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Categoria: Costume e Società
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L’impiego obbligatorio della scatola nera per scoraggiare le truffe assicurative, dovrebbe diventare ben presto realtà.


Obbligo scatola nera per tutti. Chi ci guadagnaIn estate è stato approvato l’emendamento che ne prevede l’introduzione obbligatoria su tutti i veicoli che sono obbligati alla stipula delle assicurazioni rca, partendo prima con quelli pubblici, poi si andrebbe su quelli che utilizzano incentivi di tipo pubblico, per poi passare ai mezzi privati. Quindi per risparmiare sul costo della polizza ora ci sarebbero due strumenti ovvero la richiesta dei vari preventivi e l’abbassamento delle tariffe legate proprio all’impiego della black box (approfondimenti su http://www.cartedipagamento.com/preventivo-assicurazione-auto.htm).


E’ pur vero che in Italia l’installazione delle scatole nere, ormai proposta da varie compagnie assicurative è già una realtà da un po' di tempo, ma è altrettanto vero che il risparmio rilevato continua ad essere marginale, soprattutto se ci si paragona con gli altri Paesi della Ue, visto che in Italia le assicurazioni rimangono comunque ancora troppo care rispetto alla media europea. Una discrepanza che d’altra parte registriamo anche in casa nostra, considerate le ultime rilevazioni dei vari osservatori dei principali comparatori online: nel Lazio le donne pagano comunque più degli assicurati uomini, e a fare la differenza è solo l’appartenenza al gentil sesso che evidentemente secondo le compagnie di assicurazione espone maggiormente al rischio di incidenti con colpa. Invece in Toscana, soprattutto a Prato, sono i giovani a pagare il conto più salato.


Quindi se è vero che la scatola nera apportando un controllo tecnologico a distanza, porterà a un maggior risparmio, è altrettanto vero che questo genere di valutazioni, che spesso hanno portato ad interpellare la corte di giustizia europea per superare ostacoli discriminanti, non verranno eliminate. In più rimane il nodo dei costi di installazione ed eventuale disinstallazione della black box. Secondo quanto prevede il Ddl il governo avrà 12 mesi di tempo per la formulazione dei decreti attuativi, dovendo anche far in modo che questi costi non vadano a ricadere sugli assicurati. In merito numerose associazioni dei consumatori hanno però sollevato dubbi, invitando le varie autorità preposte a fare un attento controllo. Come purtroppo spesso accade quindi, nei prossimi mesi il rischio di ritrovarsi in un limbo di proposte disomogenee e a volte di difficile “lettura” è molto concreto. L’unico modo per difendersi sarà ancora una volta rimanere il più possibile informati.

(pubbliredazionale)

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