Sanremo 2018 musica e parole

La musica, la bravura di Michelle e la sorpresa Favino. Le inquadrature “alla Forzano”, le canzoni di Baglioni. La bellezza è tornata sul palco dell’Ariston.


Quello vinto da Ermal Meta e Fabrizio Moro con il brano “Non mi avete fatto niente” è stato il festival dei record ogni oltre ipotesi, pensiero e aspettativa. Non tutti avevano riposto fiducia nel “dittatore” artistico Claudio Baglioni. E invece anche chi non ci avrebbe scommesso un euro, si è dovuto ricredere davanti al festival più visto dell’ultimo millennio. Sanremo 2018 musica e parole. Per trovare numeri simili dobbiamo infatti andare indietro fino al 1999 con il Festival che fu di Fabio Fazio e Renato Dulbecco.

Del resto, i numeri parlano chiaro, una media complessiva di tutte e cinque le serate con uno share di più del 52% e 10.869.600 di spettatori.

L’ultima serata in particolare ha totalizzato una media di 12.125.000 spettatori con share del 58.3%. In dettaglio la prima parte share 54%, 13.240.000 spettatori. Seconda parte, share 69%, 5.399.000 spettatori. E se è vero, lo dico sempre, che i numeri non vogliono dire per forza qualità, questa volta le due cose vanno di pari passo.

La musica è stata al centro, sempre e comunque, di tutte e cinque le sarete. Venti big in gara, i giovani, i duetti di Baglioni e degli ospiti. Insomma, la promessa di riportare la musica a Sanremo Claudio l’ha mantenuta. Sembra strano che in una kermesse canora si debba per forza dover dire “dobbiamo riportare la musica al centro”. Purtroppo, però, in questi anni abbiamo assistito ad una esagerata spettacolarizzazione del Festival. Quest’anno invece, anche grazie al fatto di aver avuto un direttore artistico che di musica ne capisce, il vento è cambiato, ed è cambiato in meglio. Via ospiti inutili, nomi hollywoodiani che non hanno mai dato nulla al festival, presenze che sono state quasi sempre solo sceniche e di poca, se non priva, sostanza. Scelta premiata perché un ottimo spettacolo lo si può fare anche con i nomi di casa nostra.

Sanremo 2018 musica e parole.

Qualcosa di spettacolare è sicuramente stata la regia. Fenomenale, in grado di tessere una tela, realizzare un racconto nel racconto per ciascun cantante e per ciascun momento delle cinque serate, rispettando sempre l‘anima di ogni istante messo in scena. Duccio Forzano non si smentisce mai, e se possibile alza ogni volta l’asticella e porta a Sanremo il vero saper fare regia televisiva da cui molti dovrebbero imparare. È stato lui ad aggiungere emozioni su emozioni la dove già solo il testo di una canzone metteva i brividi. Lui con la sua cura dei dettagli e le inquadrature “alla Forzano”. Lui che quando dirige, per prima cosa si diverte e il risultato è quello che abbiamo visto. Magia pura.

Poi c’è il capitolo Baglioni, se qualcuno pensa che abbia scambiato il palco dell’Ariston per un suo concerto, la risposta è no. Siamo sempre poco inclini a tutelare e valorizzare le nostre cose belle. Baglioni è un patrimonio. Non farlo cantare sarebbe stata la vera stonatura. Viva Claudio e la sua musica che ha saputo risvegliare persino il pubblico dell’Ariston, storicamente e notoriamente difficile da accontentare.

Un Baglioni generoso, che al di là dei duetti o delle interpretazioni delle sue canzoni, ha lasciato ampio spazio a Michelle Hunziker e Pier Francesco Favino. Siamo lontano anni luce dalla megalomania degli ultimi anni. Un Baglioni che si è messo in gioco, si è divertito e ha divertito. Insomma un Sanremo 2018 musica e parole.

E se Michelle è stata una conferma di professionalità e bravura, Favino è stato la rivelazione della sessantottesima edizione.

Bravo, bello il che non guasta, capace di fare tutto, di una poliedricità artistica assoluta, ma soprattutto in grado di non prendersi troppo sul serio in determinate circostanze, per poi trasformarsi e diventare quel mostro di bravura che abbiamo visto nel monologo tratto da “La notte poco prima della foresta”, durante l’ultima serata. È lui il vero vincitore di questo Sanremo.

Il filo conduttore di questa kermesse è stata la musica, quella di oggi e quella di ieri che tutti cantiamo ancora a squarciagola. Il risultato è stato un mix di popolar nazionale, di bellezza e di parole che non si sono perse in chiacchiere superflue. Di emozioni, risate e anche un po’ di commozione.

Questo doveva essere Sanremo 2018 e questo è stato, un Sanremo 2018 musica e parole…

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