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Categoria: Divagazioni Letterarie
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La lettura come cibo per l'anima e anche per il corpo nei libri edibili e deglutibili.


Lappetito viene leggendoL'appetito lo sappiamo tutti è il segnale che il corpo ha bisogno di nutrirsi e quindi l'aquolina in bocca è il segnale che ci predisponiamo di lì, a poco a mangiare. Ma questa volta è qualcosa di diverso. Si tratta di libri, di libri edibili. Facciamo allora un pò di storia e di chiarezza. Come si è arrivati a pubblicare libri che si leggono come tutti i libri di questo mondo ma poi se si vuole anche mangiare? A risponderci a questa domanda è Giuliano Belloni. "È un percorso che inizia più di due anni fa. Siamo partiti dalla constatazione che la civiltà contadina stia morendo senza che ci sia qualcuno che accorra al suo capezzale tentando di salvarla. È la prima volta che una civiltà muore senza eserciti schierati e senza spargimento di sangue. Non può una civiltà morire e portarsi con sè nella tomba riti, tradizioni, cultura, stili di vita. Gli ingredienti che hanno condito giornate e affinato i nostri gusti non possono essere dimenticati. E allora abbiamo ritenuto di unire editoria e cibo rendendoli protagonisti".


Ci sono tanti libri in circolazione che parlano di cucina, cosa fa la differenza nei vostri libri?

Penso che il "tempo" dei libri delle ricette dove associazioni, confraternite, religiosi, scrittori avevano qualcosa da dire sul cibo, sia terminato. Ognuno ritenendo di aggiungere qualcosa al vasto panorama enogastronomico, pubblicava intasando scaffali e palinsesti televisivi.. Ma quei libri chi li ha letti? A questo punto il pensiero che " le parole" possano essere edibili e deglutibili mi assillava continuamente. Ma come rendere mangiabile la parola? Come rendere la letteratura dolce e fragrante? Desideravo ad ogni costo " panificare la poesia ". Desideravo ad ogni costo rendere" dolce" il verso della poesia. Lappetito viene leggendoLe multinazionali del dolce come la Perugina, all'interno del cioccolato vi hanno riposto sorprese poetiche ma a noi interessava che la poesia fosse impressa come un marchio nelle carni del cioccolato. E allora insieme con un cioccolatiere di Rieti, abbiamo realizzato il primo libro di cioccolato della storia. Un libro nel cui interno ci sono poesie brevi della civiltà contadina.


Ce ne sono stati altri di libri creati con questo particolare metodo?
A questo punto abbiamo dato subito un fratello al libro di cioccolato, realizzando il primo libro di pane, con una azienda di Enna. Sono libri che si sfogliano e si mangiano. È qualcosa di unico mangiare, deglutire poesie e la poetica di un autore , gustando parole al cioccolato e al pane. Ritengo che si è operato una piccola rivoluzione copernicana, unendo cibo e editoria. Gli esiti e le applicazioni sono infinite. Anche perchè non ci siamo fermati. Abbiamo creato il primo post-ead che viene scritto o colorato e subito dopo può essere mangiato. Come pure il primo quaderno di pane che può essere scritto , colorato, disegnato con penne ad inchiostro edibile. Il mondo sta cambiando. Cambia anche la comunicazione e i suoi effetti.

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