L’irlandese De Niro sbarca su Netflix con “The Irishman”

L’ultima potente (e fluviale) fatica di Martin Scorsese arriva sulla piattaforma web dopo le anteprime al New York Film Festival e alla Festa del Cinema di Roma.

Il Time lo ha posizionato al secondo posto tra i migliori film del 2019, e la pellicola si prepara ad essere un ottimo competitor alla prossima edizione degli Academy Awards, soprattutto per le impeccabili interpretazioni del trio Robert De Niro – Joe Pesci – Al Pacino.

In particolare quest’ultimo ha lasciato il segno nei panni del sindacalista (e mafioso) Jimmy Hoffa, leader della “Fratellanza degli Autotrasportatori” già portato sullo schermo da Jack Nicholson con “Hoffa, Santo o Mafioso” di Danny De Vito.

Molti detrattori lo hanno definito lento, noioso e che “non succede niente”, ma quello che si può dire è che in questo entertainment monopolizzato da serie tv usa e getta, il film di Scorsese rappresenta una boccata di “aria fresca”.

Un cinema classico con chi ha fatto “La Storia del Cinema”, e non stiamo parlando solo di “Godfellas – Quei bravi ragazzi” (De Niro – Pesci), “Heat – La sfida” di Michael Mann (De Niro – Pacino), ma di 209 minuti che raccontano 50 anni di storia americana.

Tre ore e mezza per narrare un’epopea di amicizia, tra Frank Sheeran (De Niro), l’irlandese, e Russell Bufalino (Joe Pesci), tra Sheeran e Hoffa (Al Pacino), la rivalità tra quest’ultimo e Bob Kennedy, e il tradimento.

E’ un peccato che sia passato nelle sale per pochi giorni dal 4 al 6 novembre, (poi prorogati in alcuni casi fino al 21) da parte della Cineteca di Bologna, e poi arrivato su Netflix il 27 novembre.

E’ il secondo caso, dopo il bellissimo e pluripremiato “Roma” di Alfonso Cuaron, in cui una pellicola di qualità e di altissimo livello, viene fruita da più utenti grazie all’abbonamento web (il prossimo sarà “Marriage Story” di Noah Baumbach).

“The Irishman”, impreziosito dalla fotografia di Rodrigo Prieto, potrebbe essere definito il “Novecento” di Martin Scorsese, e come il capolavoro di Bernardo Bertolucci, condivide non solo la durata da kolossal, ma anche la collocazione intimistica di pochi personaggi nei momenti chiave della Storia del secolo scorso, nello specifico quella americana.

Francesco Maggiore

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