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Categoria: Notizie Piemonte
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La prima mostra, che inaugura la stagione 2016 della Paola Meliga Gallery.


Ugo Lucio Borga in mostra a TorinoIl prossimo sabato 20 febbraio, presso la Paola Meliga Gallery in Via Maria Vittoria 46/D a Torino, sarà inaugurata la mostra personale di Ugo Lucia Borga dal titolo: “The Breaking Point la guerra d’Ucraina”, esposizione dedicata al fotogiornalismo. Il fotografo, torna con una mostra dedicata alla situazione che attualmente sta vivendo l’Ucraina, dopo aver presentato in passato opere fotografiche relative alla guerra centroafricana. Per questo appuntamento, i curatori  della bella iniziativa, ci fanno presente che in esposizione saranno presenti una ventina di immagini che illustrano, appunto,  il momento attuale storico del paese in una sorta di “microstoria” creata da trittici di fotografie. In tale contesto, riportiamo con piacere le parole dello stesso protagonista della serata, che ci aiutano a comprendere meglio la situazione: “Secondo la propaganda del governo Ucraino, circa seimila civili e militari hanno perso la vita durante la guerra. Fonti dei servizi segreti tedeschi, citate dal quotidiano Frankfurter Zeitung Alggemeine, raccontano una verità diversa: le vittime, nel febbraio 2015, sono già almeno cinquantamila. Nessuno dei motivi che hanno portato alla genesi e alla cronicizzazione del conflitto sono stati affrontati e risolti nel corso dell'ultimo vertice, noto come Minsk 2.

Quel che è certo, è che in Ucraina la gente continua a uccidere e morire, per ragioni che poco o nulla hanno a che vedere con questioni etniche. Il processo di allargamento verso est del blocco euro atlantico e la conseguente reazione della Federazione Russa, determinata a prevenire la perdita di una nazione cui ha sempre riconosciuto solo un’indipendenza formale, è la causa della guerra in corso. Oltre un milione e mezzo di persone hanno abbandonato le loro case per fuggire dai combattimenti. Chi è rimasto, spesso sopravvive sottoterra. La tregua siglata nel corso degli ultimi incontri a Minsk è crollata lungo tutta la linea del fronte: si combatte dal confine orientale con la Federazione russa al Mare d’Azov.” Ma conosciamo meglio l’autore Ugo Lucio Borga fotogiornalista italiano rappresentato dall’agenzia Echophotojournalism. Il suo lavoro si concentra da sempre sulle guerre, anche quelle dimenticate, le crisi umanitarie e le questioni sociali in Africa, Sud America, Medio Oriente, Asia, Europa. Tra i suoi innumerevoli lavori, ha realizzato reportage di approfondimento in tutto il mondo coprendo, tra gli altri, la primavera araba, la guerra civile in RDC, RCA, Somalia, Libia, Siria e gli scontri inter-religiosi nel nord del Libano. Ha redatto articoli per varie riviste, giornali, tv e radio come  Time (USA) The Guardian, The Observer, The Independent (Inghilterra), Die Zeit, Die Welt, Frankfurter Rundschau, Brigitte, Cicero (Germania), La Vanguardia Magazine (Spagna), La Croix, Courrier international (Francia), Die Presse (Austria), Tyzden (Slovacchia), Haaretz (Israele) Gazeta Wyborcza (Polonia), Alpha Magazine, (UAE), Woz (Svizzera) Africa Magazine, Diario, l'Espresso, il Giornale, Il Manifesto, il Sole24Ore, GQ , Nigrizia, Vps, Panorama, PeaceReporter, Rolling Stone, il Riformista, Sportweek, la Stampa, Vanity Fair, Il Venerdì di Repubblica, Il Corriere della Sera, Mondadori (Strade Blu), Rai3, Rainews24, Sky Tg24 Jetlag, Channel4, Radio24, RadioRSI. Tra gli ultimi suoi lavoro citiamo volentieri anche la pubblicazione dell'intervista "IL REPORTER UN MESTIERE PERICOLOSO” sulla rivista mensile DIGITAL CAMERA del gennaio 2016.

Ha ricevuto, inoltre, nel 2011 il primo premio “Novinarska Cena Journalism Award” per una serie di storie sui ribelli durante la guerra libica. È importante segnalare che Borga è anche tra i fondatori, insieme a Loredana Taglieri e Sophie Anne-Herin, dell’”Associazione Six Degrees”, che ha lo scopo di raccontare le guerre, i conflitti etnici, religiosi e razziali, le situazioni d'instabilità politica e sociale e le problematiche connesse all’immigrazione, alla povertà, all'emarginazione e alla discriminazione in ogni parte del mondo. Six degrees persegue anche lo scopo di diffondere la cultura di un’informazione indipendente ed etica, di promuovere il foto-giornalismo e la cultura dell’immagine d’autore attraverso corsi di formazione, laboratori, conferenze, mostre. Concludiamo col dire che la mostra sarà visitabile fino al 10 aprile, con i seguenti orari: Mercoledì – sabato dalle 11,00/13,00 – 16,00/19,00 - Martedì dalle 16,00 alle 19,00 - Lunedì e festivi chiuso. Martedì mattina chiuso. Un esposizione che farà riflettere e ci farà apprezzare ancor di più il valore artistico, sociale e culturale del fotogiornalismo.

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