In un volo che non ha più fine

Incidente aereo a Guidonia durante un’esercitazione, le vittime il tenente colonnello Giuseppe Cipriano e il maggiore Marco Meneghello, quest’ultimo, pilota di un nostro servizio realizzato a Forlì.


Sono solo passate poche settimane da quella splendida e soleggiata giornata a Forlì in compagnia dell’Aeronautica Militare. Io da giornalista e amante del volo, all’invito alla stampa non ho resistito quando nel comunicato vi era anche la possibilità di poter sorvolare con questi splendidi ragazzi, il cielo di Forlì.

Vero, ci vuole coraggio nel salire la prima volta su di un aereo e non vi nascondo che a me mancava, quando la prima volta nel lontano ’96 per lavoro da Bologna son dovuto andare fino in Finlandia.

Con il tempo e l’andare giù e su dal Salento, ne ho apprezzato le totali qualità di questo mezzo di trasporto,  l’appagamento che si prova nel volare libero come gli uccelli fa vivere sensazioni uniche.

La mia curiosità però non era del tutto colma fin quando non ho potuto sperimentare il volo in uno di questi magnifici esemplari e con dei ragazzi alla cloche fenomenali. Ragazzi e uomini come me, tra le nuvole raccolgono i loro sogni, dopo averli fatti prima decollare, poi portati ad alta quota e successivamente fatti planare dolcemente per custodirli in eterno.

Le virate sono poi come le nostre curve in macchina. Speri sempre che l’automezzo da te guidato, tenga la strada, non abbia problemi e che ti conduca serenamente a destinazione. Il nostro è un volo rasoterra ma che non ci esula dai pericoli strutturali o del destino a volte anche beffardo e poco incline alla razionalità.

Dopo ogni curva però c’è sempre un rettilineo, lo stesso che hanno intrapreso quegli uomini che oggi hanno vissuto  tutta la loro vita fino all’ultima virata o planata.

Rimane un profondo senso di tristezza, averli conosciuti personalmente e sapendo che oggi il loro volo sarà ancora più libero, senza la possibilità di rientro alla base e di un nuovo atterraggio che li conduca ancora una volta tra le braccia delle proprie famiglie.

Con profonda commozione, le mie più sentite condoglianze ai famigliari colpiti e all’intera Forza Armata.

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