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Specialissimo numero del magazine dal punto di vista dei più giovani, spettatori e protagonisti in prima fila. Veri supereroi, come dimostrano i film di due autori da Oscar, “Il Ragazzo invisibile” di Gabriele Salvatores e “Trash” di Stephen Daldry.


Natale: il cinema salvato dai ragazziniFil rouge del nuovo numero di CIAK è “Il cinema salvato dai ragazzini”, da quei Young Adult (come si usa dire adesso), che sempre più spesso determinano scossoni d’incasso diventando nel contempo sempre più protagonisti di tante storie, specialmente in questo Natale. La copertina di CIAK racconta infatti la sfida esaltante dell’autore da Oscar Gabriele Salvatores. Capace di mutar tono, mood e punto di vista ad ogni film, questa volta, grazie alla complicità della Indigo Film, punta sui supereroi, quei beniamini comics apparentemente lontanissimi dal nostro cinema, ma capaci di catalizzare l’attenzione del pubblico giovane.

Il 18 dicembre arriva infatti nelle sale il primo fantasy per famiglie made in Italy, Il ragazzo invisibile, un film scommessa che è anche e il primo progetto crossmediale che genera una graphic novel (edita in tre libri da Panini Comics), un romanzo e un CD. «Questo film è un po’ un sogno: cerchiamo di fare qualcosa di completamente nuovo per il nostro cinema», dice a CIAK Nicola Giuliano, produttore con Francesca Cima per Indigo Film. «Abbiamo cercato una via italiana al genere dei supereroi. Da un lato Il ragazzo invisibile tenta di far scattare un’identificazione fra lo spettatore italiano e i personaggi, ancor più di quello che può accadere con Spider-Man o Harry Potter: L’altra sfida è il rinnovamento di un genere. L’hanno fatto molti registi italiani: Leone col western, Argento con l’horror e c’è una grandissima tradizione di film polizieschi. L’idea è quella di credere che ci sia una via italiana, magari di taglio più emotivo, anche per il fantasy per famiglie».

Ma domani un altro autore da Oscar, Stephen Daldry porterà sul grande schermo italiano i tre giovanissimi delle favelas interpreti di Trash. Anche l’autore di Billy Elliott osa infatti con la contaminazione e quel che un tempo sarebbe risultato semplicemente un film impegnato, ora assume i ritmi del videogame e del parkour,  il tutto «girato ad altezza di adolescente». «Questo film e una favola, non credo veramente che sull’ingiustizia e sulla corruzione possano vincere tre ragazzini solo con l’entusiasmo», spiega a CIAK il regista. «Ma in tutta sincerità la cosa che più mi emoziona di questi ragazzi, e di tutti quelli che ho incontrato per il casting, è proprio il loro ottimismo. Da noi prevale ormai la perdita di orizzonte e di futuro, loro riescono a mantenere viva la speranza in un mondo ostile E brutale come il Brasile, dove gli squadroni della morte della polizia la fanno da padroni. È questo e il senso di ciò che racconto, attraverso la loro voce e i video che hanno girato e che ho messo in Trash», conclude Daldry.

Su CIAK di dicembre (in edicola da questa settimana) si parlerà anche del piccolo e bravissimo protagonista che fa diventare santo lo strafatto e disilluso Bill Murray in St. Vincent, di Big Hero 6, di Annie: la felicità è contagiosa, che si annuncia l’hit natalizio negli Usa (da noi uscirà ad aprile), dei giovani salvatori del cinema America che a Roma hanno sollevato il polverone ostinandosi a tener viva l’arte della condivisione e della sala, e di molto altro ancora.

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