Dal 22 maggio a 1° giugno 2014 al Teatro Duse di Roma, debutta il dramma in tre atti del drammaturgo norvegese scritto nel 1881.
Considerato una commedia sociale o più propriamente un “dramma borghese”, rappresenta quelle che nella vita di ogni individuo sono le ombre del passato. “Spettri” è il dramma di una donna che durante la giovinezza non ha saputo ribellarsi alla menzogna. Si è sposata senza passione tenendo nascosta agli occhi degli altri la corruzione del marito ed ora sconta, nella maturità, il peccato di non aver abbracciato a suo tempo la verità.
Nell’etica di Ibsen chi non si batte per la verità contro l’ipocrisia è destinato a cadere e una sorta di destino inarrestabile lo colpisce insieme ai suoi familiari. Il regista Sandro Torella, impegnato a dare una nuova chiave di lettura del testo, evidenzia il carattere intimo e allo stesso tempo epico del dramma di Ibsen che scava a fondo nella psiche umana, facendo emergere prepotentemente i fantasmi più profondi che si celano nell’anima di ognuno di noi. Una messa in scena essenziale, efficace e dai toni sommessi che emoziona catapultando lo spettatore nella cruda realtà della famiglia Alving.
Tutto il lavoro dell’attore è volto alla rappresentazione della verità in scena, il regista ha voluto fortemente sottolineare che la forza dell’attore è nella sua capacità di proiettare all’esterno l’immaginario acquisito in un percorso creativo personale, seguendo il proprio ritmo interiore. Gli spettri sono quanto mai attuali nel mondo contemporaneo: dalla corruzione della società all’inconsistenza del matrimonio, ma è il dominio della morale il fantasma più pericoloso. I personaggi di questo dramma sono tutti alla ricerca di una passione per cui valga la pena vivere e lottano per sconfiggere lo spettro più resistente: sé stessi.
Realtà e finzione, mistero e verità, sentimento e passione, sono gli elementi fondamentali di questo dramma che il regista ha voluto mettere in scena unendo due generazioni di attori che danno voce e corpo al tormento dei protagonisti: Anna Mazzantini nella parte di Hélen Alving, Aldo Rizzuti il pastore Manders, Sara Lavinia Martino la giovane domestica Regine Engstrand, Mauro Torella è Osvald Alving. Con la straordinaria ed amichevole partecipazione di Massimo Mirani, attore caratterista di cinema e teatro nel ruolo del falegname Engstrand.
Teatro Duse di Roma, via Crema 8, tel. 0670305976