“ Boh! ”. Un EP di quattro brani intensi e coraggiosi

Incontro col musicista toscano Nick Dry e il primo suo lavoro da solista.


Ci avviciniamo alla fine di questo 2017 e come tutti gli anni giunti a questo punto analizziamo quanto è successo. Fra le cose più interessanti che ho scoperto è stata la conoscenza di questo giovane talento musicale che durante questo anno, ha esordito con il primo suo lavoro da solista dl titolo: “ Boh! ”. Si tratta di un EP di quattro brani intensi e coraggiosi. Coraggiosi perché la scelta di Nick è stata di personalità essendo lui e la sua inseparabile chitarra. Ed anche la lingua che ha scelto, l’inglese, è una presa di posizione certo non facile nel panorama musicale nostrano.

Ho ascoltato, dunque, con interesse e piacere questo suo lavoro discografico ed ho ritrovato in lui tante sfumature di genere. Dal rock americaneggiante, a quello degli anni novanta dove imperava il grounge. Mi ha impressionato molto anche la sua voce, una vocalità non comune dalle nostre parti, calda, profonda e a modo suo molto sperimentale. Come dicevo è il primo lavoro discografico da solista, perché Nick ha iniziato a suonare in un band ed ha maturato. Ha sviluppato un’ottima tecnica musicale che viene fuori ad ogni nota. Ho avuto il piacere di incontrarlo e fargli qualche domanda:

Nick, parlaci un po’ di come è nata la tua passione per la musica.

La mia passione per la musica è “nata” nell’estate del 2004, ero in macchina con mia madre che ascoltavamo un CD mentre andavamo al mare… Quando mi vide che ero preso dalla canzone, mi disse “Se ti piace così tanto la musica perché non impari a suonare la chitarra?” e io le risposi “Certo! Perché no?”… Suonai tre anni la chitarra classica imparando i primi accordi nella canonica di Rosignano Marittimo, mi ricordano ancora come il chitarrista più casinista del gruppo!!! Infatti, in quegli anni seguivo un programma di lotta in TV e ogni volta che entrava un lottatore mettevano una canzone metal e mi piaceva molto… Mi appassionai così a questo genere e ricordo con immenso piacere quando ebbi l’onore di assistere a un concerto della metal band “Eldritch” nel 2007…

In quel periodo mi regalarono una chitarra elettrica, e il sogno della rockstar entrò nel mio cassetto, come tutti i 14enni appassionati di musica!!! Negli anni a seguire mi feci una cultura più approfondita sulle band anni ’70/80, passavo le giornate a suonare, eseguivo cover di band come Pink Floyd, Guns n Roses, Ramones, Europe e molte altre, tutte band diverse tra loro ma che importava? Mi piacevano e le suonavo!!! Nel periodo dell’adolescenza ho avuto poi i miei primi gruppi con i quali ho passato momenti che nel bene o nel male mi resteranno nel cuore… L’attività solista “chitarra e voce” è iniziata nel 2016 e tutt’ora va avanti regalandomi gioie!!!

Hai iniziato la carriera musicale insieme ad altri compagni di viaggio, quanto è stato importante per te, ce ne puoi parlare?

Ehm… Domanda di riserva??? No vabbè, suonare con altre persone può essere una gioia o una tortura… Diciamo che nel periodo in cui iniziai ad avere le band (16/17 anni), avere una band era un gioco. Ci trovavamo in un fondo a suonare cover di ogni genere per poi passare all’arrangiamento e alla composizione dei nostri primi brani. Il problema è quando cresci e le cose cambiano… Questo è un passo inevitabile in tutte le band, perché crescere è automatico e devi rendere automatico anche il tuo adattamento alla crescita, altrimenti rimani indietro non solo nella musica, ma anche nella vita… Con la mia ultima band siamo durati 4 anni, avevo 17 anni quando ci siamo formati e 21 quando ci siamo sciolti.

Durante questi 4 anni ho passato momenti bellissimi, le prove, le serate, la prima esperienza in studio, ma anche difficili, molti dovuti ai cambi di programma nella vita di ogni singolo componente come la scuola, il lavoro, l’università ecc… Poi non sempre è stato facile accordarsi per le prove o per le idee, tralasciando la svogliatezza, l’arroganza e la prepotenza di alcuni membri della band che hanno portato allo scioglimento… In ogni caso vorrei tanto riformare una band e fare musica insieme agli altri, perché come in ogni cosa, stare con gli altri ti insegna a rispettarsi a vicenda e a condividere idee o opinioni. Amo suonare e cantare da solo perché ti da la totale libertà., però è bello anche condividere una passione con chi la pensa come te. 

Quali sono gli artisti che ti hanno ispirato e come vedi il mondo musicale di oggi.

Come ho detto prima, ho ascoltato e continuo ad ascoltare band e artisti di ogni genere… Diciamo che per la chitarra elettrica “solista” mi ha ispirato molto David Gilmour per la pulizia del suono, mentre per la chitarra elettrica “ritmica” Malcolm Young per il rock e James Hetfield per il metal. Per quanto riguarda la voce, sono molti i cantanti che mi hanno ispirato, ho iniziato il mio percorso cantando canzoni rock-blues anni ’70 tra cui Cocaine di Eric Clapton, ultimamente mi sono spostato verso sonorità più anni ’90, come Oasis e ’80 come Bryan Adams, insomma, mi piace sperimentare molti generi per capire qual è il mio genere ideale…

Per quanto riguarda il mondo musicale di oggi, non ho ancora l’esperienza per poter dare una risposta concreta, quello che vedo però è che c’è tanta concorrenza e le cose vanno fatte nella maniera più precisa possibile, dalle serate ai video amatoriali da mettere in rete, dall’immagine sul palco al modo di porsi… Essere “unici” e farsi un’immagine nel mondo della musica di questi tempi è difficile ma non impossibile, non bisogna mai smettere di provare nuove cose per capire cosa veramente fa per noi, bisogna porsi degli obbiettivi e capire qual è la strada migliore per raggiungerli, facendosi aiutare da chi ha più esperienza di noi e dai nostri insegnanti di musica che, almeno nel mio caso, hanno avuto un ruolo molto importante!!!

A cosa stai lavorando e dove potremo vederti dal vivo.

 Attualmente sto lavorando a nuove cover da proporre live nelle prossime serate che farò… Oltre a comporre nuovo materiale per un nuovo EP che spero di pubblicare tra la fine del 2018 e l’inizi del 2019… Le idee ci sono, vanno “solo” sviluppate, sarà molto diverso da “BOH?” e spero di renderlo più “Nick Dry” possibile!!!

Non ci resta che chiudere gli occhi e aprire le orecchie, buon ascolto!

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