e personalità simbolo della cinematografia mondiale. Anche in questa edizione, in programma alla Cittadella dei giovani di Aosta dal 4 al 10 agosto, la maggior parte dei film saranno accompagnati, raccontati ed esaltati da performance dal vivo di artisti dalla qualità e dallo stile inconfondibile, musicisti appositamente scelti perché in grado di interpretare al meglio l’anima di opere che hanno affidato all’immagine il loro racconto, ma che prendono nuova forma per arrivare al pubblico vestiti di sonorità “di nicchia”, alternative. Tra questi Marc Ribot, Fabrizio Bosso, l’astro nascente del jazz francese Théo Ceccaldi e tanti altri.
I grandi capolavori della cinematografia muta rivivono una nuova stagione nel cuore delle Alpi, in Valle d’Aosta, attraverso un attento e libero lavoro di creazione artistica. Strade del Cinema è un luogo di produzioni originali, di spettacoli unici che vengono prodotti, allestiti e diffusi la prima volta espressamente per il festival.
Oltre alle celebrazioni di importanti anniversari di alcuni tra i più grandi classici del cinema muto e sonoro, saranno due i generi che caratterizzeranno questa ventesima edizione: quello della commedia e quello della fantascienza. Protagoniste saranno nove pellicole – e altrettante performance dal vivo – con alcuni tra i più grandi classici del cinema muto e sonoro: da Aelita a The Lodger di Hitchcock, da Blade Runner a Solaris, fino all’ultimo capolavoro di Pier Paolo Pasolini, Salò o Le 120 giornate di Sodoma, passando per Buster Keaton e il suo The Navigator, e oltre.
GLI APPUNTAMENTI
L’apertura di un’edizione speciale non poteva che avere un ospite eccezionale: sarà Marc Ribot ad alzare il sipario giovedì 4 agosto (ore 21:15), uno dei chitarristi più apprezzati di sempre, musicista e compositore americano del New Jersey ma di origini ebraiche, che ha contribuito al sound del Tom Waits di Rain Dogs e che nella New York delle avanguardie, negli anni 70, da innovatore e iconoclasta, passato dal jazz, al funk, al noise, punk, psichedelia, ritmi klezmer e caraibici.
Ha collaborato con artisti quali Elvis Costello e Robert Plant, Diana Krall e Marianne Faithfull, Caetano Veloso e McCoy Tyner, Jamaaladeen Tacuma e Norah Jones, suonando nei Lounge Lizards di John Lurie anche con il suo gruppo, i Ceramic Dog, e con orchestre sinfoniche e artisti soul come John Zorn. Tantissimi gli album pubblicati ma anche le colonne sonore firmate, l’ultima per la docuserie Queen of Meth, da poco su Discovery+, o alle quali ha contribuito come quella di The Departed di Martin Scorsese. Con una performance musicale in esclusiva per Strade del Cinema, farà rivivere Aelita, di Jakov Aleksandrovič Protazanov, la storia dell’ingegnere moscovita Los che, dopo essersi innamorato della Regina di Marte Aelita, la abbandona quando ne scopre e ne riconosce la sua natura di crudele tiranna.
Al filone commedia appartiene un altro capolavoro, che compie quest’anno 80 anni: To be or not to be, di Ernst Lubitsch, in programma venerdì 5 agosto (ore 21:15), porta il pubblico nella Polonia post invasione, quando ad un gruppo di artisti viene impedito di portare in scena una commedia satirica sui nazisti, scatenando così il loro tentativo di resistenza. Dalla Hollywood classica una pellicola tuttora ineguagliata per l’abilità nel mescolare satira politica, divertimento sfrenato e momenti di sincera commozione.
Doveva essere una stazione spaziale in orbita attorno al Pianeta ma Solaris, si svela agli occhi dello psicologo Kris Kalvin come un’inquietante realtà: un pianeta magmatico e vivente, in grado di materializzare sogni e ricordi degli uomini. La pellicola del 1971 di Andrei Tarkovsky, in proiezione il sabato 6 agosto, è la prima del filone fantascienza.
Interpretazione cinematografica del romanzo (1961) del polacco Stanislaw Lem, il 3° film del regista russo è un’avventura della coscienza più che della conoscenza, un’opera di fantacoscienza (C. Cosulich) in cui il cosmo corrisponde al subconscio umano: su Solaris gli astronauti sono alle prese con gli “ospiti” del proprio passato, proiezioni materializzate della loro memoria e del loro inconscio. Denso di metafore e significati, Solaris venne presentato alla sua uscita nelle sale occidentali come “la risposta della cinematografia sovietica a 2001: Odissea nello spazio.
Il ricordo di Ezio Bosso guiderà la performance dal vivo de Il Quartetto d’archi Torino, con la partecipazione speciali di Giorgio Li Calzi, che musicheranno la proiezione di The Lodger, A Story of the London Fog, in programma domenica 7 agosto, con le musiche originali del compositore torinese scomparso a Bologna due anni fa. La pellicola è considerata il primo vero e proprio film di Hitchcock anche dallo stesso regista.
Nato grazie a Piero Farulli, Andrea Nannoni, Milan Skampa e György KurtágIn, in oltre 30 anni di attività il Quartetto d’archi di Torino ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti nazionali e internazionali e si è esibito nelle più importanti stagioni concertistiche e festival. La notorietà presso il grande pubblico è arrivata grazie alla colonna sonora (BMG) del film di Gabriele Salvatores Io non ho paura composta da Ezio Bosso (2002), spesso proposta in concerto in forma di suite.
A quarant’anni dalla sua uscita, Blade Runner è ancora uno dei film di fantascienza più amati. La sua proiezione, in programma l’8 agosto, è un omaggio a Vangelis, il compositore autore della colonna sonora morto lo scorso maggio all’età di 79 anni. Il capolavoro del 1982 di Ridley Scott, con Harrison Ford, è un viaggio nel “futuro”, nella Los Angeles del 2019, una città distopica, in cui i replicanti, che hanno le stesse sembianze dell’uomo, vengono abitualmente fabbricati e utilizzati come forza lavoro nelle colonie extraterrestri.
Alla nuova perla del Jazz francese, Théo Ceccaldi, astro nascente sul quale sono puntati gli occhi dei critici del settore, sarà affidata la musicazione di The Strong Man (lunedì 9 agosto), la commedia di Frank Capra. Di Ceccaldi il critico Michel Contat ha scritto: “…suona il violino con una maestria che rinnova ciò che pensavamo lo strumento potesse fare!“. Il film di esordio di Capra unisce comiche sottili ed eleganti alla grazia gentile del protagonista, il timido soldato belga Paul Bergot.
A chiudere il festival, mercoledì 10 agosto, sarà The Navigator, uno dei più grandi successi del genio della comicità Buster Keaton, pellicola del 1924 che, con una grande ricchezza d’invenzioni divertenti, racconta l’avventura di un giovane miliardario spocchioso e della figlia viziata di un ricco magnate soli su un transatlantico alla deriva. Ad interpretare in musica l’opera di Keaton sarà il duo Face to Face: il poliedrico trombettista torinese Fabrizio Bosso insieme al fisarmonicista di Spoleto Luciano Biondini in un dialogo fatto di reciproco ascolto e profonda empatia. Faccia a faccia: il duo si muove tra i richiami all’estetica del jazz, la libera improvvisazione e le influenze mediterranee, rendendo questo incontro musicale un fertile e coinvolgente momento di scambio.
Tutte le info su www.stradedelcinema.com