FAI: restauro affresco Settefinestre

L’affresco proveniente dagli scavi condotti dal professore Andrea Carandini e rinvenuto nella zona denominata Valle D’Oro in esposizione presso l’ex Polveriera Guzman a Orbetello.


Il restauro dell’affresco della villa romana di Settefinestre è stato realizzato nell’ambito del progetto FAI “Puntiamo i Riflettori”, avviato già da qualche anno, in collaborazione con il Comune di Orbetello e la Soprintendenza Archeologia della Toscana. L’affresco è stato recentemente restaurato dalle restauratrici Eugenie Knight, Gabriella Gaggi e Lidia Rissotto nella ex Polveriera Guzman messa a disposizione dal Sindaco di Orbetello. Sponsor dell’iniziativa, oltre al FAI, le aziende MARSH e ARTERIA.

 

La mostra dal titolo ” Il Gruppo FAI Maremma per Settefinestre: il recupero di un affresco. Dettagli di interni tra la villa romana e la città di Cosa” curata dalla Soprintendenza Archeologia per la Toscana, dal Gruppo FAI Maremma, ideatore e sponsor del restauro, dal Polo Museale toscano nel ruolo di co-organizzatore della manifestazione e grazie al supporto prezioso del Comune di Orbetello, torna a richiamare l’attenzione sulla villa di Settefinestre, inserita nel tessuto storico del paesaggio che si sviluppò in prossimità della colonia latina di Cosa, in una zona denominata Valle d’Oro, a cavallo tra gli attuali comuni di Orbetello e Capalbio.

 

Oltre all’affresco, che proviene dagli scavi condotti da Andrea Carandini alla fine degli anni ’70 e che, dopo la mostra “la Romanizzazione dell’Etruria” del 1985, non fu più visibile, l’esposizione illustra alcuni dettagli delle decorazioni interne degli edifici attraverso un percorso di visita che si sviluppa tra la Polveriera Guzman a Orbetello e il Museo Archeologico di Cosa ad Ansedonia. Per capire la ricchezza di testimonianze di questo territorio sono stati coinvolti nella mostra alcuni dei protagonisti di ricerche archeologiche ancora in corso: le Università di Firenze, Siena e Pisa, il Museo Archeologico e d’Arte della Maremma di Grosseto. Nelle audioguide presenti in mostra (START srl) si ascolterà inoltre un’intervista ad Andrea Carandini archeologo scopritore di Settefinestre e attuale Presidente del FAI Fondo Ambiente Italiano.

 

L’inaugurazione della mostra sarà sabato 15 settembre alle ore  17,00 alla ex Polveriera Guzman di Orbetello e a seguire,  dalle ore 19,00, a Cosa-Ansedonia, dove verrà presentato anche il recente restauro di una porzione di affresco della Casa di Diana a Cosa.

 

Gli orari della esposizione temporanea (15 Settembre – 15 Novembre 2018), presso la ex Polveriera Guzman a Orbetello saranno il giovedì e il venerdì dalle 10,00 alle 13,00, mentre nei giorni di sabato e domenica la mostra sarà visitabile di pomeriggio, dalle ore 16,00 alle ore 19,00.

Il sito di Cosa sarà invece visitabile tutti i giorni, dal lunedì alla domenica compresa, con orario estivo (fino al 30 settembre) dalle 10,00 alle 19,00 e con orario invernale (dal 1 ottobre) dalle ore 8,00 alle ore 17,00.

 

Così interviene l’Assessore alla Cultura del Comune di Orbetello Maddalena Ottali: “Come Amministrazione Comunale abbiamo fortemente voluto e sostenuto l’iniziativa promossa dal Gruppo FAI Maremma con il sostegno della Soprintendenza Archeologia della Toscana di restauro dell’affresco della villa romana di Settefinestre. In particolare abbiamo chiesto che l’intervento divenisse occasione di allestimento di una mostra che offrisse alla popolazione residente e ai visitatori l’occasione di conoscere da vicino un reperto tanto importante e l’altrettanto importante lavoro di restauro effettuato. L’iniziativa si pone in linea con la volontà, felicemente accolta, dell’Amministrazione Comunale di avviare un dialogo costruttivo con la Soprintendenza Archeologia su temi particolarmente importanti per il settore della Cultura di Orbetello e dell’intero territorio provinciale che prima di tutto verterà sull’esigenza fortemente sentita di riapertura del Museo Archeologico allestito presso la Polveriera Guzman per la quale il Comune sta lavorando da tempo nella ricerca delle risorse necessarie. Colgo l’occasione quindi per ringraziare sentitamente la Soprintendenza Archeologia della Toscana, sempre disponibile al dialogo e al confronto costruttivo, il Gruppo FAI Maremma per l’impegno e la dedizione spesi per la realizzazione del progetto, il Polo Museale Toscano per la preziosa collaborazione nella realizzazione della manifestazione e, naturalmente, le restauratrici, Eugenie Knight, Gabriella Gaggi e Lidia Rissotto, per la professionalità dimostrata e l’eccellente risultato raggiunto”.

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