Elodie, il talento e il marketing
“Mi Ami Mi Odi” è un album di intrattenimento elegante e discontinuo dove in quattro ideali atti vengono descritte le alter ego dell’artista, il tutto è un’estensione diretta del suo “The Stadium Show”, in scena a Milano e Napoli.
Erotica, Magnetica, Audace, Galattica. Queste sono le quattro identità che nelle intenzioni vengono rappresentate in “Mi Ami Mi Odi”, progetto che prende le distanze dalla dance anni 2000 del precedente mixtape “Red Light” (2023) per tornare su terreni musicali già affrontati da inizio carriera ad oggi.
Promette bene l’incipit del disco con “Odio Amore Chimico”, un inizio cinematografico con l’entrata dei fiati, il ritmo, un testo che racconta un amore malato ma che dà un sollievo al quale non si vuole rinunciare: “Passeremo presto al lato oscuro.. per quelli come noi non c’è futuro.. baciami che poi c’è l’apocalisse non si salverà nessuno”.
Non male, ma già dalle successiva “Thaurus” si rientra nei canoni del pop urban che segue “la legge delle piattaforme”, mentre una simpatica sbruffonaggine rende accattivante la successiva “1 Ora”, come se volesse spaventare chi la vorrebbe diversa, mentre “Di Nuovo” è la rappresentazione della passionalità, di due corpi che si desiderano, in terreno Rosalia – Angelina Mango con una finale velocizzato ad elettronica spinta, mentre “Muah” è un riferimento evidente a Dua Lipa.
“Mi Ami Mi Odi” intitola il disco proponendoci un ritornello killer e un testo non certo memorabile, sono invece già note l’enigmatica “Black Nirvana” e la non memorabile “Feeling” con un improbabile “gangsta” Tiziano Ferro.
Nell’album ci sono però elementi interessanti e segni di crescita evidente: “In Grado” (con la rapper Lorenzza) è un brano di spessore perchè va in profondità nella rappresentazione reale di un modo di essere donna, guerriera e sofferente, ed anche “Raro” trova una chiave elegante neo soul di rappresentare la vita di coppia, con una coda musicale sorprendente, che ci dimostra quanto Elodie abbia potenzialità ancora inespresse e da mettere a fuoco.
La macchina promozionale legata all’album e ai concerti dell’8 giugno allo Stadio San Siro di Milano e il 12 giugno allo Stadio Maradona di Napoli, ci presenta Elodie invece come un’artista già formata e “arrivata”, una sicurezza che non ammette dubbi, una macchina schiaccia sassi pronta a inanellare sold out. Sarà veramente così?
Il titolo “Mi Ami Mi Odi” e le immagini che accompagnano l’album in foto e video fanno pensare a un approccio “prendere o lasciare”, ad una sicurezza di direzione, a quattro anime ben connotate che possiamo ritrovare nel disco, l’impressione per chi scrive è che l’indubbio talento di Elodie (l’esibizione recente al Primo Maggio e le sue recenti prove attoriali lo dimostrano) sia molto più complesso e sfaccettato della comunicazione d’impatto che l’accompagna, questo da un lato è un punto a suo favore, dall’altro è un pericolosa arma a doppio taglio.
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