Ma che musica con Raffaella Carrà!

Piccolo e doveroso omaggio ad un’artista poliedrica che in quasi 60 anni di carriera ha primeggiato in vari campi del mondo dello spettacolo (musica, cinema e televisione soprattutto) diventando una vera icona.


Partiamo dalle sue origini: bolognese di nascita e romagnola di crescita, almeno per quello che riguarda la sua adolescenza e gioventù vissuta in quel di Bellaria dove i suoi genitori gestivano un bar Gelateria, Raffaella è stata un esempio di come la forza, la preparazione, l’umiltà e il lavoro quotidiano possano veramente portare lontano.

Essere una figura amata da tutti a livello trasversale, sia a livello anagrafico che a livello sociale, è un qualcosa di magico, quasi soprannaturale ma che è figlio di scelte concrete, anche difficili o sofferte, che però fanno la differenza nell’arco di un’intera carriera.

Raffaella da giovanissima ha avuto il suo primo boom nel mondo del cinema a metà anni ’60, ricevendo lusinghe a livello internazionale, promesse e persino una proposta di matrimonio nientemeno che da Frank Sinatra, eppure non si è fatta abbagliare da quella gloria momentanea e, mantenendo i piedi per terra, ha preferito percorrere una strada italiana legata al varietà, diventando col lavoro e con una naturale crescita artistica, molto apprezzata anche all’estero.

“Ma che musica maestro” fu la sua prima canzone di grande successo, sigla di Canzonissima ’70 e accompagnata da un’esibizione scandalo (per l’epoca) ad ombelico scoperto. Destino simile l’anno dopo lo ebbe il celeberrimo “Tuca Tuca” con annesso balletto censurato dalla Rai per via della coreografia giudicata troppo audace e provocatoria. Solo dopo l’esibizione insieme ad Alberto Sordi il ballo superò le censure e le polemiche iniziali, diventando un autentico fenomeno popolare, grazie anche al coreografo Enzo Paolo Turchi.

Sono una cantante da vedere, un videoclip vivente“, cosi ha dichiarato Raffaella che, forte dei successi televisivi da conduttrice e showgirl per diversi decenni, ha sempre mandato avanti un discorso musicale popolare, stuzzicante, passionale, lontano dalla tendenza odierna al targettizzare ogni proposta, Raffaella era ed è sempre stata patrimonio di tutti, da noi e nelle sue tournèè e trasmissioni fortunate in Spagna, Argentina, Brasile, Germania e Regno Unito.

Raffaella ha sempre voluto anche essere anche una donna risolta nella vita privata, a partire dai suoi rapporti come quello più recente con Sergio Japino, nella scelta di non avere figli, di anticipare i costumi e la cultura con naturalezza senza dare mai l’impressione di forzare la mano.
Forse è per questo che Raffaella si è vista arrivare addosso negli anni il riconoscimento di icona gay, idolo di giovanissimi o giovanissime che teoricamente poco potevano avere da spartire con lei, eppure questo si è sempre percepito, al di la del successo singolo di una canzone, di un varietà o di una tournèè.

“A far l’amore comincia tu”, con il titolo di “Far l’amore”,è diventata, nel 2011 grazie al dj e produttore Bob Sinclair, un successo mondiale e qualche anno dopo è stata inserita da Paolo Sorrentino nella colonna sonora del suo film Premio Oscar “La grande bellezza”. “Mi scoppia il cuore”, “Com’è bello fa l’amore da Trieste in giù”, “Rumore”, sono solo alcune delle suggestioni rimaste indelebilmente nella nostra memoria.

Raffaella non si è mai accontentata di essere revival di se stessa impegnandosi a sostenere giovani talenti e proponendo nuovi format televisivi, anche a costo di ricevere bocciature, in questo senso anche la sua mancanza a livello televisivo per alcuni anni si è fatta sentire. Tiziano Ferro nel 2006 cantava “E Raffaella è mia”, proprio cosi, perchè quando si diventa un’icona lo si è di tutti, perchè c’è chi balla una sola estate o per qualche stagione, Raffaella ha sempre presentato, cantato e ballato nella nostra storia, da sempre.

Informazioni:
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MUSICAL EXPRESS è un programma di Fabio Alberti, in onda tutti i giorni alle 10,10 – 14,30 – 21,00 su Radio Budrio

Fabio Alberti

 

 

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