Scritto nel 1866 da Fëdor Dostoevskij, viene riletto e adattato per il teatro da Vitaliano Trevisan.
Il Giocatore è una opera breve di Fedor Dostoevskij, scritto quasi di getto per necessità economiche; è la storia di Alexei Ivanovic, prima spettatore del divorante delirio del gioco, di cui cadono vittima il suo datore di lavoro e i personaggi che ruotano attorno alla famiglia, e infine, lui stesso posseduto, senza possibilità di recupero. Lo scrittore russo conosceva, per diretta esperienza, il potere del gioco, La roulette amante e carnefice, capace di gettare nel baratro anche il più savio degli uomini.
Il giocatore è la terza tappa di quella che i fratelli Russo hanno definito “Trilogia della libertà”, i tre spettacoli prodotti dalla Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini con i quali si è voluto affrontare il concetto di libertà e di perdita della stessa. Dopo la società distopica dominata dalla violenza del visionario Arancia Meccanica per la regia dello stesso Gabriele Russo, e l'opprimente ospedale psichiatrico di Qualcuno volò sul nido del cuculo diretto da Alessandro Gassmann, è la volta del Giocatore di Dostoevskij.
Anche in questo caso, la grande letteratura si fa teatro; così, Il giocatore, scritto nel 1866 da Fëdor Dostoevskij, viene riletto e adattato per il teatro da Vitaliano Trevisan. Gabriele Russo realizza un allestimento in costante bilico tra dramma e commedia, in cui un cast affiatato trascina in una spirale fatta di gioco d'azzardo, di passioni e di compulsioni che porta dritti in quel (non)luogo dove il desiderio si trasforma in ossessione e non si limita più a governare i protagonisti, ma finisce per soggiogarli.
Testo difficile, laddove nulla deve essere lasciato al caso, pena l’errore e la monotonia. In scena un susseguirsi di altre scene, che dànno l’ insieme ed allo stesso tempo la voglia allo spettatore di essere lì per conoscere gli esiti
di ognuno dei partecipanti. Il protagonista diventa attore ed autore, relatore di fatti e spettatore. Ma se vogliamo dirla tutta, la vera protagonista è sempre la roulette con la sua pallina che gira vorticosamente sino alla chiusura del sipario.-
Nella foto di F.Squeglia: Daniele Russo e Camilla Semino Favro