L’amore secondo Mina

Il titolo dell’album “Gassa d’amante” richiama un nodo marinaro che simboleggia un legame eterno. Le tracce del disco passano attraverso le delusioni, le sconfitte, i sacrifici ma anche le vittorie di amori che sanno durare nel tempo.


Ci risiamo. Sono più di un centinaio ormai i titoli sulla lunga distanza che Mina ha fatto uscire nella sua più che sessantennale carriera. Se i numeri sono impressionanti, è la qualità che continua a contraddistinguere la sua produzione, che da sempre segue una logica totalmente personale, con un metodo di lavoro artigianale d’altri tempi, così come la scelta delle 13 tracce, dove come sempre autori noti si alternano a sconosciuti che lei riesce sempre a valorizzare con le sue reinterpretazioni.

Quello che più conta qui è il racconto, il senso di ogni singolo brano all’intero dell’album, che si presenta a noi romantico, classico ed elegante, senza voler essere per forza contemporaneo. “Buttalo via” lancia il disco come singolo, qui c’è la firma di Francesco Gabbani, penna riconoscibile, ma che Mina riesce a portare vocalmente dove anche l’autore stesso non si sarebbe mai aspettato.

“Non smetto di aspettarti” è un rielaborazione di un brano di Fabio Concato, “jazzata”, nostalgica, che apre l’album con classe. “Dispersa” contiene quelle aperture melodiche che sono il suo cavallo di battaglia, a compensare un testo oscuro e riflessivo.

In “Amami e basta” Mina canta “smetti di trovare un senso”, perchè il segreto degli amori che durano sono spesso inspiegabili, “Senza farmi male” si esprime sulla lunga distanza, la classe della scrittura di Elisa brilla in cinque minuti e mezzo di brano dalle venature rock con un assolo di tastiera dall’ampio respiro.

La parte centrale dell’album rimane su ritmi più sostenuti e testi al vetriolo: “Il cuore si sbaglia” ed “E’ così che funziona” si fanno sberleffo di figure maschili poco affidabili, mentre la musica richiama lievemente qualcosa di familiare.

“L’amore vero” rinnova la collaborazione con Ferzan Ozpetek, gli archi e il romanticismo sono le colonne portanti di un brano che troveremo nella pellicola “Diamanti” del regista italo turco.

“Non ti lascerò” è un inno all’amore risolto, sentire oggi “da qui all’eternità” all’interno di una canzone sembra veramente una cosa fuori dal tempo, così come le svisate chitarristiche alla Santana in un disco italiano.

Quando si ascolta Mina si entra in una dimensione spazio temporale a parte, ci si dimentica di essere nel 2024 e si gode semplicemente della sua musica, è veramente difficile trovare un percorso più limpido e libero del suo. “Gassa d’amante” forse non aggiunge nulla a ciò che Mina ci ha già raccontato, ma testimonia uno stato di forma che allo stato attuale non era affatto scontato.

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Fabio Alberti

 

 

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