Lo chef Pietro D’Agostino protagonista della cena teatro.
Un angolo di Sicilia ricreato in una splendida location fra Bisceglie e Trani. Le arance e le pale di fichi d’India con fiori arancioni e cestini di mandarini e arance, abbelliscono “Vigna Caracciolo”, palcoscenico della “ Cena Teatro” che ha avuto come protagonisti lo chef stellato siciliano Pietro D’Agostino e Nerina Di Nunzio, food confidential. A fare gli onori di casa lo Chef Pasquale Procacci Leone, regista dietro le quinte di questo spettacolo che ha avuto come protagonista il cibo e le eccellenze dei due territori.
Naturalmente uno spettacolo ha un altro fondamentale elemento: gli spettatori attenti alla preparazione in diretta, sotto i lori occhi, di piatti e portate, sapientemente illustrati e commentati dagli esperti e dallo stesso chef ospite che ha intrattenuto i presenti. Lo chef Procacci, pentito avvocato, che ha preferito assecondare la sua passione per la cucina, fondando addirittura una scuola e recentemente una maison, ha riproposto questa interessante formula, già sperimentata con lo chef Barbieri,Bruno Barbieri, Maurizio Santin, Luca Montersino e tanti altri. Pietro D’Agostino,1 stella Michelin, chef della Capinera di Taormina, dopo varie esperienze all’estero, è tornato nella sua Sicilia creando una cucina moderna ed internazionale, partendo proprio dalle meravigliose materie prime della sua terra.
Il simpatico ospite ha raccontato, mentre cucinava con amore ed impiattava, come è nata la sua passione per la cucina,le sue esperienze professionali, i suoi viaggi con la valigia colmi di eccellenze siciliane che più di una volta hanno “corrotto” autorità e agevolato controlli, tanto erano irresistibili. Vanta un brillante curriculum che va dalle cucine delle prestigiose navi crociera, a quelle di reali e di capi di stato, per non parlare di importanti club sportivi per cui ha cucinato. Non è la prima volta che D’Agostino va in scena nella cucina di Anice Verde, con cui si è creato uno splendido rapporto umano e professionale. Prima della cena - teatro vera e propria, gli ospiti sono stati deliziati, nell’altra sala, anche questa arredata a tema, di gustosi finger food che hanno sapientemente unito i prodotti della nostra terra come peperoni, broccoletti, melanzane, a quelli del nostro mare: gamberetti, polipi e salmone. Splendida l’accoglienza e la cura dei particolari che hanno fatto sentire i convenuti coccolati. Lo chef D’Agostino ha rivisitato alcuni piatti classici della sua terra che, durante la serata, sono stati abbinati ad importanti aziende vinicole. Grande professionalità, simpatia e amore per il cibo è riuscita a trasmettere Nerina Di Nunzio food expert italiana che ha amabilmente chiacchierato con i due “ attori”.
La tavola con lei diventa condivisione, intrattenimento, cibo per la pancia e la mente, esperienza sensoriale, viaggio attraverso le eccellenze territoriali. Il polpo dello Jonio, i frutti di mare, le clementine Cianciulli e i limoni Interdonato, sono alcune delle prelibatezze nostrane che la stella Michelin della Capinera ha fatto conoscere agli invitati di una serata davvero speciale in cui lo spettacolo è stata la cucina e le poltrone sono stati i tavoli. Lo chef D’Agostino, come lui stesso ha affermato, ha contaminato i piatti con le primizie che il territorio pugliese offre, realizzando mix gustosi, innovativi, da mangiarsi con gli occhi prima che con la bocca, visto il cromatismo molto curato di ogni portata. Molto apprezzate tutte le portate dal polpo alla brace con cipollotto, mandorle, capperi e pomodori confit agli agnolotti con frutti di mare, il suo ristretto alla menta, pane tostato e basilico; dal trancio di ricciola appena scottato con carciofi e finocchi, presentato su pietra bollente alla spuma ghiacciata al limone con zuppa ai clementine e cialde all’arancia. Ogni portata ha rappresentato un mix perfetto di gusti, colori e consistenze. Lo chef ha poi preso per la gola i presenti con delizia di ricotta e gustosissimi dolcetti della maison. Come un vero e proprio rito, è stata presentata la preparazione del caffè napoletano, la"cuccuma", altro cult della Maison Anice Verde, il tutto “condito”, per restare in tema, da un impeccabile servizio e una grande attenzione verso il cliente, oltre che dalla simpatia dei protagonisti dello spettacolo culinario. La cucina è andata in scena rappresentando un riuscitissimo matrimonio fra due regioni e territori del sud, grazie a uno chef d’eccezione coadiuvato da altrettanto bravi coprotagonisti.