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Categoria: Notizie Lombardia
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Alberto Fiz: “Oggi che nulla coincide con ciò che è stabile, fisso, permanente, diventiamo i naturali interlocutori di artisti non organici che nella loro specificità hanno dato vita ad un'esperienza le cui conseguenze non sono affatto archiviate”.


Pittura Analitica Ieri e OggiGiovedì 11 giugno si è inaugurata nella sede della Primo Marella Gallery di Milano la prima delle tre mostre dedicate alla Pittura Analitica Ieri e Oggi a cui prendono parte Enzo Cacciola, Vincenzo Cecchini, Paolo Cotani, Marco Gastini, Giorgio Griffa, Riccardo Guarneri, Elio Marchegiani, Paolo Masi, Carmengloria Morales, Claudio Olivieri, Pino Pinelli, Claudio Verna, Gianfranco Zappettini. La rassegna fa parte dell'ampio progetto curato da Alberto Fiz che ha lo scopo di analizzare, attraverso un inedito taglio critico, una delle più significative esperienze artistiche italiane del dopoguerra caratterizzata da una forte dialettica interna dove ad essere sottoposta a verifica è il significato della pittura: “In contrasto con un sistema che ci inquadra, ci definisce, ci classifica ed archivia, penso si possa affermare che non ci sentiamo cavalli da scuderia ma, semmai, cani sciolti”, dichiarava Giorgio Griffa.

 

L'esposizione, organizzata in occasione dell'Expo, rimane aperta sino al 13 settembre e presenta una selezione rigorosa di opere realizzate negli anni '70 quando si è sviluppata la prima fase dell'esperienza analitica. Dal 23 settembre al 26 ottobre, poi, in una seconda mostra, verrà proposta, sempre nella sede della Primo Marella Gallery, una serie di lavori realizzati nell'ultimo decennio a dimostrazione della continuità di quest'esperienza. Tra il 26 novembre e il 12 gennaio 2016, poi, la Pittura Analitica tornerà in scena in una mostra prevista alla Primae Noctis Gallery di Lugano. “Oggi che nulla coincide con ciò che è stabile, fisso, permanente, diventiamo i naturali interlocutori di artisti non organici che nella loro specificità hanno dato vita ad un'esperienza le cui conseguenze non sono affatto archiviate,” afferma Alberto Fiz. Per quanto riguarda il primo appuntamento dedicato agli anni '70 è possibile ritrovarsi di fronte ad opere sperimentali che a distanza di oltre quarant'anni mantengono inalterato il loro grado di problematicità e di provocazione.

 

Dai cementi di Enzo Cacciola alle bende elastiche di Paolo Cotani; dalle tele grezze di Giorgio Griffa alle tessiture di Paolo Masi; dalle tracce essenziali di Marco Gastini alle grammature di colore di Elio Marchegiani; dai dittici di Carmengloria Morales alle disseminazioni di Pino Pinelli; dalle sovrapposizioni di Vincenzo Cecchini ai bianchi di Gianfranco Zappettini; dagli acquerelli al limite del visibile di Riccardo Guarneri alle stratificazioni cromatiche di Claudio Olivieri sino alle geometrie irregolari e alle monocromie apparenti di Claudio Verna, l'esposizione consente di ripercorrere la fasi salienti di un processo linguistico che ha condotto ad un profondo cambiamento. Come emerge con evidenza dalla rassegna è la superficie a mettersi ogni volta in discussione, a sviluppare una propria sintassi differente per ciascuna proposta. Materiali e tecniche hanno una loro intelligenza e si compiono come strumenti attivi di trasformazione affrancando l'opera d'arte dai suoi contenuti aprioristici o già metabolizzati dalla storia.

 

Fare per pensare potrebbe essere lo slogan che conduce a una nuova consapevolezza del comportamento tracciando un'azione dove le potenzialità della pittura vengono portate al loro limite massima di estensione in una dialettica continua che smentisce in maniera risolutiva ogni ipotesi passatista o di ritorno all'ordine. Quella compiuta dalla Pittura Analitica, insomma, è stata una rivoluzione silenziosa che ha definitivamente riabilitato un mezzo totalmente marginalizzato anticipando taluni principi propri del postmoderno e della Transavanguardia. Ma si può parlare di una Pittura Analitica oggi, oppure il fenomeno è ormai definitivamente storicizzato? L'impressione è che la spinta di allora non si affatto terminata. Anzi, dopo una pausa negli anni novanta, dall'inizio del decennio scorso c'è un desiderio di riconnettersi con la metodologia degli esordi. Tutto ciò senza nostalgia ma con la volontà di approfondirne le tematiche lasciate in sospeso allora: il metodo è lo stesso ma i risultati sono cambiati e appaiono decisamente più edonistici, con maggiori concessione al piacere della pittura e ai suoi tratti emozionali. Nell'ambito del progetto si analizzano i maggiori protagonisti italiani di questo movimento attivi ancora oggi, fatta eccezione per Paolo Cotani scomparso nel 2011 ma che proprio nell'ultimo decennio della sua vita ha ripreso le linee della sua ricerca analitica. Le rassegne sono accompagnate da un catalogo in italiano e inglese pubblicato da Silvana Editoriale che, accanto al saggio di Alberto Fiz, comprende un'ampia selezione di opere per ciascun artista e le loro riflessioni teoriche.

 

Primo Marella Gallery Viale Stelvio 66, Milano Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Primae Noctis Art Gallery
Via Canonica 7, Lugano
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