“Per soldi e per amore” è un album intimo, che riflette sul passato, sulle figure chiave per l’artista milanese, sulle motivazioni profonde che danno senso al quotidiano, dal lavoro all’amore, dalle amicizie al rapporto con i genitori. Ospiti Kid Yugi, Marracash, Club Dogo e Madame.
Si può affrontare l’arte e la musica col fuoco dentro, oppure questo calore può farti diventare un’arrogante piromane che cerca solo la propria affermazione.
Il recente trionfo del rap nel mercato musicale italiano ha creato mostri, generato modelli spesso sbagliati, Ernia sente la responsabilità del suo mestiere e mette subito le cose in chiaro con “Mi ricordo”, uno sfogo in apertura di album, un richiamo alle sue radici, un monito soprattutto alla sua generazione diventata sempre più arrivista.
Con questo inizio c’è da aspettarsi un disco generazionale, identitario e in qualche modo lo è; la successiva “Figlio di” (insieme ai Club Dogo) celebra le sue origini musicali e ci racconta in forma leggera l’imprinting che ti lascia il luogo difficile in cui sei cresciuto.
“Il gioco del silenzio” è un’oscura deviazione sul percorso, l’unica traccia in cui si indaga su dinamiche di coppia, a fare da compensazione c’è l’ironica “Fellini” con Kid Yugi che punta a distruggere i luoghi comuni portati avanti da tanti rapper odierni che si sentono Re, ma la corona non è che un cappello bucato da cui filtra la pioggia.
A partire da “Per i loro occhi” si entra nell’identità e nel cuore dell’album, nella sua impronta autobiografica, con un racconto sincero e disarmante nel quale in tanti possono riconoscersi. Crescere con genitori incapaci di esprimerti il loro amore pur provandolo, che non ti dicono mai “bravo”, con una sorella che appena ha potuto è scappata all’estero per inseguire i suoi sogni (come raccontato in “Berlino”), genera dinamiche di crescita che hanno ricadute a volte non positive.
Anche “Per te” rimane in famiglia affrontando il tema della solitudine, dell’insoddisfazione interiore attraverso un dialogo con se stesso, usando una semplice ma efficace melodia pop.
“Non piangere” è una dedica rap agli amici di quartiere, che prende ispirazione da una telefonata con un amico che si trova in carcere all’estero.
“Per soldi e per amore” è il manifesto concettuale dell’intero progetto, che affronta il legame tra affetti e denaro, sorretto da un sound hip hop classico, diretto ed essenziale.
Meritano un discorso a parte due importanti featuring, che però non pesano tantissimo sulla complessiva qualità dell’album:
“Da denuncia”, con Marracash è un pezzo “di mestiere” che parla dell’odio subìto, che non si dimentica. mentre “Perchè”, insieme a Madame, va sul sociale ma con una “luogocomunista” sparata nel mucchio, un po’ alla Caparezza ma senza riuscire ad esserlo.
Chiude il disco la traccia forse più importante e profonda: “Grato” è un bilancio della sua vita, di un ragazzo ora trentunenne, papà felice, che si guardia indietro e si rende conto di quanto i valori trasmessigli dalla famiglia e dagli affetti sinceri abbiano formato in maniera decisiva la sua personalità.
Prodotto dal suo storico amico Charlie Charles, “Per soldi e per amore” è un disco volutamente tradizionale e italiano pur facendo parte della galassia rap, dove pianoforte e chitarra prevalgono per evidenziare il racconto e le parole. Dal progetto traspare l’onestà di chi, superati i trent’anni, non insegue le cifre e non vuole aggraziarsi i ragazzini, ma preferisce indagare su se stesso, sulla propria cifra artistica e identità, senza fretta e grosse aspettative immediate. Onore al merito per questo.
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