L’eleganza del tratto con l’artista Sabrina Veronese

“Ho sempre avuto una passione per i pittori impressionisti, in modo particolare Van Gogh”.

Adriese di nascita, è senza dubbio l’eleganza del tratto, la femminilità dei suoi soggetti e la delicatezza dei colori che solitamente usa, quali il carboncino ed acrilico, ma soprattutto con olio su tela, a volte sperimentando polveri minerali e stucco. Autodidatta, fin da bambina è attratta dalla pittura e, come definisce lei stessa, la pittura è espressione di armonia e creatività interiore ed esteriore, ed è anche un modo per far sentire la sua voce in merito a temi e problematiche sociali. Nel tempo ha presentato sue opere con sue personali come Women’s Eye” presso Sipario e “Think deep Pink” presso Max Cafe’ a Reggio Emilia e collettive come il “X Memorial a Claudio Padovani” nel 2015 a Modena, “Festareggio 2016”, “Domina in fabula” presso Hotel Mercure Astoria a Re e la V Biennale d’arte “Arteinfiera” 2017). Io avuto modo di apprezzare i suoi lavori e farle qualche domanda in merito:

Sabrina, quando hai scoperto la tua vena artistica?

E’ qualcosa che ha sempre fatto parte di me, sin da piccola ho sentito questa necessità di esprimermi tramite il disegno e soprattutto i colori che amo sfumare, combinare e impastare fra di loro creando tonalità sempre diverse. Ho vinto la mia prima estemporanea ad undici anni, e forse in quel momento ho capito in maniera più concreta di possedere questo splendido “dono artistico”, che mi ha portato ad una continua crescita e sperimentazione.

Durante il tuo percorso creativo, hai avuto dei punti di riferimento nel campo dell’arte?

Ho sempre avuto una passione per i pittori impressionisti, in modo particolare Van Gogh, proprio perché la loro ricerca e produzione artistica è volta ad esprimere le “impressioni” suscitate nell’artista dalla natura. Per quanto mi riguarda, quando scelgo una tavolozza di colori per un dipinto, mi ispiro a madre natura, immaginando ad esempio, un bosco autunnale, oppure una campagna fiorita o magari una giornata nebbiosa, in queste immagini trovo tutte le nuances necessarie.

Quanto è importante il messaggio che vuoi trasmettere attraverso le tue opere?

Per me è fondamentale suscitare un’emozione ed esprimere un concetto tramite le mie opere, ultimamente sto facendo un ciclo di dipinti ispirati alla libertà nel senso più ampio del termine, come ad esempio “Libertà di parola” (qui nella foto). Per me la parola assume un’ importanza rilevante, Schopenhauer scrive: “I pensieri muoiono nel momento in cui prendono forma le parole “ ma, in questo mondo dove le parole sono abusate, distorte ed usate talvolta a sproposito, più per riempire silenzi che per esprimere qualcosa di realmente sentito, vero ed importante, mi chiedo quanti si soffermino ad interrogarsi sull’importanza delle parole. Con altre opere invece, ho cercato di analizzare l’universo femminile, in cui si può leggere una storia fatta di amore e sofferenza, di fragilità superate, di desiderio d’amore e allo stesso tempo di libertà. Forme femminili che nulla hanno da nascondere, i cui sguardi sono diretti, consci del potere della dolcezza e dell’animo integro.

Attualmente stai lavorando a qualche progetto e come vedi la situazione culturale in Italia?

La cultura è un bene che deve servire in primo luogo alla cittadinanza, il capitale culturale non è fatto solo di beni materiali, ma anche di beni immateriali, che in parte si concentra nella memoria, nella testa e nelle capacità dei cittadini, tanti più si dedicano ad attività quali la lettura, la musica, la pittura, la scrittura, la visita ai musei, alle mostre, eccetera, tanto più è alto il patrimonio culturale di un Paese. Per cui credo, che come fanno altre Nazioni, quali la Germania, anche le istituzioni italiane dovrebbero investire di più, anche in questi anni di crisi, proprio nel settore dell’istruzione e della cultura. Per quanto concerne i miei progetti, ne ho molti, sto effettuando una nuova serie di dipinti dal titolo “Cosmos” e nel corrente mese di giugno sarò impegnata in due mostre, parteciperò dal 15 al 29 alla collettiva di arte contemporanea dal titolo “A conti fatti”, ospitata dal Centro Culturale Zerouno di Barletta, con il patrocinio della Fondazione G. De Nittis. Dal 16 al 26 alla mostra collettiva.

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