Mito dell’alta moda degli anni ’50 rivive in un documentario martedì 2 maggio su Rai Storia.
Le sorelle Fontana: un mito degli anni cinquanta, un’icona di moda e di stile, ma anche la dimostrazione che le donne anche in quell’epoca potevano e dovevano provarci. Tre ragazze con la passione per la moda, la giusta fantasia in testa e quel pizzico di voglia di provocare ed innovare necessarie per quell’epoca. La data fondamentale per queste donne è il 28 gennaio 1949 giorno in cui si celebra il matrimonio di Linda Christian e Tyrone Power nella Basilica di Santa Francesca Romana. Accanto alla sposa c’è Micol Fontana colei che ha avuto l’onore di disegnare il vestito di Linda. L’abito di raso bianco, abbracciato da una nuvola di velo è infatti una creazione firmata dalle Sorelle Fontana, la casa d’alta moda romana fondata sul finire degli anni ‘30 da Zoe, Micol e Giovanna.
La storia di quella che agli inizi era solo una semplice sartoria viene raccontata dal documentario “Sorelle Fontana: una questione di stile”, di Brigida Gullo, per la regia di Ian Degrassi, in onda martedì 2 maggio alle 21.10 su Rai Storia. Si parte proprio da quel giorno di festa per ripercorrere gli anni di gloria delle tre sorelle. Infatti con il celebre matrimonio la notorietà del marchio Sorelle Fontana si spinge oltre oceano e grazie a questo inaspettato successo, all’atelier iniziano ad arrivare incarichi importanti: nel 1955 le stiliste creano l’abito da sposa per la Principessa Maria Pia di Savoia, figlia di Umberto II, nel 1956 quello per Margaret Truman, ovvero la figlia del Presidente degli Stati Uniti Henry. La popolarità del marchio è tale che spesso le sorelle vengono invitate negli Usa, per presentare le nuove collezioni. La vita delle sorelle Fontana però è stata anche segnata da avvenimenti difficili come la morte per tifo dell’unica figlia di Micol, tragedia che ha messo a repentaglio la stesa vocazione della giovane donna.
Negli anni ’50 l’atelier Fontana si stabilizza anche a Roma. Sono gli anni della Hollywood sul Tevere e i portatori di modernità sono le star americane che dettano stili e costume. Le sorelle Fontana entrano immediatamente in competizione con nuove collezioni di successo. Una delle tante mise dell’atelier è Ava Gardner, sulla quale verrà creato, nel 1956, il famoso abito chiamato “pretino” della collezione “Linea cardinale”: un abito di ispirazione clericale che comporta l’indignazione e lo scalpore, non solo da parte della chiesa. Ava Gardner è innamorata a tal punto delle creazioni Sorelle Fontana che impone alle major americane la clausola che tutti i suoi abiti di scena debbano essere ideati e confezionati da loro. Inizia così una lunga collaborazione per il film “La Bibbia” e per “L’ultima spiaggia”, “La contessa Scalza”. Le tre sorelle però si sono sempre definite delle sarte più che delle stiliste. Per questo motivo, Zoe, Micol e Giovanna negli anni ’60 fanno una scelta democratica: difendono il diritto all’eleganza anche per le donne appartenenti alla fascia media della società e decidono di dedicarsi all’alta moda pronta e nel 1966, inaugurano lo stabilimento Sorelle Fontana a Cecchina, vicino Roma.
Il documentario arriva fino ai giorni nostri, quando nel 2015 poco prima di morire, Micol crea la Fondazione “Micol Fontana”, con lo scopo di: “conservare e diffondere l’intero patrimonio culturale e artigianale della casa di alta moda alle giovani generazioni”. Il docufilm si avvale di numerose testimonianze di parenti e veri amici delle sorelle come Renato Balestra e ovviamente Roberta Fontana, figlia di Giovanna Fontana. Oltre a loro ascolteremo la voce di Luisella Fontana, nuora di Giovanna, Giulia Santi, giovane fashion designer, Bonizza Giordani Aragno, docente di storia del costume presso l’Accademia di Costume e Moda, Marina Como, giornalista e Luisida Caligaris Papa, direttrice attività didattiche Fondazione “Micol Fontana”. Insomma una serata all’insegna dell’alta moda, ma anche della genuinità di tre giovani donne partite da Traversetolo per conquistare il mondo.