Alla scoperta di Hammurabi

La mostra dedicata al sovrano babilonese è visitabile gratuitamente presso il Museo dei Saperi e delle Mirabilia Siciliane di Catania.


L’esposizione “Da Babilonia a Baghdad, sulle tracce di Hammurabi“, a cura di Nicola Laneri, archeologo e docente all’Università di Catania, e della professoressa Germana Barone, anch’essa docente nella medesima Università, nasce nel 2022 e si è potuta organizzare grazie alla collaborazione di varie istituzioni irachene, italiane, ed europee.

In Sicilia abbiamo la fondazione OELLE e la Regione Siciliana che ha come punto di riferimento il mitico sovrano babilonese Hammurabi, non a caso troviamo reperti che arrivano da diversi musei in tutto il mondo, come il Pergamo di Berlino, il British Museum di Londra, e i Musei Reali di Torino.

Andando a descrivere nel dettaglio questa esposizione, troviamo la riproduzione della celeberrima stele di Hammurabi, realizzata con il file proveniente dal Louvre di Parigi, oltre a vari reperti archeologici della prima dinastia di Babilonia, è il caso di alcuni oggetti in metallo venuti alla luce durante una campagna di scavi del 1850 avvenuta a Tell Muhammad, nella periferia di Baghdad.

Sono presenti diverse riproduzioni in scala, di vari edifici antichi, oltre a varie fotografie esplicative delle diverse campagne di scavo, che sono rese ancora più chiare tramite dei filmati, che spiegano i vari processi di scavi passo dopo passo. E’ una mostra che, ovviamente ha un grande respiro internazionale, dà una grande occasione per conoscere l’enorme impatto che Hammurabi ebbe nello sviluppo delle società future e permette anche di apprendere l’articolata storia di Baghdad, una realtà dove ancora oggi possiamo trovare vari saperi e culture.

Infatti, i vari elementi presenti in questa mostra, ci fanno riflettere sul fatto che varie civiltà del passato hanno gettato le fondamenta del mondo di oggi, e probabilmente anche di quello futuro. In questa rassegna, viene anche messo in evidenza, il quotidiano e immenso lavoro di ricerca archeologica nelle missioni all’estero patrocinate dall’Università, nel dettaglio la missione archeologica che l’Università di Catania ha fatto a Tell Muhammad, citato prima, nel 2022.

Ma è anche un viaggio nell’Iraq moderno, tramite gli odori che provengono dalle spezie del suq di Baghdad, per citare un esempio. Fortunatamente, durante questi scavi, nei luoghi c’è stata una grande sinergia tra Università, Ambasciata Italiana e Ministero degli Affari Esteri, ma anche con la comunità locale irachena, ad oggi questo luogo è un posto sicuro, tant’è che si incominciano a vedere alcuni elementi di turismo, il dipartimento di archeologia cerca anche di fare da supporto alle diverse realtà locali, come lo State Board of Antiquites and Heritage, con l’auspicio che questa zona possa tornare una grande attrazione turistica, come lo era per esempio negli anni ottanta.

Volendo fare qualche piccolo approfondimento di un reperto qui presente, per forza di cose dobbiamo prendere la stele di Hammurabi. Descrivendola, si tratta di un cippo di diorite, che è una roccia intrusiva, alla sommità si trova scolpito in bassorilievo il sovrano Hammurabi con davanti il dio del sole e della giustizia, Shamash, seduto in un trono che ricorda un tempio, in  testa ha un cosiddetto copricapo cornuto, tipico simbolo delle divinità mesopotamiche.

Il sovrano, sta per ricevere dal dio le insegne del potere, e di fatto lo nomina puro esecutore dei voleri della divinità, notiamo l’atteggiamento umile del sovrano nel mettersi, in segno di devozione, la mano destra sulle labbra. Sotto questo bassorilievo, troviamo più o meno 3500 colonne di “decreti legge” di Hammurabi, trascritti in lingua accadica, subito seguiti da 282 leggi.

Sono leggi che, naturalmente, riguardano vari aspetti della società, tipo la famiglia, il commercio, oppure la proprietà, e si basano anche sulla legge occhio per occhio dente per dente, ossia la legge del taglione. Le varie pene erano diverse a seconda del rango sociale, per fare un esempio un mushkenum era un impiegato del palazzo, un wardum uno schiavo e un awilum un libero uomo dell’aristocrazia terriera.

Questo codice fu scoperto tra il 1901 e il 1902 dall’archeologo francese Jacques de Morgan, nel periodo di scavi a Susa, che adesso si trova in Iran. Ma all’epoca babilonese, questa stele si trovava a Sippar, nel santuario di Shamash, e altre copie del codice vennero rinvenute  sia a Nippur  che  in Babilonia, e in seguito custodite nei templi di Enil e Marduk.

La mostra presso il Museo dei Saperi e delle Mirabilia Siciliane situato al Palazzo Centrale d’Ateneo in  Piazza Università a Catania, è stata prorogata fino al primo aprile.
Informazioni e visite
Ingresso libero.

ORARI
Lun-Ven: ore 09:00-13:00 (ultimo ingresso)
Lun-Gio: ore 14:30-17:30 (ultimo ingresso)
Sab: solo su prenotazione (gruppi da minimo 20 persone). Inoltrare la richiesta a museodeisaperi@unict.it con almeno 15 giorni di anticipo.
​Dom: chiuso

GIORNI DI CHIUSURA
​5 febbraio 2025 (festivo)

APERTURE STRAORDINARIE
In occasione della mostra archeologica internazionale “Da Babilonia a Baghdad – Sulle tracce di Hammurabi”

6-7-8 dicembre 2024, ore 9-19
14 e 15 dicembre 2024, ore 16-20
21 e 22 dicembre 2024, ore 16-20
​​4 e 5 gennaio 2025, ore 16-20
18 e 25 gennaio 2025, ore 9-13

Crediti fotografici Dario Salanitro

Sei un imprenditore, un professionista, un’azienda, un privato, etc. alla ricerca di spazi pubblicitari a costi contenuti? Acquista il tuo spazio pubblicitario ad 1€ al giorno. Senza vincoli temporali, il vostro logo ed un link personalizzato saranno visibili su tutte le nostre pagine e articoli.
Periodico iscritto nel registro della Stampa al Tribunale di La Spezia n. 3 del 07/06/2010. Contenuti soggetti a copyright e riprodotti previa autorizzazione o citando la fonte www.iltitolo.it