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Categoria: Divagazioni Letterarie
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Edito da Liber Iter, un eBook di racconti di vita vissuta tra protagonisti del mondo della danza, del teatro e dello spettacolo.


Incontri, davanti e dietro le quinte di Francesca CamponeroFrancesca Camponero, giornalista e critico nel settore danza e spettacolo, ha voluto raccontare alcuni episodi della sua vita in occasione del Premio letterario 'La mia storia', indetto dalla casa editrice Liber Iter. Il suo lavoro è risultato il primo classificato tra quelli pervenuti ed ora è stato pubblicato. L'originalità dell'opera sta nell'essere un lavoro autobiografico che però ci fa vedere alcuni personaggi dello spettacolo ben noti, guardati da un punto di vista che non li vede come protagonisti.

Per una volta  il riflettore non è su di loro, ma su chi li ha conosciuti e ha avuto un contatto con loro raccontando cosa questo contatto ha generato nell'autrice  che ha saputo trarre da ognuno di questi incontri il giusto positivo offerto da questi personaggi di indubbio valore e spessore culturale e artistico. Ovviamente ognuno a suo modo e in funzione dell'occasione o del carattere ed è per questo che così si sentono più vicini, vivendo assieme all'autrice le  esperienze con loro. Ne abbiamo parlato con lei:

Com'è nata l'idea di scrivere Incontri, davanti e dietro le quinte?
L’idea è nata qualche anno fa quando ripensando un po’ alla mia vita mi è venuta la voglia di fermare come in un diario gli episodi più significativi che mi sono capitati in tutti questi anni. Senza dubbio sin da piccola la mia vita è stata costellata di incontri importanti e con persone importanti che hanno poi segnato tutto il mio percorso, prima quello artistico e poi quello come giornalista. Primo e determinante è stato senza dubbio il rapporto con la mia madrina di Cresima, l’attrice Eleonora Rossi Drago, donna di grande fascino e bellezza adorata da tutti in famiglia.

Come giornalista avrà sicuramente incontrato molti personaggi, come ha scelto quelli inseriti in questo lavoro?
Ripeto, i personaggi che ho inserito nel libro non hanno nulla a che fare col mio lavoro di giornalista, in quanto o li ho conosciuti prima di essere una giornalista, quindi non li ho scelti. Se invece ho avuto modo di incontrare alcuni di loro proprio grazie al mio essere giornalista, ho tralasciato la formalità dell’intervista mettendo a fuoco quello che tra me e loro si era creato come rapporto umano, di empatia fra due persone e non tra due professionisti.

L'ordine di inserimento dei personaggi non è cronologico, ha seguito un particolare criterio?
L’ordine con cui sono stati inseriti i personaggi nel libro ha il criterio del cuore, vale a dire: nel momento in cui ho deciso di buttare giù i miei ricordi i nomi sono arrivati uno alla volta da soli, con la consequenzialità che trovate nei vari capitoli.

Qualcuno di loro è stato determinante nella sua vita?
Tutti coloro che sono menzionati sono stati importanti e lo sono ancora nella mia vita, certo per qualcuno di loro ho un affetto particolare e lo porto sempre nel cuore. Uno è Gabriele Lavia, gli altri sono la mia madrina Eleonora e il caro maestro dott. Mario Porcile.

Chi le ha insegnato di più, umanamente o professionalmente?
Distinguerei le due cose proprio perché non da tutti ho avuto gli stessi insegnamenti di vita, ad esempio, la mia madrina Eleonora è stata una grande attrice certo, ma io ero troppo piccola quando ci si frequentava, per vedere in lei la professionalità di attrice. Per quanto riguarda gli altri diciamo che tutti mi hanno insegnato qualcosa, ma non lo chiamerei proprio un insegnamento, bensì un regalo. Ognuno di loro infatti, cosciente o meno, è stato capace di donarmi  una piccola (o grande) parte di sé che mi ha molto arricchita.

Incontri, ha un obiettivo particolare o è solo cronaca di vita vissuta?
Incontri è un regalo che ho voluto fare a me stessa, appunto per raccogliere quei ricordi a cui tengo tanto e che non volevo si annebbiassero troppo col passare degli anni, ma Incontri è anche un regalo che volevo fare a tutti coloro di cui ho parlato, pensando, spero, di far loro cosa gradita.Incontri, davanti e dietro le quinte di Francesca Camponero

Quanto ha inciso il contatto diretto col mondo dello spettacolo nella sua vita, sia nella sua formazione come persona che negli eventi della sua vita?
Il contatto diretto col mondo dello spettacolo lo ho avuto molto presto quando a 4 anni ho iniziato gli studi di danza classica all’Accademia di danza classica di Genova, diretta da Mario Porcile. Malgrado i primi momenti di smarrimento, mia madre racconta infatti che durante  la mia prima lezione la maestra è uscita dall’aula dicendo:” Chi è la mamma di Francesca? Perché la bambina sta piangendo a dirotto”, il mio amore per la danza è sorto subito e da subito la mia decisione fu quella di diventare una ballerina. A quel punto tutto si è orientato in quel senso, malgrado mio padre non fosse favorevole e sognasse per me ben altra carriera. Tutta la mia vita è ruotata intorno alla danza e quando per ragioni di età ho dovuto smettere, diventare un critico di danza è stato conseguenziale, nonché un modo per rimanere all’interno di quel mondo a cui ero legata, in cui mi sono formata, e che ho tanto amato.

Ritiene che il mondo dello spettacolo sia una dimensione privilegiata del vivere?
Non vorrei sembrare campanilista, ma penso proprio di sì, ma non certo per quello che ritengono i più, ossia notorietà, gossip e magari consequenziale ricchezza. Il mondo dello spettacolo, per lo meno quello che ho frequentato e che frequento io, ha il privilegio di essere un tred union  tra la cultura e l’uomo. Chi fa cultura e vive nella cultura, quella vera, possiede un valore aggiunto non da poco per sé e per gli altri.

Com'è la situazione, nel periodo attuale, del mondo della danza?  E quella dello spettacolo?
Il mondo della danza sta attraversando un periodo difficile come quello dello spettacolo in generale. Troppe compagnie (per altro non sempre di buona preparazione tecnica) che cercano il loro posto in un momento in cui c’è crisi in qualunque settore. Reggono le grosse compagnie come quella della Scala per l’Italia, e poi Bolshoi di Mosca,  Royal Ballet di Londra , Metropolitan di New York, ecc. ma le altre, per lo più private, fanno molta fatica ad essere ingaggiate nei vari teatri. Del resto basti pensare che anni fa le compagnie erano pagate a cachet, mentre ora si accontentano di contratti che prevedono solo le entrate della biglietteria. Lo stesso discorso vale per le compagnie di prosa. Per il mondo della televisione è tutto un altro discorso, ma credo che anche lì la crisi si faccia sentire, come nel cinema del resto.

Che percorso consiglia di fare a un giovane o a una ragazza dotati, per cercare di migliorarsi e fare strada?
Di crederci  fino in fondo e non perdersi d’animo, prima o poi quello in cui credi non ti delude. La vita presenta tante sorprese e quando meno te lo aspetti arriva anche il tuo momento…di gloria.

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