David Gilmour, la leggenda rassicurante
“Luck And Strange”, presentato con successo in tour al Circo Massimo di Roma, è un album di carattere familiare, intimo, espressione dell’anima meno “rivoluzionaria” dei Pink Floyd ma che ci porta in un luogo che sentiamo come casa.
E’ indubbio che l’enorme successo delle sei date sold out al Circo Massimo di Roma abbia acceso un nuovo interesse attorno ad una figura mitologica della musica rock mondiale, non tanto nel pubblico che già lo segue ma in una fascia più giovane che ha affollato le serate, ad ascoltare non solo qualche classico ma anche i nuovi brani, piacevoli ma di certo lontani da ogni furore giovanile, rivoluzionario e psichedelico.
“Luck And Strange” è il diario in musica di un settantottenne che si guarda alle spalle ricordando gli eccessi del passato e celebrando la sua famiglia con un lavoro che coinvolge in prima persona la moglie Polly Samson, la figlia minore Romany, oltre a Gabiel e Charlie, rispettivamente figlio suo e di sua moglie.
Il quinto album solista in studio per Gilmour prende il titolo da un brano nato nelle ultime sedute in cui David e il compianto tastierista Richard Wright suonarono assieme, il risultato è “Luck And Strange”, un blues di mestiere estratto da una sessione riproposta anche in versione integrale come bonus track in chiusura del disco.
L’album è prodotto da Charlie Andrew, già al lavoro con Madness, Matt Corby, Alt-J, Wolf Alice ed altri artisti britannici, con la collaborazione di Will Gardner e la sua orchestra oltre al nuovo arrivato pianista Rob Gentry. “The Piper’s Call” parla dei vizi della fama, delle tentazioni del rock and roll che David è riuscito a superare, sostenuto da una struttura musicale trascinante e un assolo di gran classe. “A Little Sparks” è malinconica ed interlocutoria, fino a quando David non fa parlare la sua chitarra e lì scattano vere emozioni.
Un altro colpo al cuore è “Between two points”, cover dei Montgolfier Brothers, cantata e accompagnata all’arpa dalla figlia Romany, un pop intimo familiare dal quale esce il loro rapporto affettivo, cosi come nell’altra bonus track dell’album.
“Dark and Velvet Nights” ci riporta al rock ma continuando a riflettere, questa volta sul matrimonio e sul tempo che cambia le cose, mentre “Sings” è un brano elegante da cantautore, dove Gilmour esalta quella dimensione casalinga che attraversa tutto il disco e che ha rappresentato per lui un rifugio sicuro durante la quarantena.
La monumentale “Scattered” racchiude musicalmente i pregi e i difetti dell’essere Gilmour, strabiliante o noiosa a seconda dei gusti, ma è rilevante il racconto di questo uomo che invecchia e riflette sullo scorrere del tempo.
Sulla copertina dell’album, curata da da Anton Corbijn, un uomo al centro di un torrente appoggia i piedi su due rocce per evitare di farsi travolgere dalle acque che scorrono impetuosamente.
Così come un fiume, David Gilmour può guardare quello che ha vissuto dall’alto con soddisfazione, con serenità. la stessa sensazione che ci trasmettono le 9 tracce di “Luck And Strange”, un album di un uomo, di un artista grato alla vita e a ciò che gli sta attorno.
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